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domenica 10 febbraio 2008

Il paradosso della democrazia poggina

di Luca Madeddu

Caro Giorgio
Credo che il messaggio postato in precedenza da Giacomo dia un ottimo spunto alla discussione, sebbene quei motivi di revoca appaiano più come capricci o ripicche che non argomentazioni basate su elementi giuridici oggettivi.
Non è stato forse il comitato a parlare di rispetto della legge e dello statuto? Sai, molti si sono chiesti se poi questo famoso statuto i membri del comitato abbiano avuto modo di vederlo e di leggerlo!
Prendi ad esempio l’art 62 (notizie sulle deliberazioni del C.d.A.), ritieni che sia stato rispettato? Non potrai che convenire in senso affermativo visto che le informazioni sulla variante, il numero dei lotti e loro ubicazione, sono state abbondantemente illustrate.
Si, sono d’accordo con te: inserire una mappa sarebbe stato meglio. Ma quando? In quale momento, date le continue modifiche apportate al progetto? Quali problemi avrebbe creato presentarla dopo una prima, e comunque non definitiva, approvazione del comune? So già a cosa stai pensando, ma a quel punto ci aveva già pensato l’ Unione Sarda! Figurati, non avrebbe mai perso l’ occasione di pubblicare una notizia scabrosa come quella! In fondo è solo da quando gli uomini hanno traslocato dalle caverne che costruiscono case.. Se ci pensi bene, è ancora una Notizia con la n maiuscola! Certo che, pensandoci bene, quel giornale è proprio curioso: i giornalisti trovano sempre commentatori che descrivono scenari apocalittici come cementificazione del verde di poggio e raddoppio della popolazione. Leggendo sembrerebbe quasi che nessuno voglia la variante, anche se poi un 88% che vota favorevolmente al referendum farebbe pensare al contrario! Si caro Giorgio, credo di sapere anche questo, ha votato solo il 38% dei poggini, ma sappiamo entrambi che ciò non è dovuto di certo agli inviti del comitato. Viviamo entrambi a Poggio da tanti di quegli anni da sapere che tale partecipazione è stata un successo.
Non trovi anche tu che ci siano delle contraddizioni? Questo dispotico C.d.A., tanto restìo a riconoscere i più elementari principi democratici, ha indetto non un referendum, ma due! Il primo sul progetto presentato al comune, come richiesto dai soci, il secondo sul progetto modificato in base alle contestazioni emerse durante l’ assemblea.
Adesso è a me che sorge un dubbio, però! Perché si parla di un referendum indetto dai soci? Stando all’art 63 dello statuto i soci possono chiedere l’indizione di un referendum propositivo. Ti pare sia questo il caso? Spero davvero che chi sostiene questa tesi non faccia parte del comitato, sarebbe comico. Lamentano la violazione dello statuto violandolo per primi! Sarebbe un atto di arroganza, un rifiuto dello statuto!
Ma visto che i comici li lasciamo alla televisione , possiamo ritenere corretto anche l’annullamento del primo referendum, perché fondato su un quesito reso inutile dall’ eliminazione dei lotti nelle pinete e del rudere. Invero, il diritto dei soci di esprimersi sulla Variante è stato solo rimandato, e risulta inalterato dall’ indizione del secondo referendum. Si Giorgio, il famoso referendum farsa! Ma tu hai poi capito perché se ne è parlato in questi termini? Una croce sul NO, tanto nel primo quanto nel secondo, non avrebbero prodotto lo stesso risultato, cioè quello di mantenere in vita il Piano del ‘69? A me pare proprio cosi. Eppure qualcuno, anche se ha preferito non spiegarcene i motivi, anche se non ha ritenuto doveroso mostrare le differenze, dice che sono diversi. Mah… chissà ?! Forse questo stesso qualcuno temeva un confronto tangibile?
