di Roberto Trudu
Quello che è accaduto sabato 16 febbraio ha dell'incredibile, in nome dell'ipocrisia si è chiesto ad una assemblea di votare di “non votare” per evitare di spaccare in due la comunità che essa rappresenta. Non solo... ma per fare questo si è chiesto il voto palese nominale. Complimenti ai Probiviri, che hanno inventato la formuletta del “non voto” per non spaccare in due la comunità consegnando a chi ne vorrà fare buon uso la “black list” dei dissenzienti... adesso sì che la comunità è molto più coesa...
Non voglio fare la cronaca della più paradossale assemblea della mia vita, ma una breve analisi critica di come ci si può infilare in simili situazioni.
Non voglio fare la cronaca della più paradossale assemblea della mia vita, ma una breve analisi critica di come ci si può infilare in simili situazioni.
La Pineta di Pauliara salvata dalla lottizzazione
Durante l'assemblea del 1° dicembre dissi che non era mia abitudine combattere battaglie temerarie, e in questo stesso blog (il 2 gennaio in risposta al post “La Cooperativa tra passato e futuro” di Silvio Ceccarelli) cercai di portare l'attenzione del Comitato per lo sviluppo sostenibile di Poggio dei Pini verso una “strategia” di difesa del nostro patrimonio naturale, perché in caso contrario gli esiti sarebbero stati negativi. Per la verità il mio post non ebbe alcun seguito e tutti preferirono la “tattica”. Smisi di scrivere e di proporre. La visione tattica della mission prese il sopravvento, e si decise di andare avanti con la sfiducia al Consiglio e boicottare il referendum da essi proposto con esiti addirittura catastrofici.
Ho continuato a sostenere le iniziative del Comitato, tranne la firma alla richiesta di revoca, e perciò mi assumo la mia parte di responsabilità. Ora però dico la mia tutta intera.
Intanto il mio unico interesse è la difesa di un patrimonio naturale e urbanistico unico in Sardegna, un raro esempio di edilizia e urbanistica in armonia con l'ambiente naturale e pertanto DEVE ESSERE TUTELATO.
La tutela con azioni dilettantesche è da dimenticare perché la cura può essere peggiore del male. Chi pensa di difendere questa “Poggio dei Pini” con 400 nuove unità immobiliari (a spanne: 100 nelle zone A, 200 vecchi lotti da edificare, 100 nuovi lotti) oltre alle 700 attualmente esistenti vuole modificare radicalmente il nostro borgo. Ma contemporaneamente chi si propone di portare avanti una difesa dei valori incarnati dalla nostra realtà non lo può fare con iniziative temerarie e controproducenti. Prendiamone atto, senza tanti sofismi e senza tanta dietrologia, non siamo riusciti a coagulare attorno a noi la maggioranza dei soci.
Ora però c'è da fare.
Intanto potremmo cominciare col commettere gli altri due errori che ancora ci mancano: il primo è quello di spostare la disputa sul piano legale e cercare ogni cavillo utile per ottenere la revoca del Consiglio, rendere pubblico ogni documento, annullare il Piano di Lottizzazione; il secondo è disperdere il patrimonio di esperienza, di senso di appartenenza, di identificazione nel territorio e di tutela dei beni naturali che il Comitato per lo sviluppo sostenibile di Poggio dei Pini ha permesso di accumulare in questi mesi, facendo perdere credibilità allo stesso e demotivando i suoi sostenitori.
Oppure potremo astenerci dal compiere ulteriori gesti inconsulti e passare oltre con queste proposte che seguono:
Ho continuato a sostenere le iniziative del Comitato, tranne la firma alla richiesta di revoca, e perciò mi assumo la mia parte di responsabilità. Ora però dico la mia tutta intera.
Intanto il mio unico interesse è la difesa di un patrimonio naturale e urbanistico unico in Sardegna, un raro esempio di edilizia e urbanistica in armonia con l'ambiente naturale e pertanto DEVE ESSERE TUTELATO.
La tutela con azioni dilettantesche è da dimenticare perché la cura può essere peggiore del male. Chi pensa di difendere questa “Poggio dei Pini” con 400 nuove unità immobiliari (a spanne: 100 nelle zone A, 200 vecchi lotti da edificare, 100 nuovi lotti) oltre alle 700 attualmente esistenti vuole modificare radicalmente il nostro borgo. Ma contemporaneamente chi si propone di portare avanti una difesa dei valori incarnati dalla nostra realtà non lo può fare con iniziative temerarie e controproducenti. Prendiamone atto, senza tanti sofismi e senza tanta dietrologia, non siamo riusciti a coagulare attorno a noi la maggioranza dei soci.
