Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com

sabato 2 febbraio 2008

Un messaggio di pace, un invito all'unità

Tra i messaggi che ci sono stati recapitati nella cassetta postale negli ultimi giorni, desidero menzionare in primis quello proveniente dalla parrocchia di Poggio dei Pini, intitolata alla Madonna di Lourdes.

Indubbiamente quello che sta avvenendo nella nostra comunità non è solo uno scambio di opinioni, non è un confronto sereno. E' palpabile la tensione, così come sono evidenti le "lacerazioni" che si stanno verificando e rischiano di ampliarsi ulteriormente in futuro.
Come ebbi già modo di affermare in questo blog, l'armonia tra le persone è sicuramente un obiettivo primario al pari dell'armonia urbanistica di questo luogo, del contatto con la natura, di una amministrazione oculata. Non ha senso vivere in un luogo meraviglioso dal punto di vista naturalistico se poi la gente che lo abita non si saluta quando si incontra.
Anche la nostra Parrocchia ha avvertito la presenza di "rancori, sospetti, diffidenze, toni aggressivi ..." in quello che dovrebbe e potrebbe essere un confronto, seppur acceso, basato su due differenti progetti di sviluppo e di amministrazione di Poggio dei Pini.
Ho apprezzato molto l'intervento di Don Alessandro, innazitutto per l'alto valore delle sue parole, ma anche perchè ha dimostrato di essere vicino alla comunità di cui è pastore, senza lavarsene le mani (come fatto da altri). Bravo.

Cambiando discorso sono stati comunicati i risultati del referendum promosso dal CdA che rispecchiano grossomodo le anticipazioni già fornite.

Aventi diritto al voto: 840, Votanti: 292, Hanno votato SI 257, hanno votato NO 29, bianche e nulle 6.

E' stata anche comunicata la data dell'asseblea dei soci che avrà all'ordine del giorno la revoca del Consiglio di Amministrazione: si terrà il prossimo 16 febbraio.

Considerata l'imminenza e l'importanza dell'evento invito tutti a rispondere alle seguenti domanda: perche revocare il CdA? Perche non revocare il CdA?
Pubblicherò articoli sull'argomento nei prossimi giorni.
Immagine: gm_coates

38 commenti:

giacomo ha detto...

Ciao a tutti, io penso che il motivo vero di questa richiesta ( revoca del consiglio ) sia da imputare ad alcuni fatti e comportamenti noti che il CDA ha manifestato in questo periodo.

Fermo restando che nel Comitato sin dagli inizi non c'era minimamente l'idea di voler arrivare fino questo sgradevole punto, e fermo restando che questo fatto della variante è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ovvero per dirla in parole povere a poggio il fuoco covava da tempo sotto la cenere e gli umori non erano certo a favore del cda attuale, che ha come caratteristica quella di chiudersi a riccio senza coinvolgere la comunità, indebolendola in tutti i sensi e sopratutto dal punto di vista cooperativistico.

Aggiungo e ripeto che comunque sia questi comportamenti sono storicamente da attribuire a due o tre personaggi storici del poggio che da sempre hanno avvelenato gli animi della gente e che hanno strumentalizzato quello e quell'altro ( vedi ultimi arrivati ) come se volessero scappare via con il poggio in quanto dicono loro: Lo abbiamo fatto noi!!!! :) .

Veniamo ai fatti che sono semplicissimi e nell'ordine sono:

mancata presentazione della nuova variante ai soci ( comportamento da muzzica surda ).

Annullamento di un referendum richiesto dai soci, e quindi il non rispetto di un diritto sacrosanto degli stessi.

Mancanza di voglia di confrontarsi e aprirsi per un dialogo che modificasse la variante secondo le richieste dei soci( fattore caratterizzante di questo cda da quando esiste ).

Mancanza di trasparenza nella gestione e mancanza di rispetto verso i soci nel non informare e non dare accesso agli atti secondo richieste precise.

Mancanza di rispetto verso l'identità del Poggio e scarsa considerazione della località gestendola come fosse solo una fredda società e non un luogo dove vive della gente.