Anche i momenti di confronto e dialogo non sono certo mancati! Tu hai creato il blog, la cooperativa ha messo su un forum ed un portale, ci sono state due riunioni nei palloni da tennis.
Che facciamo ancora? Chiediamo a Vespa di dedicare una puntata a questa variante? Ti immagini seduti comodamente nelle poltrone color avorio della terza camera parlamentare il dott. Calvisi e il dott. Pibiri che disquisiscono sulla variante e sulla violazione dello statuto? Ma poi chi è che dice che lo statuto è stato violato? Che ridere…..gli stessi che chiedono una assemblea per la revoca citando però l’articolo del codice che parla del recesso del socio? Ma non sanno che il Codice Civile è stato aggiornato 3 anni fa? Ma tu credi che sussista la giusta causa per la revoca? E quale sarebbe? Ma prima di tutto: chi sarebbero le persone che andranno a sostituire l’attuale consiglio?
Hai notato che alla prima e alla seconda riunione i membri del comitato che hanno preso timidamente la parola sono poi stati smentiti da tutti? Dal presidente, dall’ ing. Biggio e addirittura dall’ing. Pintor. Si, lo stesso Pintor di cui si parla a proposito del primo Piano di Lottizzazione.
A proposito, perché il referendum del ’97 non ha più valore? Eppure tutti i C.d.A. che si sono succeduti negli anni hanno lavorato tenendone conto! Cosa è cambiato? Nulla.
L’oggetto fondamentale del referendum del ‘97 non è certo la traslazione dei lotti dalla montagna alla valle, né il loro numero, ma la rinuncia alle cubature! D’ altronde: se lo scopo sociale della nostra Cooperativa, la sua funzione, è esattamente quello di lottizzare, sfruttando il proprio patrimonio per offrire servizi ai soci, avrebbe senso dover proporre un referendum ai soci per poterlo fare? L’ eccezionalità dell’ art. 63 dello Statuto non si può certo riferire allo scopo sociale (lottizzazione), semmai alla mancata realizzazione dello stesso (rinuncia alle cubature utilizzabile per la lottizzazione). E’ esattamente quello che è successo nel ’97.
Ma torniamo per un attimo a questa mobilitazione.
Il tutto nasce, ufficialmente, per evitare che si lottizzino le pinete. Ma ancora prima che si tenesse l’assemblea del primo dicembre alcune persone, tra cui ex amministratori, volevano già “buttare fuori” questi amministratori. Alla faccia della democrazia che prevede delle elezioni alla scadenza di ogni mandato! Alla faccia del dialogo e della comprensione reciproca! Sai, non vedo scenari apocalittici nel caso restassero sino alla naturale scadenza del mandato. Da cosa deriva tutta questa fretta? I lotti nelle pinete sono state eliminati, cosi’ come quello del rudere. Allora perché questa revoca? Secondo te un C.D.A. deve amministrare secondo la legge e portare avanti una gestione oculata, oppure deve fare il gioco dei politici che promettono e poi non mantengono?
Giorgio tu sei una persona saggia, non dimenticare che per gli enti pubblici c’è sempre mamma Roma che rimedia agli errori di una cattiva gestione, per le società c’è solo il fallimento. Chiamalo “terrorismo”, se vuoi, ma io preferirei non mettere la testa sotto la sabbia.
Il 16 avrete in mano la responsabilità del futuro di poggio, pensateci bene.

