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mercoledì 27 febbraio 2008

Vieni c'è una strada nel bosco ...

E' stata pubblicata dall'Unione Sarda e da altre fonti di informazione online la notizia dell'ingiunzione emessa dal Comune di Capoterra, ufficio urbanistica, relativa alla eliminazione del tratto di strada di circa 100 m. che conduce all'abitazione del presidente della Cooperativa Giovanni Calvisi.
L'intervento di bitumazione è stato considerato incoerente con il vincolo paesaggistico che grava sulla zona ed è stato richiesto il ripristino dei luoghi con la messa a dimora di piante entro tre mesi.
Desidero riportare questa notizia evitando qualsiasi strumentalizzazione. Leggere questo genere di notizie che riguardano la nostra Cooperativa non fa piacere a nessuno.
Ho più volte espresso la mia opinione su questa ed altre questioni simili, che sono emerse nel corso del 2007. Se è vero che le opere devono essere fatte rispettando le leggi non sono gli interventi minimi quelli che mi stanno più a cuore, soprattutto quando si stanno per attuare azioni impattanti come quelle previsti nella variante.
In alcuni casi (vedi la piattaforma di un pozzo citata da Pasquale Cabizza), mi sembra che si tratti veramente di eccessi di pignoleria. I temi che ritengo prioritari sono quelli legati allo sviluppo urbanistico di Poggio dei Pini e alla mancanza di trasparenza che tanto danno ha portato alla nostra comunità.
La questione della "strada del Presidente" è stata ampiamente commentata, seppur non in questo Blog, e ricordo che i circa 500 presenti all'assemblea del 1 dicembre, nonostante fosse dedicata alla variante, dovettero ascoltare una lunghissima relazione del collegio sindacale dedicata a questa questione della strada. Spiace constatare che anche le valutazioni, tanto articolate, dei nostri sindaci siano state smentite da questa ingiunzione.
Personalmente ho due dubbi che qualche lettore potrebbe aiutarmi a dipanare.
  • l'ingiunzione di ripristino è stata rivolta alla Cooperativa o a Calvisi?
  • si è sempre affermato che quel tratto di strada fosse presente nel Piano di Lottizzazione originario e che, per qualche ignoto motivo, non fosse stato bitumato nel 1992. Qualcuno ritiene che invece quel tratto di strada non fosse presente come tale ma che ci fosse un "baffo" forse relativo alla scarpata. Non ho mai analizzato quel piccolo dettaglio della mappa del 1970, che peraltro è di scarsa qualità e molte volte eliografata.

29 commenti:

francomagi ha detto...

Ciao Giorgio,
posso provare io a dare risposta alle Tue richieste:
- l'ordinanza di demolizione è stata emessa nei confronti del dr. Giovanni Calvisi, in qualità di legale rappresentante della Soc. Coop. Poggio dei Pini;
- con riferimento al Tuo secondo quesito, il piano originario del 1970 non ha mai previsto una strada privata di accesso al lotto 57 di Pauliara, ma invero prevedeva uno slargo con una rotonda ben più ampia.
Tale prolungamento di strada non è mai stato realizzato, tanto è vero che nel 1983 il certificato di collaudo delle strade riporta la fine della strada n° 7 in prossimità dei lotti 52/54.
Le foto aeree, ad ulteriore conferma, dimostrano che - fino almeno al 1989 - tale tratto era bosco.
Vale la pena di ricordare che nel piano del 1970 erano previste - oltre ai famigerati grattacieli - anche numerose strade oggi fortunatamente non esistenti, ad esempio all'interno della storica pineta di Pauliara (con annesso belvedere).
Tale viabilità, al pari del prolungamento della strada 7 - non fu mai realizzata.
Lo stesso piano di lottizzazione venne modificato in conformità e l’Assessorato Regionale EE.LL. Finanze ed Urbanistica con decreto n° 64/U del 24-01-1989 approvò la variante allo stesso, che risulta tuttora vigente.
Come può evincersi facilmente dall’elaborato tecnico allegato al suddetto decreto non è prevista alcuna viabilità che vada oltre il lotto n° 52.
La pavimentazione stradale (bitumazione) del reticolo viario della Società Cooperativa Poggio dei Pini è stata invece realizzata a seguito della Concessione Edilizia n° 263 rilasciata dal Comune di Capoterra in data 05-12-1990. Trattandosi di zone soggette a vincolo paesaggistico, la nostra società ha preventivamente ottenuto in data 29-06-1990 il Nulla Osta dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali, la cui validità era limitata ad un periodo di 5 anni “trascorso il quale l’esecuzione dei progettati lavori dovrà essere sottoposta a nuova approvazione” inoltre “ogni eventuale variante dovrà essere preventivamente approvata dall’Assessore per non incorrere nelle sanzioni previste a carico dei trasgressori”.
Dalle tavole allegate e munite di visto si riscontra immediatamente che la strada n° 7 – e la sua relativa bitumazione – finisce in corrispondenza del confine tra i lotti 52 e 54, non risultando dunque alcun prolungamento della stessa preventivamente autorizzato che giunga fino al lotto n° 57.
Ad ulteriore riscontro oggettivo, da una analisi comparativa delle foto aeree della zona di interesse rispettivamente in data 17 giugno 1989, 21 febbraio 1995 e 04 dicembre 2005, può rilevarsi che da una situazione iniziale di perfetta corrispondenza tra lo stato di fatto e le tavole di progetto si passa prima all’apertura di una striscia tagliafuoco, che viene in seguito raddoppiata realizzando un accesso privato che conduce al lotto n° 57.
Infine, successivamente al 04 dicembre 2005, la strada è stata bitumata.

