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mercoledì 13 febbraio 2008

Le ragioni della revoca

Il Comitato per lo Sviluppo Sostenibile pubblica un comunicato in cui spiega, finalmente in modo chiaro e sintetico, le ragioni per cui il CdA dovrebbe essere revocato.

Sono tutti temi ampiamente trattati nel blog, conosciuti e approfonditi dai nostri lettori. Sicuramente di motivi ce ne sarebbero anche altri, ma i principali li troviamo esposti in questo foglio A4. Per ulteriori approfondimenti e domande i soci sono invitati a partecipare a una riunione indetta dal Comitato che si terrà venerdi prossimo alle 20 presso l'ex circolo sociale (fianco pizzeria). Il giorno dopo, sabato 16, si terrà invece l'assemblea con la votazione per la revoca del CdA. A proposito di votazione, deve essere decisamente smentita la voce di un presunto ricorso al voto palese. Appare scontato che anche questa votazione, così come tutte le precedenti votazioni su persone che si sono tenute nella storia della nostra cooperativa, avverrà con VOTO SEGRETO.


COMITATO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DI POGGIO DEI PINI


LE RAGIONI PER REVOCARE IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE


Occorre revocare il Consiglio di Amministrazione perché:

1) È stata presentata una variante al piano di lottizzazione che introduce 155 nuovi lotti senza consultare preventivamente i Soci e violando l’articolo 63 dello statuto;
Ciò implica:
- Una forte diminuzione del verde;
- Un notevole incremento del traffico;
- Una maggiore densità abitativa;
- Un deprezzamento del valore delle nostre case;
- Un deterioramento dell’ambiente e conseguente scadimento della qualità della vita;

2) E’ stato prima indetto e poi ingiustamente annullato un referendum richiesto da 242 Soci;

3) La proclamata rinuncia ai lotti nelle pinete è una pura dichiarazione di intenti degli Amministratori:
in realtà il progetto di variante depositato non è ancora stato formalmente modificato secondo le procedure urbanistiche previste dalla Legge;

4) E’ inaccettabile che vengano occultati documenti o singole parti di essi che attengono alla gestione della nostra Cooperativa:
- Non sappiamo perché sono state impiegate nostre risorse per riparare strade comunali (non di nostra competenza);
- Ci viene impedito di sapere quanto verrà a costare lo studio della nuova lottizzazione;
- Non possiamo sapere quanto stiamo spendendo per la recente nomina di un consulente: viene infatti impedita perfino la visione della convenzione e la delibera del Cda contiene OMISSIS;

5) E’ stato indetto, il 27 gennaio 2008, un referendum consultivo su argomenti già deliberati, in parole povere a cose già fatte.


LA COOPERATIVA POGGIO DEI PINI DEVE TORNARE AD ESSERE DI TUTTI I SOCI
IN PREPARAZIONE DELLA ASSEMBLEA DEI SOCI IL COMITATO TERRA’ UNA RIUNIONE APERTA A TUTTI GLI ABITANTI DEL POGGIO IL GIORNO VENERDI’ 15 FEBBRAIO,
ALLE ORE 20.00, PRESSO L’EX CIRCOLO SOCIALE (FIANCO PIZZERIA LA TERRAZZA).
Immagine: Athari

7 commenti:

LIUCCA ha detto...

giorgio

temo di doverti smentire,anche perchè non di elezioni si sta parlando,ma di una delibera di revoca.

Prima della riforma del diritto societario(d.lgs n°5-6 2003) si sono registrate effettivamente delle divergenze che riguardavano l’ammissibilità del voto segreto.
Le tesi pro voto segreto si basavano sull’assunto della suprema corte in ordine alle clausole statutarie che prevedevano il voto segreto nell’ elezione delle cariche sociali in quanto non
in contrasto con le disposizioni concernenti conflitto di interessi,diritto di recesso impugnazione delle delibere assembleari.
Ora, poiché non di elezione ma di revoca si sta parlando il disposto della suprema corte non è in alcun modo applicabile all’assemblea di sabato .
In verità, con voto segreto non potrebbero neanche individuarsi i soggetti legittimati ad impugnare quali dissenzienti.
Invero una revoca senza giusta causa comporta delle responsabilità in capo a chi la ha votata.
Dalla semplice lettura del dettato normativo espresso dall’art 2375c.c.(applicabile alle società cooperative) secondo cui il verbale deve indicare " ... l'identificazione dei soci favorevoli, astenuti o dissenzienti ..." appare chiaro, che il legislatore è orientato verso la pubblicità del voto quale strumento di responsabilizzazione delle scelte dell’assemblea.
Per tutti questi motivi la tesi pro voto segreto deve essere rigettata in quanto illegittima .