P.S……la birra?

16 commenti:

giacomo ha detto...

Ciao Luca, ti ringrazio per la tua approvazione al riguardo del mio intervento, penso che intenda che gli ottimi spunti siano in relazione alla possibilità di un eventuale accordo in estremis che accontenti tutte e due le parti, spero che tu ti ti riferissi a quel punto, io da parte mia sono disponibilissimo a correre in questa direzione ......fai sapere se ho capito male oppure bene, grazie ciao giacomo

Stefano Fratta ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Giorgio Plazzotta ha detto...

Avvero i lettori che avevo perso un pezzo dell'articolo di Luca che ho aggiunto 1 ora dopo.

Stefano Fratta ha detto...

Domanda:
COME e QUANDO il Consiglio di Amministrazione ha proceduto a modificare la variante nel corso della approvazione?
In altre parole: quali comunicazioni sono state inviate dal CdA agli uffici regionali in merito alla modifica (il taglio dei lotti nelle pinete in virtù del quale si è eliminato il referendum del 9 dic.)?
QUANDO sono state inviate?
La domanda e necessaria, perchè queste modifiche sono state fatte passare per "cosa fatta". Infatti sulla base di questa "cosa fatta" si è impedito il referendum richiesto dai soci e si è formulato il testo del quesito referendario del CdA del 29 genn.
Come stanno le cose ORA?
Tu che hai facile accesso a tanti documenti e argomenti potresti informarti e farci sapere, caro Luca, invece di insinuare sospetti su recondite e inespresse motivazioni del Comitato e delle persone che lo compongono (e dei giornalisti, e della Spectre e della CIA...)
Stefano Fratta

Stefano Fratta ha detto...

Ctazione, doverosa del post di Luca: "I lotti nelle pinete sono state eliminati, cosi’ come quello del rudere."
Ancora una domanda: Sei sicuro? Su quale base dai questo per cosa fatta? Quali documenti attestano, e in quali termini, che i lotti nelle pinete sono stati davvero e definitivamente eliminati?

Ti faccio inoltre notare che tutto quello che citi come esempio di volontà di dialogo -il forum, le rionioni nei palloni del tennis etc.- vengono DOPO la mobiltazione che ha portato, come primo e provvisorio risultato, alla eliminazione dei lotti in pineta che dai come fatta.
Altra domanda: tutto questo -eliminazione dei lotti in pineta e "dialogo"- sarebbe successo senza la mobilitazione del Comitato?
Terza domanda: perchè dovrei avere fiducia in un CdA che ha già provato a lottizare le pinete, HA LASCIATO QUATTRO LOTTI A PAULIARA FRONTE LAGO, ha lasciato tutti i lotti verso S.Barbara?
Quarta domanda: che garanzie di trasparenza avrei se a gestire la lottizzazione e anche la stessa vendita dei lotti fosse questo stesso CdA, quali garanzie offre?
Sai, in un anno possono succedere tante cose...
Stefano Fratta

Anonimo ha detto...

apprezzo moltissimo lo sforzo di fantasia di Luca, che ci figura una realtà completamente diversa da qualla che conosciamo:
- le cubature del piano del 2007 sono il doppio di quelle del 1997, e ciò non può essere smentito - basta consultare il sito della Cooperativa Poggio dei Pini;
- lo statuto prevede "proposte di deliberazione", ed al referendum farsa del 27 gennaio si è simulato di votare una delibera già adottata, approvata e fatta approvare dal Comune di Capoterra;
- è del tutto evidente che la violazione allo statuto - peraltro riconosciuta dalla stessa Cooperativa che ha convocato tardivamente il referendum farsa - è avvenuta al momento di approvazione della deliberazione senza che la stessa fosse sottoposta a referendum preventivo;
- Ti ricordo che nelle riunioni che citi il Presidente Calvisi ha dovuto ammettere pubblicamente che i dati forniti nell'assemblea del 1 dicembre (in particolare lo spauracchio dei 30.000 euro ...) erano destituiti di fondamento;
- il comportamento tenuto dalle più alte cariche istituzionali della Cooperativa (chiamare i Carabinieri, minacciare segnalazioni al CSM), è inverosimile per la storia del Poggio, i cui Amministratori si sono sempre contraddistinti per correttezza ed educazione;
- ai Soci viene perfino negato di accedere agli atti, impedendogli di partecipare alla vita comunitaria;
- anche la "variante alla variante" contiene numerosi aspetti non condivisibili, come la saturazione di beni identitari e l'aggressione all'area boscata di S. Barbara;
I Soci non possono essere considerati "sudditi", perché è con il loro apporto soprattutto economico che si regge la Società.
Che, come abbiamo detto più volte, è una Comunità.
Penso che serva una netta inversione nel modo di amministrare la Cooperativa, un rinnovamento di persone e di contenuti, senza mai sconfinare nel culto dell'insostituibilità.
Sai benissimo che le motivazioni che corroborano la giusta causa per la revoca sono anche altre, e saranno illustrate nella riunione - aperta a tutti gli abitanti - che il Comitato terrà venerdì.
Quanto al dialogo, sai benissimo che nessuno si è mai sottratto, anche se dispiace che ai contenuti vengano spesso sostituite minacce, illazioni ed intimidazioni.
Franco Magi

Giorgio Plazzotta ha detto...