Franco Magi

Giorgio Plazzotta ha detto...

Scusa ma continuo a non capire: chi paga il ripristino?

Altra domanda: in che anno è stata realizzata la fascia tagliafuoco?

francomagi ha detto...

L'opera, definita abusiva dalla competenti Autorità, ricade in area di proprietà della Cooperativa Poggio dei Pini, e pertanto su di essa ricadono i conseguenti obblighi.
Per quanto attiene alla realizzazione della striscia tagliafuoco, la strisciata aerea del 1989 non evidenza la presenza di alcuna viabilità, nemmeno della "tagliafuoco".
Si presume quindi sia stata realizzata successivamente al 1989.

Franco Magi

giacomo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
giacomo ha detto...

Salve a tutti, con questo mio scritto non voglio assolutamente puntare il dito contro nessuno e lo scrivo indirizzandolo a tutti e anche a me stesso.

Vorrei dire una cosa al riguardo di questa strada, ritengo personalmente che un errore ci possa essere state anche nel valutare alcune carte, e quindi andrebbe considerato tale, anche per non colpevolizzare all'eccesso nessuna persona, inoltre personalmente non mi sembra assolutamente una cosa gravissima dal punto di vista naturalistico.

Ritengo le polemiche continue a questo riguardo una perdita di tempo per tutti, considero invece più importanti e da risolvere la mancanza di una richiesta di democrazia, la mancanza di un clima distensivo che permetta tra le tante un libero accesso agli atti richiesti, la partecipazione dei soci e delle famiglie alla vita della comunità ( sperando che qualcuno cambi comportamento ), in caso contrario si continuerebbe anche per 100 anni a marcire dentro temi che sinceramente lascerei a persone di qualità inesistenti.

Detto tutto questo vorrei invitare ancora una volta tutti quanti ad una visione positiva e costruttiva dell'insieme delle cose, perchè ritengo che nessuno sia Gesù sceso in terra, ( tanto meno io ) tutti possiamo sbagliare, e perchè c'è un desiderio urgente che il Poggio ritorni ad essere un posto dove si possa vivere in pace.

Concludo dicendo che se non si cambiassero certi atteggiamenti a questo punto mi verranno dei dubbi sulle persone che li muovono in continuazione. Vi invito e invito anche me stesso ad operare in senso positivo e costruttivo, e ad abbandonare un certo atteggiamento di polemica continua che evidentemente caratterizza di più altri che non hanno la forza fisica e morale di voler davvero cambiare.

N.B. ,sulle capacità del buon governare ho invece delle certezze mie personali in riferimento sia ad alcuni consiglieri storici ( principali colpevoli di tutta questa vicenda in generale) sia ad alcuni sindaci, le certezze sono chiaramente in senso negativo, penso però che per poter ovviare a questo problema, oggi bisognerebbe cambiare strada e caso mai pensare alle prossime elezioni per votare persone che la pensino in maniera diametralmente opposta e che lo dimostrino nei fatti concreti, appunto manifestando una mentalità positiva.