Ora però c'è da fare.
Intanto potremmo cominciare col commettere gli altri due errori che ancora ci mancano: il primo è quello di spostare la disputa sul piano legale e cercare ogni cavillo utile per ottenere la revoca del Consiglio, rendere pubblico ogni documento, annullare il Piano di Lottizzazione; il secondo è disperdere il patrimonio di esperienza, di senso di appartenenza, di identificazione nel territorio e di tutela dei beni naturali che il Comitato per lo sviluppo sostenibile di Poggio dei Pini ha permesso di accumulare in questi mesi, facendo perdere credibilità allo stesso e demotivando i suoi sostenitori.
Oppure potremo astenerci dal compiere ulteriori gesti inconsulti e passare oltre con queste proposte che seguono:
- accettiamo l'esito del Referendum e dell'Assemblea senza ma e senza se, dando un segno di sportività e se vogliamo di signorilità;
- costituiamo formalmente la “Associazione per lo sviluppo sostenibile di Poggio dei Pini” nelle forme più idonee perché esso acquisti una voce autorevole e chiudiamo il Comitato;
- eleggiamo democraticamente la dirigenza della Associazione tra tutti coloro che formalmente vi aderiranno, perché possa essere legittimata ad esprimersi in nome e per conto dell'Associazione;
- stabiliamo nello statuto dell'Associazione che l'attività sarà indirizzata alla tutela dei valori identitari, alla difesa del patrimonio boschivo e naturale di Poggio dei Pini, che si proponga come interlocutrice (non oppositrice) dei Consigli di Amministrazione della Cooperativa, che si relazioni con il Comune di Capoterra come portatrice di interessi di una intera comunità;
- apriamo e incentiviamo la partecipazione all'Associazione di tutte le posizioni che si sono manifestate in questi mesi affinché emerga una strategia consapevole di tutela dei nostri beni (a me personalmente piacerebbe la partecipazione di Luca Madeddu, dell'Ing. Cabitza, di Piero Scalas, ecc.).
Per quanto riguarda il Consiglio di Amministrazione la mia idea è che gli sia stata confermata la fiducia fino al termine del mandato e per quanto questo non mi renda felice ne prendo banalmente atto, proponendo nuovamente ciò che già scrissi e mi perdonerete se lo ripropongo:
1. cominciamo ad indicare i nomi degli amministratori che si vorrà proporre in alternativa, quale primo segno di trasparenza;
2. redigiamo un programma di amministrazione della Cooperativa con ipotesi e dati che garantiscano la tutela dei valori che ci stanno a cuore;
3. elaboriamo un piano economico-finanziario che si proponga alternativo a quello dell'attuale Consiglio di Amministrazione.
Mi dilungo ancora un poco sulla questione delle denunce che tanto ha appassionato i fruitori del blog. Premetto che sono un acceso sostenitore della legalità e pertanto chi viola le norme di tutela del territorio non è giustificato in nessun caso, sia che si tratti di un socio che di una cooperativa. In ogni caso discutere sull'opportunità e/o necessità di denunciare mi sembra molto triste e poco costruttivo, perciò credo che sia il caso di superare questo argomento e passare alla ricostruzione dello spirito di comunità con fatti concreti piuttosto che vuote parole (o lettere).
Vi invito pertanto a votare, scrivere, aggiungere, distruggere le mie proposte. Vi invito a formulare nuove proposte alternative. Vi invito a costruire.
...oppure beviamo l'amaro calice dell'autodistruzione, discutiamo di denunce e commettiamo i due errori mancanti.
Cordialità
Roberto Trudu
15 commenti:
Roberto
Bene,sono molto disponibile ad accogliere il tuo invito.
Se una battaglia si deve fare questa non è contro la cooperativa e quindi contro noi stessi ma contro chi non ci riconosce cio che ci è dovuto.
Consentimi anche di esprimere il mio profondo rammarico nel aver visto la cooperativa oggetto di attacchi a mezzo stampa poco lusinghieri verso la nostra comunità. Spero che non si debba ripetere mai più.
Purtroppo credo che in ambito ici non ci sia alcuna possibilità di contrattare con il comune,ma attendo un documento da parte del signor Giampaolo che potrebbe lasciare qualche spiraglio in quel senso.