Luca,
a me i motivi di revoca che tu giudichi "capricci" sembrano molteplici e consistenti.
Stiamo parlando della cosiddetta giusta causa perchè poi ogni società può decidere di revocare il mandato affidato agli organi rappresentativi quando vuole, anche senza giusta causa.
La ripetuta violazione dello statuto e probabilmente di alcune leggi è senza dubbio una giusta causa. Qualora i consiglieri revocati dovessero considerarsi danneggiati potrebbero avviare azioni di rivalsa e qual punto si dovrà dimostrare l'assenza o la presenza di una giusta causa.
Il 16 febbraio i soci valuteranno se è opportuno o no mantenere in carica questo CdA sino alla fine del suo mandato.
Per quella data non potremo avere responsi definitivi della legge sulle questioni di illegittimità sollevate. Dovremo quindi valutare quegli eventi con gli elementi di conoscenza che abbiamo. Ecco il perchè del fiorire di tutti questi "esperti" che snocciolano norme e leggi.

Non so se qualcuno, nel prendere la sua decisione, darà peso alla minaccia di eventuali azioni di rivalsa degli ammnistratori revocati. Mi sembra improbabile che nessuna delle numerose violazioni contestate venga riconosciuta valida e quindi la minaccia viene a mio avviso utilizzata per mera propaganda. Qualcuno abboccherà senz'altro, non è un sistema signorile ma è sicuramente efficace.

E' auspicabile, invece, che i soci valutino la fiducia che hanno in questo CdA, anche alla luce dei recenti eventi, valutino gli eventuali rischi di mantenere per altri due anni l'amministrazione della Coop nelle mani di questo gruppo dirigente e valutino anche l'impossibilità di intervenire in alcun modo sulla variante qualora il CdA non venisse revocato.

Luca ti ricordo che il 16 non viene eletto un nuovo consiglio di amministrazione. Si vota la per revoca. In caso di revoca vi saranno nuove elezioni, sbaglio?

Tu vuoi un nuovo CdA adesso, come se esistesse una assemblea di "sostituzione", cosi come vuoi una nuova variante da persone cui viene addirittura negato di accedere ai documenti sociali. Prima approvi la variante poi fai varie riunioni e indici un refrerendum "consultivo" sorprendendoti se questo viene definito una farsa. Hai ragione ci sono molti altri aggettivi che potrebbero essere utilizzati.

Poi affermi che "le informazioni sulla variante, il numero dei lotti e loro ubicazione, sono state abbondantemente illustrate" ti riferisci al PRIMA della approvazione, o al dopo?
Questa non se l'è bevuta proprio nessuno, tanto che anche da parte delle tre scimmiette (non vedo non sento non parlo) più o meno si è dovuto ammettere questo deficit informativo.

Il tuo ragionamento sui referendum Luca è molto contorto. Mi sembra di capire che adesso ritieni il primo referendum del 9 dicembre non leggittimo perche non propositivo. Proponeva di fermare tutto.
Ad ogni modo questa storia mi insospettisce, perche esce fuori adesso? Si era detto che quel referendum è stato annullato perche erano stati tolti i lotti dalle pinete. Cosa è questa marcia indietro?
Non sarà vera la voce che gira secondo cui il Piano è già stato approvato con tanto di lotti nelle pinete? Ti rendi conto di quanto sarebbe grave? Si gioca con i referendum come al gioco delle tre carte.
Il tuo lo faccio diventare mio e poi, siccome è chiaro che lo perdo, lo annullo. Prendo tempo e ne faccio un altro cambiando il quesito: nessuno può scegliere un intervento di lottizzazione più moderato e quindi lo vinco.

Farsa: Una farsa è un genere di opera teatrale la cui struttura e trama sono basate su situazioni e personaggi stravaganti, anche se in generale viene mantenuto un certo realismo: si distingue nel mostrare eventi, storie e atmosfere quotidiane, ma declinate in modo grottesco e nei loro aspetti irrazionali.