Cordiali saluti
Giacomo Cillocu

francomagi ha detto...

Ciao Giacomo..
sul cambiare strada ..... sono d'accordo.
Così come sono d'accordo con Te che, dal punto di vista naturalistico, tale abuso non rappresenti certamente un grande problema.
Lo è certamente di più, a mio giudizio, dal punto di vista morale ed etico.

Franco Magi

LIUCCA ha detto...

Mi limito a qualche considerazione

1) caso strano il provvedimento esecutorio del comune arriva proprio il giorno prima dell’assemblea della revoca…….
2) Caso strano questo comune cerca soltanto dentro poggio dei pini presunte violazioni di legge


3) Sembrerebbe che il comune di capoterra non vada molto d’accordo con il TAR. Per la vicenda laghetto il tar accogliendo il ricorso della cooperativa non rileva violazioni di legge, se altrettanto succederà per la strada il comune dovrebbe iniziare a ponderare meglio la decisione di multare i propri cittadini. Le cause in tribunale, sono pagate con le nostre tasse.
Per ora si sono rivelate solo cause perse.

Luca Madeddu

francomagi ha detto...

Ciao Luca,
come ben sai sul laghetto piccolo il TAR si è pronunciato sospendendo la sanzione, riservandosi di decidere nel merito.
Quanto alla strada, è molto verosimile che in sede di sospensiva il TAR accolga la richiesta della Cooperativa, ma nel merito lo trovo molto poco realistico.
Comunque, personalmente riterrei un bel gesto la comunicazione ai Soci degli estremi autorizzativi in forza del quale sono state eseguite le opere (da ultimo, la bitumazione nel 2005).

Franco Magi

Giorgio Plazzotta ha detto...

Giacomo, non volevo riaccendere polemiche. Avrai notato il tono del mio messaggio che tra l'altro arriva quasi una settimana dopo la notizia.
Avrai anche notato che non ho voluto andare a fondo sui temi relativi a colpevolezza e sprechi di denaro. Mi interessava solo capire alcuni fatti.
Quei temi li ha poi affrontati Luca identificando colpevoli (il comune) e sprechi (tribunale).
Non posso impedirglielo, ne posso impedire ad alcuno di fare polemica o di esternare critiche.
Sono d'accordo con te, è venuto il momento di costruire, spero che molti lettori vogliano voltare pagina e incominciare a parlare di cose da fare insieme.
Quella però è una notizia di cronaca che non mi sembrava corretto "occultare" in nome del "volemose bene". Mi sembra invece corretto non strumentalizzarla.

Pasquale Cabizza ha detto...

Ciao a tutti
Mi inserisco e confesso la mia preoccupazione perchè non vorrei che dopo il clima di "distensione" che siamo riusciti a riportare si riprenda con le polemiche, che, ripeto, non giovano a nessuno.
Personalmente posso dire che il lotto di Calvisi è un lotto "intercluso" che ha comportato molti problemi un sede di esame del progetto (anni 94-95, se ricordo bene) e che all'epoca il problema dell'accesso a quel lotto è stato oggetto di attento esame da parte di due avvocati (non allarmatevi, nessuna parcella).
Non ricordo bene il risultato della consulenza ma sicuramente erano emersi determinati diritti di scelta da parte del proprietario circa l'accesso al proprio lotto, questo lo ricordo, diritti che poi sono stati riconosciuti dal CdA, di cui Calvisi non faceva parte (io ero Amministratore).
Scusatemi, ma credo che si tratti del solito "molto rumore per nulla"

Per il momento ciao.
Pasquale

francomagi ha detto...

Ciao Pasquale,
come ho avuto occasione di dirTi il clima di distensione è, per ora, unilaterale, in quanto dal Cda non è pervenuto alcun segnale positivo.
E sinceramente penso che questo argomento, certamente irrilevante rispetto ad altri (variante al pdl e trasparenza), non vada strumentalizzato, né in un modo, né nell'altro.
Il lotto 57 (preferisco non personalizzare) poteva avere accesso dalla strada n° 5, mediante breve servitù di passaggio, al pari di numerosi lotti del Poggio (ad esempio sulla strada 1).
Non conosco inoltre il tenore dei pareri legali ai quali Ti riferisci, ma qualunque esso sia non penso che possa sostituire l'obbligo di richiedere le dovute autorizzazioni edilizio-paesistiche.

Franco Magi

Pasquale Cabizza ha detto...