Noi potremmo essere legittimati ad ottenere una riduzione di quella che è la vecchia tarsu,ma avremo modo di parlarne di persona.
Naturalmente sei invitato a prendere parte alla stagione antincendio del grusap e alle manifestazioni che terra prima dell’estate. Esse sono un valido strumento per aiutare l’associazione anche in campo economico.
Spero che da tutta questa situazione di conflitto che ha coinvolto la nostra comunità si possa uscire tutti vittoriosi.
Luca Madeddu
Roberto dato che affermi di essere particolarmente interessato alla tutela del patrimonio naturalistico sono lieto di informarti che hai appena partecipato ad una azione che ha portato al salvataggio delle 2 principali pinete di Poggio dei Pini. Complimenti.
ps: passo la parola a Stefano che avrebbe una domanda NUOVA da fare
Per prima cosa vorrei chiedere a Silvio Ceccarelli di continuare a scrivere su questo blog perché i suoi interventi non sono affatto inopportuni anche se per quanto mi riguarda preferisco, unica eccezione questo intervento, limitarmi per un po’ a fare soltanto il lettore in attesa di capire meglio alcune cose.
Credo anch’io, come Roberto, che il comitato abbia fatto (ovviamente) degli errori ma quelli che io considero come tali non sono quelli che lui indica.
Non trovo commenti per l’assemblea del 16 febbraio se non un avvilente “senza parole”.
Riguardo al resto non condivido e non accetto l’epidemia di buonismo all'insegna degli “adesso sì che possiamo tornare a discutere serenamente”, non condivido i “cosa fatta capo ha” così come non ho a suo tempo condiviso i “due lotti in meno di qua, tre lotti in meno di là e facciamo la pace” perché penso che i problemi fossero, e siano tuttora, di ben altro spessore.
Credo invece che tutto ciò che è successo da alcuni mesi (mesi ?) a questa parte non possa essere cancellato da un’assemblea, soprattutto da quella assemblea, accetto le sconfitte quando sono chiare le regole del gioco ma le accetto meno quando sono figlie del gioco delle regole, e ritengo che i tanti (non importa quanti) soci che vogliono legittimamente esercitare i loro diritti di soci e che pretendevano e pretendono che molte cose cambino rimangano tuttora in credito di tante risposte.
Nanni Olla
Ciao Roberto,
mi trovo in sintonia con gran parte delle Tue affermazioni:
- condivido le Tue valutazioni sull'assemblea del 16 febbraio;
- condivido altresì l'esigenza si superare questa difficile fase, guardando al futuro; ed il futuro è rappresentato dai temi che Tu hai illustrato, con l'aggiunta - propongo io - della trasparenza nella gestione della Cooperativa Poggio dei Pini e nella riscoperta dello spirito mutualistico.
Con queste premesse, penso si possa costruire un nuovo rapporto tra poggini.
p.s.
sulle "denunce": sono disponibilissimo ad accogliere il Tuo invito, ma a condizione di reciprocità e nella consapevolezza che "il culto della denuncia e della querela" non fa parte della mia tradizione.
Effettivamente, e mi rivolgo sia a Roberto che a Giacomo, urgono dei segnali positivi provenienti da entrambe le parti che dovrebbero contribuire a una distensione del clima. Questo non vuol dire che in presenza di una unilateralità non si possa fare niente perche sia le proposte di Giacomo che quella di Roberto prescindono da una adesione collegiale: basta che ci mettiamo e facciamo, anche in 10.
Sono c'accordo sul fatto che le azioni non devono essere ispirate da sentimenti come la ripicca senza alcuna utilità, ma questo non vuol dire limitarsi alle passeggiate con il cane.
Se proprio non riusciremo a far si che Poggio continui ad essere un posto speciale sia dal punto di vista naturalistico che come esempio di amministrazione cooperativistica, bene, vorrà dire che vivremo come in un qualsiasi comune italiano occupato da una casta inamovibile che opera all'insaputa dei cittadini, che spende i denari dei cittadini in modo discutibile etc. Avremo altre 400 case intorno a noi, il traffico e tutto il resto così come, da cittadini italiani abbiamo avuto i treni in ritardo, la spiaggia del Poetto rovinata, gli ospedali fatiscenti e così via.
Questo non ci impedisce di costruire, anche in un contesto che non lo favorisce (lo Statuto è ormai carta straccia), iniziative che partano da un ritrovato rapporto tra le persone. Grazie Giacomo e Roberto, costruiamo qualcosa. Riuniamoci al più presto.