Quando mostrare le mappe ai soci? Ci sono tanti modi oggi (carta, internet, assemblea), c'erano anche 1 anno fa.
Per esempio avrebbero potuto essere pubblicati nel Portale del Poggio creato nel 2006 e che casualmente è stato chiuso proprio mentre si realizzava la variante. Come forse sai la mia specializzazione informatica sono i Sistemi Geografici, personalmente conosco 1001 modi per realizzare carte geografiche .. bastava chiedere.

L'unione sarda pubblica notizie "distorte" su Poggio? Vero. Quindi riepolghiamo, la Cooperativa informa i soci in modo talmente poco efficace che questi (tutti tonti?) non si rendono conto dello stravolgimento che si sta realizzando a Poggio dei Pini. L'Unione Sarda esce fuori con un articoletto che sveglia tutti. Il problema è L'Unione Sarda o Il CdA?
Luca, credimi, questa mancanza di trasparenza deve finire perchè è deleteria da tutti i punti di vista. Capisco che ci sia sempre stata ma adesso BASTA.
Ti faccio presente che nonostante ciò che è successo e le numerose riunioni, io non ho mai sentito una parola da parte del CdA in cui si desse il minimo segnale di una maggiore trasparenza da parte loro per il futuro, anzi sono state blindate ancora di più le "paratie stagne".
Inoltre per via degli strani eventi legati alle dimissioni di un gruppo di consiglieri e alla successiva riduzione del numero degli stessi, oggi ci troviamo, per la prima volta nella vita della cooperativa, senza una "minoranza" nel consiglio. La minoranza avrebbe almeno garantito una certa azione di controllo che oggi non esiste e questo mi preoccupa moltissimo.

matteo ha detto...

luca,
personalmente non sono favorevole alla revoca, per due motivi:

1) non son convinto che le scelte e gli atteggiamenti dell'attuale consiglio di amministrazione, sicuramente da censurare e da criticare in piu' di un'occasione, configurino una giusta causa di revoca;
penso che siano piuttosto delle ottime ragioni perchè chi non ha condiviso la scelte dell'attuale consiglio, voti persone differenti alle prossime elezioni;

2) ho timore delle conseguenze che potrebbero derivare dalla revoca, in particolare del contenzioso che ne potrebbe nascere e che potrebbe impegnare la cooperativa per anni (a prescindere dalla composizione dei futuri consigli di amministrazione) col conseguente impegno economico e con le conseguenze immaginabili per il bilancio della cooperativa.

detto questo neanche tu puoi negare che, se non si fosse creato il comitato, i poggini non sarebbero mai stati messi nelle condizioni di farsi un'opinione su questa variante e che, sempre se non fosse nato il comitato, i lotti nelle pinete sarebbero ancora previsti nella variante.

p.s. leggi meglio lo statuto; è previsto che il venti per cento dei soci possa richiedere che venga indetto sia un referendum propositivo, che uno consultivo.

ciao
matteo atzeni

Anonimo ha detto...

Ciao Matteo

Ho riguardato lo statuto, hai ragione! mi scuso con il Comitato per quel commento sbagliato.


Luca Madeddu

giacomo ha detto...

Ciao a tutti, ritengo che la revoca possa non essere richiesta solo al patto che non vengano approvati diversi lotti che sono quelli dentro l'abitato attuale ( lotti circostanti al rudere, lotti vicino al lago grande, aree vicine a Santa Barbara e altri sempre all'interno.

Anche se non possibili per una trattativa io personalmente sono contrario anche alle zone A2 e A3, troppo vicine al fiume, e troppo impattanti in previsione anche di un altra lottizzazione vicinissima, inoltre anche perchè è un'area bellissima che sempre secondo me andrebbe sistemata a parco.

Rimarebbe solo la zona sotto le antenne di sa birdiera sempre secondo mio ininfluente giudizio.