Per Franco
Nel 94 la pensavo anch'io come te, ma la giurisprudenza la pensava e la pensa diversamente. Al proprietario del lotto 57 è stato riconosciuto il diritto all'accesso dalla strada n.7, in base alla normativa in materia di "servitù" e così si espressero i due avvocati interpellati da me all'epoca.
Devo precisare che nel 1994 il proprietario del lotto 57 era un socio qualunque (non voglio dire che esistono i "soci diversi") e come tale è stato trattato dalla Cooperativa.
Se errore è stato commesso, ma lo escludo categoricamente, è stato commesso dal CdA del mandato 94-97, me compreso.

Ciao
Pasquale

francomagi ha detto...

Per Pasquale,
non vedo come possa sostenere che la giurisprudenza (???) abbia potuto autorizzare la apertura di una strada inesistente.
Ma il problema non è la sola apertura (Tu correttamente hai indicato come data il 1994, e penso che sia molto verosimile), ma è anche la avvenuta bitumazione, che invece è stata realizzata nel 2005/2006 (Calvisi Presidente), secondo le Autorità competenti in totale assenza di autorizzazioni.
Ma qualora ciò non fosse, ben gradito sarebbe conoscere data e numero delle autorizzazioni ricevute, almeno per effettuare i lavori di bitumazione.

Franco Magi

p.s.
si potrebbero avere i pareri legali da Te citati, contribuirebbero alla chiarezza ed alla serena discussione.

Pasquale Cabizza ha detto...

Caro Franco
I pareri legali erano verbali (infatti non sono stati retribuiti) ma sono stati confermati dagli stessi legali nel corso di una seduta del CdA, e quindi, presumo, verbalizzati.
Ti garantisco che è andata così. Confermo che è stato riconosciuto il diritto all'accesso dalla strada n.7, e quindi il progetto della casa è stato elaborato in tal senso, e approvato.
Mi chiedo: una volta riconosciuto l'accesso dalla strada n.7, è pensabile che un socio non abbia diritto ad una strada d'accesso con gli stessi requisiti che hanno le altre? Se la risposta è no, allora qualcosa non mi quadra, e se non era prevista nessun'altra strada oltre la n.5 devo pensare che il progettista non abbia tenuto conto dei diritti di servitù.
Io al posto di quel socio mi sarei incavolato

Ciao
Pasquale

Pasquale Cabizza ha detto...

Per tutti gli amici del Blog

Apprezzo molto il commento di Giacomo, che con molto buon senso ci sta riportando sulla retta via (che comunque non abbiamo abbandonato).
Credo che il clima di distensione ormai intelligentemente avviato avrà effetti positivi su tutta la comunità e, consentitemi, anche sul CdA.

Ciao
Pasquale

Pasquale Cabizza ha detto...

Per Giorgio e Franco

La fascia tagliafuoco è stata realizzata sicuramente prima del 1994, perchè in quell'anno ho fatto personalmente un sopralluogo prima di esaminare il progetto dell'abitazione del socio in questione, e la fascia esisteva già come prolungamento del tratto asfaltato della str.7. Ricordo che quando è stato autorizzato l'accesso al lotto 57 si è parlato di "accesso dalla strada n.7".

Ciao
Pasquale

francomagi ha detto...

Pasquale,
penso che Tu stesso sia perfettamente consapevole che il Cda della Cooperativa non può autorizzare nessun accesso, in quanto non può assurgere al ruolo di un Ente Locale.
Non si contesta la possibilità di modificare la rete viaria della Cooperativa, ma di averlo fatto in assenza di autorizzazioni.
Mi sorprende che il parere legale non sia stato redatto in forma scritta, ma mi piacerebbe vedere se almeno - come sostieni Tu - è stato verbalizzato.
Per quanto attiene infine la realizzazione della striscia tagliafuoco, se mi comunichi la Tua e-mail, Ti invierò la foto aerea del 1989 dalla quale si evince con chiarezza che a tale data c'era soltanto il bosco.
Ma mi farebbe piacere porTi una domanda, alla quale sono sicuro formulerai una adeguata risposta:
- se è tutto regolare, se Comune e Forestale hanno preso un clamoroso abbaglio, quali problemi ostano alla comunicazione ai Soci degli estremi delle autorizzazioni ricevute?

Franco Magi

Piergiorgio ha detto...