Ciao a tutti, proporrei per un incontro un giorno per discutere su questi temi costruttivi , sabato sera ( mezza serata ) oppure lunedì fine serata, altrimenti anche altri giorni, non so fatemi sapere voi, ci sentiremo anche per telefono.
Ci tengo a precisare che il mio non è buonismo gratutito e senza senso, vorrei da prima che si creasse un ambiente positivo e costruttivo, ma vorrei sganciarmi da quelle persone che fanno i polemici di professione e anche da quelle che vogliono comandare senza saper gestire e senza avere un minimo di idee, vedrete che oltre ai risultati si spera buoni, si conosceranno i veri caratteri di alcuni che molto probabilmente cercheranno di rompere le palle anche in questo frangente ( escludo dalle mie polemiche tutti quelli del comitato e l'invito è esteso a tutti ).
ciao a tutti
giacomo cillocu
Giorgio e Roberto e tutti voi che leggete
Ieri notte scrivendo il mio commento in risposta all’invito di Roberto ho espresso la necessità che poggio dei pini tornasse ad essere una comunità che seppure con i suoi contrasti e le sue divisioni interne riacquistasse quel vigore e quella unità contro gli attacchi esterni che da anni attraverso articoli apparsi sull’unione sarda gettano fango sulla nostra comunità.
Purtroppo dopo aver sfogliato l’unione sarda questa mattina ho constatato che l’attacco continua.
Voglio sperare che la cooperativa, come al tempo fece il presidente Gianni Pittaluga, segua le vie più opportune per tutelare non solo il socio interessato da questa vicenda ma anche tutti gli altri soci che indirettamente sono coinvolti in questa campagna denigratoria.
Io personalmente mi sto attivando per conoscere la fonte che ha suggerito alla giornalista le inesattezze strumentali presenti nell’articolo. Anche se temo di sapere già chi sia!
Luca Madeddu
Ciao Luca,
se pensi di saper chi sia, non esitare a fare nome e cognome.
Per quanto mi riguarda la vicenda a cui Ti riferisci è chiusa.
E non ha mai avuto seguito in nessuna riunione del comitato, nella quale si è discusso solo di variante al piano di lottizzazione e di trasparenza nella gestione della Cooperativa.
Franco Magi
p.s. in questi giorni sono a Milano, e forse risponderò con un pò di ritardo...
Non ho acun problema ad accogliere la proposta lanciata da Roberto, che apprezzo ma vorrei integrare:
Propongo di smetterla di perder tempo a discutere se il piano è o non è scaduto, tanto non è una questione di opinione mia o di Franco.
Accantoniamo per un attimo la revoca, accantoniamo anche le questioni di principio. Chi, come me, ha condotto per anni trattative sindacali, conosce un principio dagli esperti: sulle questioni di principio non c'è mai mediazione, ma sugli interessi sì, lì si trova la mediazione.
Qual'è l'oggetto del contendere? I lotti? Se è davvero questo parliamone seriamente, analizzando le posizioni, tutte rispettabili, ma di ogni posizione dobbiamo valutare le conseguenze.
Dobbiamo valutare che significa fermarci e non fare più lotti, dobbiamo vedere quali vantaggi o svantaggi ci sarebbero a fare un certo numero di lotti, da valutare, serenamente.
Giorgio, ti manderò un articolo.
Corronelverde
Propongo di deporre le armi e di discutere sul vero problema,
Ringrazio Pasquale perchè ha colto perfettamente lo spirito della mia lettera e ha riportato la discussione nell'alveo della proposta.
Per favore in questo post accantonate le denunce, gli attacchi e le controffensive. Rispondete alla proposta e se siamo d'accordo passiamo alla fase operativa.
Grazie
Roberto Trudu
A non grande, ma ben qualificata richiesta, produrrò uno dei miei numeri da cabaret per il divertimento dei (pochi) lettori, e quindi ripropongo qualche "sempre nuova" domanda:
Nella comunicazione del CdA ai soci dell'8 gennaio si scrive: "Nel frattempo si è provveduto a presentare alla R.A.S. e al Comune formale rinuncia ai lotti previsti nelle pinete..." Ho chiesto più volte che venisse pubblicata sul sito della Coop la corrispondenza relativa a questo punto. Sino ad ora non ho letto niente.
COME è stata inoltrata questa FORMALE rinucia?
QUANDO è stata sottoposta alle autorità e agli uffici competenti? CHE ESITO O RISPOSTA HA AVUTO LA "FORMALE RINUNCIA"?