Ma sono sicuro comunque che tu sarai favorevole al voto palese,in fondo se ci pensi saresti in perfetta coerenza con tutti i tuoi appelli verso un confronto serio leale e soprattutto non anonimo o segreto che, nella fattispecie è sostanzialmente la stessa cosa.

Quando ho visto che mi hai censurato mi sono sentito per un attimo importante!hai presente l’edito di bulgaria?si dai ne hai parlato anche in qualche altro post in questo blog!scherzo naturalmente!

Ma ci pensi che questi signori qui che nel 2002 erano amministratori della cooperativa adesso vogliono revocare gli attuali amministratori perché “E’ inaccettabile che vengano occultati documenti o singole parti di essi che attengono
alla gestione della nostra Cooperativa:”

Vorrei ricordare a te e a tutti i poggini che leggeranno il blog chi erano gli amministratori che nel 2002 vietarono al socio ANDREA VACCA di accedere agli atti sebbene lo statuto dicesse che avrebbe dovuto avere libero accesso:

Vice Presidente della cooperativa:
Pibiri e Turchiarelli

segretario Giampaolo Lai

c'erano inoltre Medda, Ceccarelli, Sitzia e Franceschi





Luca Madeddu

Giorgio Plazzotta ha detto...

Luca
ma come? la privacy vale per il denaro versato al consulente e non vale per il socio che vota?
Dai cerca meglio nelle scartoffie, vedrai che troverai la sentenza che legittima la segretezza del voto.
Per quanto riguarda la paventata minaccia di risarcimenti a carico dei singoli elettori, in caso di assenza di giusta causa (quindi non nel nostro caso) ci sono altre scartoffie in cui è scritto che la rivendicazione può essere diretta verso l'entità revocante (la cooperativa) e non verso i singoli partecipanti al voto. E' un po' come è successo per la Poggio Sport, purtroppo: hanno sbagliato i singoli amministratori ma siamo noi (la cooperativa) a dovere pagare per i loro errori.

Ti chiederei cortesemente di descrivere lo scenario secondo cui i singoli soci dovrebbero risarcire i danni, perche mi sembra che nessuno osi scrivere queste cose e si limiti a fare circolare le "voci". Ho l'impressione infatti che potrebbe essere considerata turbativa del voto.
La persecuzione degli elettori dissenzienti, di cui tu parli, si è effettivamente verificata nella storia ma risale a quasi 70 anni fa e ti assicuro che non è più in vigore. Sempre in quel periodo veniva fatto ampio uso dell'intimidazione nei confronti dell'elettorato.
Il voto segreto, caro Luca, trae origini proprio da situazioni come questa. E una istituzione mirata a tutelare la posizione di chi deve esprimere un giudizio sulle persone e deve essere libero di farlo senza temere ritorsioni di alcun genere. Immagina che se non sbaglio uno degli elettori risulta essere anche dipendente della cooperativa. Come potrebbe essere libero il suo voto se questo fosse palese?

Non vedo poi come puoi paragonare il sacrosanto diritto alla segretezza del voto in una situazione ufficiale con la spontanea volontà di esprimere la propria opinione in questo blog presentandosi con nome e cognome (non fasullo).

Agli amanti delle scartoffie chiedo la cortesia di tirare fuori quelle che Luca ha dimenticato.

Il tuo riferimento strumentale a consiglieri delle passate amministrazioni, oltre che fare di tutta l'erba un fascio, nonfa che confermare una cosa: che la mancanza di trasparenza è una pessima tradizione della nostra Cooperativa e che quindi sarebbe il caso di cambiare. Tu vuoi cambiare vero?

Stefano Fratta ha detto...

Il voto dovrà essere libero, quindi segreto. Ti faccio poi notare che la revoca riguarda non i singoli amministratori ma l'organo ammainistrativo.
Che questo sia certamente poco rappresentativo e vada quindi rinnovato è testimoniato dalla stessa (proclamata) esclusione dei lotti in pineta. Chi nel Consiglio di Amministrazione ha sollevato la questione?
Nessuno.
Chi rappresenta nell'amministrazione una opinione che comunque la si pensi è così importante da modificare gli stessi orientamenti del CdA?
Nessuno.
Come tu stesso puoi vedere è necessario rinnovare il CdA.
Stefano Fratta

Stefano Fratta ha detto...