Grazie Pasquale per i chiarimenti, è anche vero che se trattasi di zona sottoposta a vincolo ambientale il parere della cooperativa non ha nessun valore; vale solo per la cooperativa.
Anch'io ho avuto il parere favorevole della cooperativa per l'installazione dei pannelli fotovoltaici però, nel rispetto delle leggi, non posso farlo perchè sono bloccato dal comune.
Una domanda, come faceva la cooperativa a vendere un lotto senza strada di accesso?
Il buon senso mi dice che c'è qualcosa che non quadra.
Piergiorgio Garavello

francomagi ha detto...

Ciao Piergiorgio,
quello che Tu affermi in ordine alle autorizzazioni comunali è molto giusto.
Il lotto 57 non è privo di accesso, ma al pari di numerosissimi altri (vedi, ad esempio, prospicienti strada 1), poteva avvenire mediante breve servitù di passaggio attraverso la strada 5 (da realizzarsi, come per gli altri soci, a loro completa cura e spese).

Franco Magi

Pasquale Cabizza ha detto...

Per Franco e Piergiorgio

-lo so che nel 1989 la fascia tagliafuoco non esisteva, io ho detto che nel 1994 esisteva già, perchè l'ho vista.

-ho detto che il CdA degli anni 94-97 ha autorizzato l'accesso al lotto dal "prolungamento della strada n.7". Se ha sbagliato prendiamocela con quel CdA.

-i pareri legali formali costano un sacco di soldi, e, scusatemi, penso che non ne valesse la pena, visto l'oggetto del contendere.

-nessuno di noi è un luminare del diritto. In materia di servitù la cosa non è così semplice come la sta facendo Franco. Io all'epoca ero della sua stessa opinione, e insistevo per l'accesso dalla strada 5, ma mi è stato dimostrato che sbagliavo, e con molta modestia ho accettato il parere dei legali (che non erano amici del socio).

-tu Franco mi chiedi se è tutto regolare. Io non ho la competenza nè la conoscenza dei fatti successivi per esprimermi, ma posso dire che se di irregolarità trattasi, questa coinvolge anche qualche professionista di Poggio a cui va tutta la mia stima e sulla cui buona fede non dubito, al di là della differenza di vedute che ci distingue in altri campi.

-la mia mail è p.cabizza@trenitalia.it

-"cui prodest" tutto sto casino?
Se c'è stato errore dico: è stato commesso in buona fede, dal CdA del 94, e il principale colpevole sono io... sono pronto, con la camicia bianca aperta, SPARATE AL PETTO, NON VOGLIO LA BENDA!

-però aggiungo: amministrare una Società e assumersi delle responsabilità non è cosa facile, tenendo presente che si tratta sostanzialmente di volontariato, e pochi sono disposti a farlo, troppo pochi. Sono stati commessi errori ben più gravi di questo (se di errore trattasi), e non ho mai visto reazioni di ugual portata.
Aggiungo anche, rivolgendomi a tutti: CHI E' SENZA PECCATO SCAGLI LA PRIMA PIETRA.

Ciao a tutti
Pasquale

francomagi ha detto...

Ciao Pasquale,
Non si tratta di sparare al petto nei confronti di nessuno, tanto meno al Tuo.
Mi rendo perfettamente conto che si può sbagliare in buona fede, ma si può anche riconoscere l'eventuale errore in buona fede.
Ma nel 2005 (anno della bitumazione) tu non c'eri, e non puoi avere alcuna colpa.
Chi ha autorizzato la bitumazione?
Ed anche sulla autorizzazione all'accesso dal bosco ci sono opinioni divergenti, infatti alcuni consiglieri di amministrazione del tempo riferiscono che l'accesso sia stato garantito per il solo transito dei mezzi pesanti.
E, come già detto, una privata società non può autonomamente disporre la urbanizzazione primaria senza il preventivo assenso degli uffici competenti.
La delibera del 1994/95 sarebbe utile, potresti aiutarci e averne copia? contribuirebbe al dialogo ed alla verità dei fatti.
Quanto ai pareri legali (peraltro resi in forma verbale), mi risulterebbe che essi siano stati di avvocati di fiducia del proprietario del lotto n° 57.
Conoscere i pareri ed i nomi di chi li ha resi contribuirebbe ancora di più al dialogo ed al maturo convincimento sulla verità dei fatti.
L'e-mail è stata appena inviata.