Voorei chiedere anche a Giorgio di poter fare un nuovo articolo a proposito della ormai inziziata corsa al Lotto ( potrebbe essere anche il titolo ), che anch'essa motivo importante di tanto movimento da parte di alcuni, infatti parrebbe che numerosi soci vicini a questo cda si siano gia prenotati ( a detta di alcuni di loro ) dei lotti, fin quì non c'è niente di strano, la stranezza è data dal fatto che la cooperativa non ha aperto ufficialmente le prenotazioni, quindi a oggi non dovrebbe esistere nessuna prenotazione, accendiamo i riflettori su questa vicenda e vedrete che ci sarà da ridere se non da piangere.

I nuovi lotti e concludo dovrebbero essere messi all'asta, tutti quanti intendo.

ciao a tutti e sopratutto ai prenotatori silenziosi.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Per Luca a proposito della birra: non so se ricordi quella pubblicità che davano alla radio alla fine di "Tutto il Calcio minuto per minuto". Diceva "se la vostra squadra ha vinto festeggiate con stock 84, se invece ha perso consolatevi con stock 84". Propongo di fare così anche noi ..

Per Matteo. Tu dici teniamoci questo CdA che non si merita la nostra fiducia per evitare l'eventuale successivo contenzioso. Una volta Montanelli diceva: "tappiamoci il naso e votiamo DC". Facciamo una cosa sentiamo non giusta ma probabilmente è utile. Abbiamo visto i risultati in Italia e infatti oggi paghiamo il conto. Non sono non è stata una scelta coraggiosa ma rischia di non premiare nemmeno dal punto di vista dell'utilità.
Oggi la Cooperativa paga un consulente (non si sa quanto) per sbrigare i numerosi pasticci legali in cui questo CdA si è trovato. Forse sarà necessario un consulente anche in futuro, cosa cambia dal punto di vista pratico?

Per Giacomo: fai bene a sperare in un compromesso, ma non vedo segnali di dialogo e non ne ho mai visto. Da dove nasce la tua speranza?

Anonimo ha detto...

Un professore di filosofia era in piedi davanti alla sua classe, prima della lezione, ed aveva davanti a sè alcuni oggetti.

Quando la lezione cominciò, senza proferire parola il professore prese un grosso vaso per la maionese, vuoto, e lo riempì con delle rocce di 5-6 cm di diametro.
Quindi egli chiese agli studenti se il vaso fosse pieno, ed essi annuirono.

Allora il professore prese una scatola di sassolini, e li versò nel vaso di maionese, scuotendolo appena. I sassolini, ovviamente, rotolarono negli spazi vuoti fra le rocce.

Il professore quindi chiese ancora se il vaso ora fosse pieno, ed essi furono d'accordo.

Gli studenti cominciarono a ridere, quando il professore prese una scatola di sabbia e la versò nel vaso.

La sabbia riempi ogni spazio vuoto. "Ora", disse il professore, "voglio che voi riconosciate che questa è la vostra vita. Le rocce sono le cose importanti - la famiglia, il partner, la salute, i figli, l'amicizia - anche se ogni altra cosa dovesse mancare, e solo queste rimanere, la vostra vita sarebbe comunque piena.

I sassolini sono le altre cose che contano, come il lavoro, la casa, la moto, l'auto. La sabbia rappresenta qualsiasi altra cosa, le piccole cose. Se voi riempite il vaso prima con la sabbia, non ci sarà più spazio per rocce e sassolini. Lo stesso è per la vostra vita: se voi spendete tutto il vostro tempo ed energie per le piccole cose, non avrete mai spazio per le cose veramente importanti. Stabilite le vostre priorità e dedicate più tempo alle cose importanti, il resto è solo sabbia".
Dopo queste parole, a lezione quasi terminata... Uno studente si alzò e prese il vaso contenente rocce, sassolini e sabbia, che tutti, a quel punto, consideravano pieno, e cominciò a versargli dentro un bicchiere di birra.

Ovviamente la birra si infilò nei rimanenti spazi vuoti, e riempì veramente il vaso fino all'orlo.



Morale della storia?
Non importa quanto piena è la vostra vita, c'e sempre spazio per una BIRRA!!!

Luca Madeddu

Giorgio Plazzotta ha detto...