Si è deciso di non decidere, decidendo che la decisione di decidere non fosse decisamente opportuna o opportunamente decisiva.
Così stanno le cose, e restano, in attesa di una decisione decisiva in merito a come decidere di decidere cosa decidereee.....
(Io invece voglio solo decidere di decidere se decidere di decidere oppure se non decidere di decidere decisamente oppure decidere di non scegliere e scegliere di non decidere e scegliere sceltamente di non decidere decisamente scegliendo di decidereeeee....)
Scusate, sono un pò indeciso....
Fino ad ora sono stato Stefano Fratta, ma ora non sono sicuro, dovrò decidere se prendere una decisione....

giacomo ha detto...

Salve a tutti, incomincerei con la frase famosa " bisogna saper perdere ", e poi, aggiungo anche che bisogna saperlo fare con onore, riconoscendo gli errori propri in primo luogo ( vedi comitato del quale faccio parte), non aspettiamoci che il cda faccia lo stesso, non lo farà mai ( spero di sbagliarmi ).

Ieri durante l'assemblea della cooperativa una cosa si era capita subito, che il sentire comune era quello della conciliazione, questo era abbastanza palese dal grande applauso che si era sentito a fronte della parola detta dal presidente dell'assemblea al riguardo, mi dispiace che alcune persone ( presenti nel comitato ) che comunque stimo, non abbiano recepito questo chiarissimo messaggio e abbiano voluto continuare con la prepotenza di chi vuol prendere a testate l'acciaio inox spesso qualche centimetro.

L'assemblea è una chiara manifestazione anche legata alla politica del luogo, la politica quasi sempre non và d'accordo con la logica, la logica è una cosa diciamo sacra almeno dal mio punto di vista, tuttavia si sarebbe dovuto tener conto anche della politica in quel preciso momento, in parole povere si sarebbe dovuto ingoiare il rospo per poter continuare a stare a galla, anche se non è tutto perduto e questo lungo lavoro a qualcosa è servito.

A parte qualche ruffianello e qualche paraculo ha vinto anche il voler riappacificare due fazioni, questo fatto che ha anche del positivo però comporta a mio parere una cosa molto importante in relazione alle cose contestate realmente dalla maggior parte della gente in questi 3 mesi passati ( vedi alcuni lotti sparsi ), il cda si impegni a ripensare su di alcune al riguardo, difendendo i beni identitari ( alcuni ancora da identificare ) in primo luogo, ma anche che si ritorni a una vita sociale più parteciapata, altrimenti la parola giusta con la quale intitolerei l'assemblea è . " IL SOLITO, STORICO E UN PO' FAZIOSO, GRANDE INCIUCIO POGGINO ).

Inoltre dico anche che sono sicuro che nel cda ci sono persone che magari si approfiteranno di questa pseudo vittoria e continueranno a fare le orecchie da mercante ( sono i muzzica surda da rottamare ), spero in alcune persone presenti nel cda stesso che ci sia un cambio di rotta in senso opposto.

Concludo dicendo a tutti che bisogna stare attenti sulla nuova lottizzazione, su dove verranno localizzati i nuovi lotti e sull'assegnazione di essi, fare attenzione senza pregiudizi e senza polemiche sterili ma con costanza e ripeto molta attenzione.

cordiali saluti
Giacomo Cillocu

Stefano Fratta ha detto...

Risultati: l'impegno da parte del CdA a non procedere a nessuna vendita di nessun lotto(se è stato effettivamente preso, cosa che spero ma di cui non sono certo) e quella di una maggiore trasparenza degli atti (anche questo lo spero ma non ho capito quali impegni sono stati presi precisamente).
Rimango della opinione che una assemblea convocata con un ordine del giorno chiaro si dovesse attenere a quell'ordine del giorno: la revoca, e potremmo discutere per anni, senza arrivare a una soluzione.
Si è preferito scegliere di non decidere (.....) e acconsentire all'appello alla concordia espresso dai probiviri e dal Presidente dell'assemblea.
Da alcuni punti di vista questo non è un male, e può anche essere interpretato come un segno che il valore "unitario" -non mi vengono altri termini- è fortemente percepito da molti soci, fino a voler evitare una soluzione "traumatica". Perchè certamente alcuni, presenti anche perchè ben disposti a valutare il merito delle argomentazioni pro-revoca, hanno recepito l'invito a "votare per non votare" come un modo per svelenire il clima.
Ma questo è già storia di ieri, dovendo trarre una prima conclusione direi che non si è riusciti -per ora- a promuovere un rinnovamento nella gestione di Poggio che abbia il centro nelle tre opzioni (SALVAGUARDIA DEL VERDE, CONDIVISIONE DELLE DECISIONI e TRASPARENZA AMMINISTRATIVA) che per me sono la base di qualunque scelta sul futuro e anche di qualsiaisi discorso sulla utilità e sulla funzione della Coop, ma si sono ottenuti impegni a non procedere ancora nella direzione sbagliata.
Ancora e oltre tutto si è ottenuto che la gente di Poggio, o almeno una parte molto rilevante, ha acquisito informazioni, ha valutato e preso posizioni sul futuro del "nostro villaggio" ha smesso di delegare e ha preso una posizione.
Questo ha chiuso, spero definitivamente, la stagione della totale passività dei soci e della fiducia incondizionata ai soliti noti. E non è poco e non è -scusate- certamente merito del CdA.
Stefano Fratta