Franco Magi

Pasquale Cabizza ha detto...

Caro Franco e cari tutti

Io non sono così ingenuo. Il fatto che si dica che i due avvocati fossero di fiducia del socio è falso. Sono stati indicati dal Comitato Esecutivo, che era del mio stesso parere, cioè era contrario all'accesso lato str.7. Non voglio fare i nomi, ma se li facessi la mia argomentazione sarebbe più convincente, perchè nessuno del Comitato Esecutivo era all'epoca amico del socio, anzi. Quando poi il CdA ha deliberato, proprio i membri del Comitato Esecutivo hanno espresso il proprio disappunto.
Non è vero che l'accesso è stato consentito per il solo transito dei mezzi pesanti. Se così fosse il Comitato Tecnico non avrebbe approvato un progetto con l'accesso dalla Str.7. Del Comitato Tec. facevano parte alcuni Consiglieri, che forse non hanno la mia stessa memoria.

Personalmente aggiungo che:

-stiamo cadendo ancora nella trappola delle polemiche, e lo dimostra il fatto che qualcuno sostenga che gli avvocati fossero di fiducia del socio.

-io non racconto balle e le cose sono andate come dico io. Sono disposto a sottopormi alla macchina della verità, però voglio con me anche le persone che sostengono cose diverse dalle mie.

-ho un'ottima memoria, e ricordo benissimo tante cose e tante "chicche" che riguardano diverse persone e alcuni Consiglieri di allora. Per me è acqua passata, anche se all'epoca quelle "chicche" mi hanno danneggiato. Non ho intenzione di rievocare il passato, che per alcune persone non è limpido.

-voglio guardare avanti e chiudere con queste sterili polemiche, e se siete d'accordo facciamolo, MA FACCIAMOLO DAVVERO!!!!!

-POGGIO MERITA BEN ALTRO, e se ci impegniamo ci riusciamo. Vi rendete conto di quanto tempo e quante energie stiamo sprecando?

Ciao
Pasquale

francomagi ha detto...

Piuttosto che polemizzare inutilmente, e concordo con Te, bisognerebbe stare ai fatti: si possono vedere i verbali del tempo, o sono secretati?
Possibile che non si possa conoscere nemmeno il nome dei legali che hanno fornito il parere in forma "guarda caso" verbale?
Quanto ai legali, Ti confermo che mi risulta fossero di fiducia del proprietario del lotto 57: ma se così non fosse (ed io non ho il monopolio della verità), basta fare nomi e cognomi.
La situazione è certamente imbarazzante, ma penso che contribuirebbe alla verità la pubblicazione delle notizie che Tu affermi essere vere (e non ho motivo di dubitarne, salvo prova contraria che non ho).
Proprio per questo: massima trasparenza, fosse successo a me avrei detto "guardatevi tutti gli atti, posso dimostrarVi che è tutto in ordine".
E la bitumazione, avvenuta nel 2005 (Calvisi Presidente), con quali autorizzazioni è stata fatta?


Pur consapevole che questo non è il più importante dei problemi, penso che comunque meriti le dovute risposte.
Franco Magi

Giorgio Plazzotta ha detto...

Pasquale,
mi sembrava di essere stato molto asettico nel proporre quella notizia che sapevo essere "delicata" e continuo a credere che ogni argomento meriti di essere non dico dibattutto ma almeno "riportato".
Ritengo che Franco sia troppo insistente nel volere andare a fondo su quella storia e che il suo obiettivo non sia certo il CdA a cui hai partecipato tu, pertanto ti invito a riabbottonarti quella camicia o al limite mandaci Megan Gale al posto tuo.
Avrai anche notato che la questione non è mai stata considerata prioritaria dalla maggior parte degli altri lettori. D'altronde non posso certo intervenire fintanto che le regole del blog vengono rispettate. Se un argomento non interessa lasciatelo cadere.
Concordo comunque sul fatto che questa discussione sia poco utile e invito invece a sviluppare alcuni dei temi che sono emersi nei tanti messaggi precedenti, per esempio nella relazione di Rita.
Scrivete articoli nuovi, magari dedicati ognuno a un tema differente in modo da focalizzare.

Propongo la apertura dei seguenti fronti, tutti legati al futuro e non al passato:

- Piano Paesaggistico e Vincoli: come incidono sulle possibilità di sviluppo urbanistico di Poggio

- Palio dei Rioni 2008

- Rete sentieristica di Poggio dei Pini

Pasquale Cabizza ha detto...