Luca,
ti propongo per lo spot della Peroni al posto della biondona

Anonimo ha detto...

ma non potrei avere la biondona al posto dello spot?

Luca

giacomo ha detto...

Ciao Giorgio, certo è molto difficile e infatti non so neanche io dove trovo le forze per cercare a tutti i costi una via del dialogo, quando ci penso sono abbastanza combattuto, io penso che questo cda debba dimettersi e questa sarebbe l'unica cosa veramente salutare per il poggio, tuttavia penso anche alle conseguenze qualora fosse revocato, e non quelle che questo cda ha utilizzato per mettere paura ai soci, ma penso a quelle diciamo sociali e comunque di indebolimento del tessuto sociale che ha come fini quelli cooperativistici ( quindi la vita del Poggio ).

Ripeto ancora che per prima cosa dovrebbero dimettersi quelle persone che sono state sfiduciate dalla stragrande maggioramza dei soci nelle assemblee di dicembre e che ancora si nascondono dietro le quinte, queste persone sono storicamente la causa di tutti i mali sociali del poggio e sono le persone che ci fanno passare da sempre il solito presidente di turno e qualche altro.

Io ripeto ancora la mia posizione: se questo cda vuole trattare e dialogare ( azione da bravi governanti ) il comitato a parer mio non deve tirarsi indietro, sarebbe un gesto di grande rilievo da parte di tutti, se invece così come purtroppo credo che succeda questo non accadrà, allora la revoca è l'unica strada.

Nel caso che questo cda possa trattare, per il comitato che ormai per fortuna è nato e spero possa continuare a vivere con continuità, sarebbe una grande prova di buon comportamento e inoltre si andrebbe avanti con dei confronti costruttivi durante l'anno che formeranno le basi per un nuovo giovane e futuro consiglio di amministrazione che si dovrà distinguere per trasparenza, spirito di collaborazione e coinvolgimento, con più attenzione verso la tutela della natura magari leggermente un pò più accurata e con il rispetto della storia e delle persone del poggio.

Ci tengo a precisare che questa è la mia posizione personale, e che qualora non ci sia neanche un segnale di apertura dove tutti dovranno fare il famoso passo indietro, la revoca sarà la giusta e unica soluzione.

cordiali saluti
Giacomo Cillocu

Stefano Fratta ha detto...

Non mi pare di vedere nessun segnale di disponibilità da parte del CdA a trattare, su nulla. La Rettifica della modifica -quella he ci è stata assicurata ma che non è stata certificata- deve bastare.
Quanto ai contenziosi legali faccio notare a Matteo che in realtà, essendo i compensi degli amministratori rimborsi e non onorari, questi non avrebbero nessun titolo a richiedere risarcimenti da questo punto di vista.
Quanto alla necessità e urgenza di procedere ad un ricambio della gestione, mi pare che l'avere negato ai soci il referendum richiesto sulla base di meri pronunciamenti, il costante rifiuto di fornire chiarimenti su importanti circostanze e spese rilevanti DEI NOSTRI SOLDI siano motivi sufficienti a motivare la richiesta di rinnovamento.
Non secondario è poi l'argomento "variante". E' stata REALMENTE MODIFICATA?
Voglio dire: il testo e le planimetrie in esame presso la Regione sono state modificate come detto al momento in cui si è impedito il referendum di Dicembre e ripetuto al referendum di gennaio?
Se sì vorrei ancora vedere COME E QUANDO -e tu Luca, che sei molto informato, potresti risolvere questo dubbio?- se no, come si può temere, che garanzie offre questo CdA in merito al blocco totale della vendita dei lotti?
Quali garanzie offre in merito alla trasparenza delle procedure di vendita?
Nel tempo rimanente alla scadenza del mandato un CdA che ha già previsto la lottizzazione NELLE PINETE potrebbe benissimo e, si intende, legittimamente procedere alla vendita dei lotti -di TUTTI i lotti presenti nel piano. Una volta venduti e assegnati non si potrebbe ovviamente mai più impedire che i diritti di costruzione vengano esercitati.
Stefano Fratta

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