Mario Dessì ha detto...

Dovremmo organizzarne più spesso serate divertenti come quella passata, così coinvolgenti... hanno fatto muovere ben 504 (pare), soci. E poi essere intrattenuti da persone così simpatiche, e fare tutti quei giochetti così entusiasmanti, veramente divertente. Personalmente, e mi rammarico per questo, sono fra quelli che pur vivendo qui, non partecipava alle assemblee della coop., sia per motivi personali, ma soprattutto per la convinzione (evidentemente mal riposta) che ad amministrarci ci fossero delle persone talmente corrette da non aver quasi bisogno del mio modestissimo contributo. In questi ultimi mesi però, ho avuto la conferma che mi sbagliavo, e di grosso pure!
Una ulteriore conferma l'ho avuta nell'assemblea di ieri 16/02/08, nella quale ci sono stati momenti che possono essere considerati di alta gestione, ed altri per lo meno discutibili; giustamente è stato consentito di esporre le proprie posizioni ad eponenti del SI ed a quelli del NO, ma la prima scorrettezza, secondo me, c'è stata quando, non essendoci nessun'altro esponente del No a chiedere la parola, è stato impedito al Sig.Giampaolo Lai di esprimere la propria posizione.
Giustamente è stato consentito l'intervento al presidente dei Probi Viri, che ha consigliato un nuovo tentativo di conciliazione tra i contendenti per cercare addirittura di "evitare" il ricorso al voto sull'ordine del giorno per quell'assemblea (REVOCA DEL CONSIGLIO DI AMMINISRTAZIONE: caselle da barrare, o si o no, semplicissimo!). Da notare che su questo argomento c'è stato un mini "vertice" delle due parti durato una ventina di minuti che non ha sortito nessun risultato, quindi.... si va al voto. E arriva la seconda scorrettezza: la votazione (di 504 perone comprese le deleghe) non riguarda più l'ordine del giorno per il quale è stata richiesta l'assemblea, no, ora si voterà per l'ammissibilità del ricorso al voto per la revoca del consiglio di amministrazione, (per la quale era già stata CONCESSA l'assemblea per la votazione) per cui votando Si, si ammette l'inammissibilità del ricorso al voto per la revoca del consiglio d'amministrazione, mentre votando NO, (per brevità), il contrario. Il tutto condito dalla rinfrescata alla memoria di chi non avesse al momento presenti le conseguenze "catastrofiche" (ma mai chiarite) di un avvicendamento nell'amministrazione della Nostra coop.(e siamo alla terza scorrettezza), per passare poi alla quarta: vuoi dimenticare il rinnovato monito sulle conseguenze personali che avremmo avuto tutti noi soci, se ad estromettere l'attuale consiglio non fossimo stati supportati da una giusta causa (peraltro ampiamente confermata in diverse fattispecie dal parere pro veritate, avuto dall'Avvocato....), e che dire della quinta (non so se consiglio giuridico o vera e propria scorrettezza; leggi tutela della riservatezza delle espressioni personali): "il voto sarebbe meglio esprimerlo in maniera palese, praticamente per evitare che possa essere impugnata la validità della votazione stessa". Ma come... proprio adesso che abbiamo capito che non possiamo vedere i conti (cioé meri numeri, quindi niente a che fare con dati personali o sensibili), per sapere come vengono "effettivamente",euro per euro, spesi i soldi di tutti noi per motivi di Privacy, proprio ora questa normativa viene messa in secondo piano?.... Che puzza! Tutto ciò considerato credo che molti soci abbiano espresso un voto in qualche modo "condizionato", mentre so per certo che molti altri hanno abbandonato la "sala" appena fiutata l'aria che tirava.
Tutto ciò considerato, penso che se la consultazione avesse avuto un corso regolare, senza tentativi intimidatori e soprattutto a scrutinio segreto, l'esito sarebbe stato ben altro. Ergo brindate e gioite finché le coscienze non si sveglieranno...

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