Per Giorgio

Grazie, sono d'accordo, io chiudo e vado avanti. Pensiamo a qualcosa di bello; i tre argomenti da te ricordati sono fantastici. Col palio dei rioni e la rete sentieristica mi inviti a nozze.
Offro la mia collaborazione.

Ciao
Pasquale

P.S. Sei sicuro che con la camicia bianca sbottonata tipo eroe romantico dell'800 Megane Gale sia più decorativa di me? E col vincolo paesaggistico come la mettiamo?

francomagi ha detto...

Chiudo anche io, vado avanti anch'io, ho appena inviato a Giorgio un articolo sul lago piccolo (la nuova normativa regionale ne mette a rischio l'esistenza).
Ma ribadisco con forza che l'argomento strada 7 non può, a mio giudizio, essere chiuso con il "volemose bene".
Anche perché il sistema delle doppie verità non esiste.
Il Presidente, chiunque esso sia, dovrebbe dare sempre il buon esempio.
Mi chiedo se in questo caso ci sia un buon esempio da seguire.

Franco Magi

Giorgio Plazzotta ha detto...

Pasquale
penso che quei tre temi che ho citato potrebbero diventare 3 gruppi di lavoro della associazione nascente (a proposito ci sono notizie?).
Per quanto tugarda il blog che purtroppo non si presta al meglio per supportare un gruppo di lavoro telematico, aprirò un articolo su ognuno di questi temi in cui scrivere le idee dei lettori.
Ci tengo a precisare che questo impulso è stato fornito da Giacomo.
Per quanto riguarda il problema vincoli potremmo cercare di mettere a fuoco meglio gli aspetti normativi, anche chiedendo informazioni a persone che non scrivono solitamente nel blog. Faccio alcuni nomi: Francesco Cillocu, Beppo Biggio, Paolo Pintor, Renato Medda, resp. Ufficio Urbanistica Capoterra, Rita Lai.
Qualcuno potrebbe fare da coordinatore del team, per esempio Rita che ha dimostrato competenza e spirito di collaborazione.

ps: sono sicuro di preferire Megane QUALUNQUE cosa tu faccia.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Da silvio Ceccarelli.

Principalmente per Piergiorgio Garavello ma quanto sto scrivendo tocca anche un argomento abbozzato da Rita Lai e riguarda i pannelli fotovoltaici. Io ho ottenuto l'Autorizzazione Paesaggistica dopo tre mesi che l'avevo inviata al Comune di Capoterra e mi sono fatto un'idea in proposito. Questa autorizzazione si compone di tre fogli a cui è allegata tutta la documentazione che il Comune stesso chiede e che il richiedente ha allegato alla domanda. Immagino, ma ne sono anche certo, che la traccia di questa autorizzazione sia memorizzata sul computer del tecnico dipendente del Comune il quale, dopo aver letto la documentazione prodotta ed averla messa in ordine, aggiunge (digitando i dati sul computer) tutte le variabili del caso specifico; es.: dati anagrafici del richiedente, indirizzo e dati catastali.
Si tratta di un lavoro ripetitivo, che diventa semplice per tutte le esperienze che l'hanno preceduto.

Mi chiedo e vi chiedo non sarebbe il caso che si chiedesse, nei dovuti modi e con la massima cortesia ma fermezza, che si trovasse il modo di evitare di consegnare in tre mesi quello che si potrebbe restituire in una setimana o un giorno? Forse il Comune di Capoterra ne guadagnerebe in stima e rispetto anche per il grande valore economico e sociale che hanno le nostre iniziative seppure individuali ma anche di ninteresse collettivo.

giacomo ha detto...

ciao a tutti, per portare un pò di sana ironia vorrei far presente una mia considerazione che ho fatto in questi 3 mesi di battaglie varie, esiste un altro tipo di personaggio al poggio, ( più di uno ) che ha come obiettivo fisso quello di candidarsi e presenziare sempre e comunque, i suoi discorsi inizando da un nqualcosa a caso, magari anche attinente al tema, finiscono sempre con frasi autopubblicizzanti per future candidature, il nome che darò a questo personaggio tipo e' quello di: MICANDIDO - tutt'attaccato mi raccomando...ciao



Giacomo cillocu

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