Vorrei anche sapere come mai non si è rinunciato ai lotti che circondano il bene identitario "ex GRUSAP", quattro lotti in pregiatissima e panoramicissima area verde DI CUI DUE IN PIENA PINETA?
Stefano Fratta
P.S. Mi piacerebbe anche conoscere i termini reali della delibera "portone spalancato" del CdA che ha così convinto le persone di buona volontà. Il CdA si è impegnato, a fare o a non fare che cosa?
P.P.S. Sono d'accordo su una eventuale associazione, non credo che possa riunire cani con gatti.
Pur nella diversità di vedute (ambedue legittime) sono d'accordo con Pasquale Cabizza, possiamo provare a vedere ciò che ci unisce e non ciò che ci divide.
Al dialogo non ci si deve mai sottrarre.
Ma, e su questo concordo con Stefano, quando si discute di assetto del territorio bisognerebbe fermarsi un istante: infatti, un errore di bilancio (leggasi Poggio Sport) crea un danno "temporaneo", la alterazione del territorio implica un danno perenne (che si tramanda a figli, nipoti etc...).
E il comitato, senza falsa modestia, un obiettivo lo ha già raggiunto: la salvaguardia delle due pinete storiche.
Discutiamone, senza pregiudizi e serenamente...
Franco Magi
Salve a tutti, mi permetto di organizzare questo incontro, dovrebbe essere stato scelto lunedì 25 di sera alle 19 presso il vecchio circolo sociale fianco pizzeria, sempre per cercare in primo luogo di cambiare strategie e di conseguenza di intavolare delle idee e anche se ne ho espresse alcune qui penso che eventualmente si debbano presentare da tutti durante questo primo meeting.
Sono d'accordissimo e penso lo siano tutti.
, per una nuova associazione per lo sviluppo sostenibile così proposta da Roberto ( ottima idea ), stando attenti che la storia delle associazioni al poggio è conosciuta e abbastanza rischiosa in quanto alcune altre sono state fagocitate o strumentalizzate e a volte distrutte da alcuni simpatici politicanti/padroncini che non conoscono per loro motivi culturalsociali la libertà di pensiero ( della serie non vendiamoci ).
Per il momento ( prima riunione post assemblea ) l'invito è rivolto soltanto a quelle persone che hanno fatto parte del comitato, questo per rispetto e coerenza verso chi ha svolto il lavoro durante questi mesi. E' gradito invece anche l'ing. Cabizza.
Aggiungo anche un'altra cosa molto importante, io non ho letto il giornale oggi, però dico una cosa sola se non la si smette subito e cioè oggi con queste cose e questi attacchi una volta per tutte io mi ritiro dal comitato immediatamente e invito anche tutte le persone libere a fare altrettanto, non voglio abbassarmi ai comportamenti sbagliati dell'altra parte, ma non voglio minimamente essere in qualche modo partecipe di questi avvenimenti, inoltre sta diventando una mancanza di rispetto verso il comitato stesso nonchè una strategia perdente e distruttiva ( sempre che c'entri qualcuno del comitato ).
Se per l'orario ci fossero dei problemi comunicatelo anche qui.
Cordiali saluti
Giacomo Cillocu
Sono d'accordo, se riusciamo a creare un' associazione, o come lo si vuol chiamare.
C'è la necessità di fare questi incontri anche per dimostrare, che molte persone come me, si sono aggregate al comitato per cercare di costruire qualcosa per poggio e non per demolire come si è voluto far credere.
Certamente la questione variante è stato l'ultimo di una serie di atti nati dal malessere che c'è a poggio, dalla poca trasparenza, dalla mancanza di punti di aggregazione, dal disinteresse dei poggini verso poggio.
In questo periodo qualsiasi iniziativa per poggio che coinvolga i poggini è fondamentale per ricompattare, e soprattutto ridare serenità.
Non vorrei che si ricadesse nel "sonno" per poi risvegliarsi appena succeda qualcosa di grave
Quando mi chiedono come si vive a Poggio vorrei poter rispondere:
"Bene, è un bel ambiente, ci sono iniziative interessanti, c'è gente simpatica, i nostri figli possono..."
Questo oggi non lo si può dire, basta leggere le risposte e le affermazioni di alcuni internauti.
Fatemi sapere quando ci incontriamo.
Piergiorgio
help! non ho letto il giornale qualcuno mi fa una breve sintesi ???
Posta un commento