Inoltre

Ad oggi ancora non esiste un piccolo spiraglio o un barlume di richiesta di confronto tra il comitato e il cda nonstante le ripetute richieste fatte dal comitato in questo senso.

Concludo dicendo che nuove elezioni al Poggio saranno di sicuro benefiche e salutari per il continuo di questa bella realtà, sperando qualora ci fossero che venga rinnovato il consiglio ( almeno in buona parte di esso ) e che Poggio venga gestita in maniera diversa, da persone nuove che abbiano la grande qualità di unire la gente ( = saper gestire e amministrare )più trasparenza e più partecipazione dei soci.

Che vinca il migliore :)

cordiali saluti
Giacomo Cillocu

Anonimo ha detto...

posto una lettera del presidente Secchi datata 4/3/1997

oggetto:risultati referendum

Ho il piacere di informarvi che i risultati del referendum sono stati i seguenti:hanno votato 392 soci,265 hanno optato per il si e 127 per il no su 807 soci.

Come avevo promesso durante l'assemblea del 22 febraio u.s. sto prendendo buona nota di tutti i messaggi che i soci hanno voluto inserire nelle schede di voto.

Il dibattito dell'assemblea,il risultato del referendum e i suggerimenti di tutti i soci concorreranno a migliorare la DELIBERA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ED APRIRE UN CONFRONTO SERENO CON IL COMUNE DI CAPOTERRA.

gRAZIE PER LA PARTECIPAZIONE E CORDIALI SALUTI.

dalla semplice lettura di questa lettera ci si rende subito conto che non c'è stata alcuna violazione dello statuto in quanto il dettato normativo fu rispettato già nel 97 ed è stato confermato nel 2008.
Spero che i proponenti la revoca si rendano conto delle ripercussioni che un simile atto avrà nella nostra comunità.
forse è il caso di fare un passo indietro.

Luca Madeddu

Anonimo ha detto...

anche io ritengo che l'appello del Parroco Don Alessandro sia del tutto condivisibile, ed invito pertanto pubblicamente gli attuali Amministratori a riflettere sul fatto che siamo una Comunità, e che tutte le decisioni importanti per il nostro futuro devono sempre essere precedute da un dialogo e da una concertazione.
Oggi più che mai occorre prudenza, equilibrio, serenità e condivisione di valori.
Accolgo anche l'invito dell'amico Luca, e mi auguro che gli stessi Amministratori comprendano che solo con un dialogo, fondato sul rispetto dei Soci e sulla massima trasparenza della vita comunitaria, può fondarsi il superamento di questa difficile situazione.
E se ciò non dovesse avvenire, saremmo obbligati - per i migliori auspici della nostra Comunità - a procedere alla revoca del Consiglio di Amministrazione.
Ma anche io, come Luca, spero prevalga il buon senso e la ragione.

Franco Magi

Anonimo ha detto...

Che tipo di dialogo proponi?
Se non sbaglio le occasioni sono state date, vedi riunioni e referendum.

Luca Madeddu

Stefano Fratta ha detto...

Sono pronto a dialogare con chiunque -e gli interventi nei forum sono una forma di dialogo- nella reciproca chiarezza, dal momento che non ho rancori o motivi di tipo personale e che mi interessa solo lo sviluppo sostenibile di poggio.
Credo però che presentare il referendum del '97 come una consultazione su una variante elaborata quasi 10 -DIECI-anni dopo, mentre si sono succeduti diversi CdA, con diversi orientamenti e anche diversi piani di lottizzazione (piano Pintor etc.) non sia certo voler dialogare, ma offendere il buon senso di chi ha ancora la pazienza di leggere tutti gli interventi.
Così come non è dialogare affidare ad altri il compito di argomentare, senza che un solo componente del Cda si abbassi a rispondere nel merito di una sola delle questioni poste.
Non esprime volontà di dialogo non produrre i documenti su cui discutere e informarsi, ed opporre invece omissis e pretestuosi richiami alla privacy.
Stefano Fratta

Nanni ha detto...

Se dialogare significa condividere e confrontare le proprie opinioni con quelle altrui per prendere in comune le decisioni (e non limitarsi all’esercizio dialettico di “discutere sul perché non si è discusso”) allora l’unica possibilità è riavvolgere il nastro di questa vicenda, per poi registrarci sopra, riportandolo alle origini della variante al piano di lottizzazione. Durante il riavvolgimento del nastro si incontreranno e supereranno nell’ordine un referendum indecifrabile, due assemblee con un’informazione data “ora per allora”, un accesso agli atti in buona misura negato, un referendum richiesto da 220 soci e annullato a tre giorni dal voto, un’assemblea con carabinieri e un piano di lottizzazione predisposto e presentato formalmente nelle sedi istituzionali senza nessuna condivisione con i soci.
Ecco, ripartendo da questo punto probabilmente, tra qualche tempo, il momento che Poggio dei pini sta attraversando sarà per tutti soltanto un brutto ricordo.
Il tutto “inintermediari” e “astenersi perditempo”.
Saluti
Nanni Olla

Giorgio Plazzotta ha detto...

Mi sembra che il messaggio di Giacomo sintetizzi abbastanza bene quelle che sono le motivazioni del "comitato". Luca, dall'altra parte, replica ritenendo che la variante sia "legittimata" dal referendum del 97. Questo è a mio avviso un punto cruciale in cui i due punti di vista si incontrano e si scontrano. Difatti i soci vicini al Comitato ritengono che questo intervento avrebbe dovuto essere approvato dai soci e che quindi lo Statuto sia stato violato.
I motivi addotti a supporto della propria tesi sono:

Comitato: questa variante è molto diversa da quella del 97, inoltre non è possibile riferirsi a un pronunciamento dei soci che risale a 10 anni prima.

CdA: con il referendum del 97 i soci hanno indicato di volere rinunciare alla lottizzazione della montagna; questa indicazione viene rispettata dalla nuova variante che quindi non necessitava di una nuova approvazione. Inoltre i CdA del futuro possono sempre decidere di non lottizzare alcune delle aree attualmente previste.

Spero di essere stato abbastanza chiaro e neutrale in questa sintesi.

Il mio pensiero è:
oggi come oggi questa non è l'unica questione sul piatto della bilancia, perchè dopo l'approvazione "silenziosa" della nuova variante, il CdA ha annullato un referendum regolarmente indetto, ha impedito ai soci l'accesso agli atti e ha indetto un nuovo referendum "a posteriori": tutti atti sospetti di illeicità e per i quali ci sarà un pronunciamento della giustizia ordinaria (che ha i suoi tempi).
Ognuno vede grave quello che vuole. Prendo atto che per Luca sia grave la perdita della poltrona da parte del CdA, per me è grave continuare ad amministrare in questo modo.

In caso venga confermata l'illeicità di queste azioni, unitamente all'urgenza di bloccare un provvedimento che avrà presto degli effetti irreparabili sul territorio, è chiaro che la giusta causa per una revoca sarà ampiamente confermata.

Più genericamente, i soci hanno preso atto di una gestione della Cooperativa molto poco cooperativistica, di una gestione per niente lungimirante effettuata in passato e di una totale chiusura e assenza di trasparenza e partecipazione.
Molti hanno capito che queste caratteristiche negative, alla fine vengono pagate da tutti quanti e vanno a incidere sia sul portafoglio che sulla bellezza di questo posto a cui tutti, anche i piu indaffarati o distratti, tengono molto.
Può darsi che abbiano voglia di dire BASTA a tutto questo.
Quello che è avvenuto in questi mesi è una seria presa di coscienza da parte di molti residenti. E' una grande occasione per cambiare quelle cose che non vanno, basandosi proprio sulle esperienze passate. E' un'occasione per progettare una Poggio del futuro ancora bella come quella del passato. Poche persone si sono arrogate il diritto di decidere per tutti. Lo statuto, che non è Regio, lo vieta espressamente.
Eppure questi amministratori avrebbero potuto cogliere questo desiderio di cambiamento e farsene portatori. Come detto da qualcuno "le occasioni sono state date" ma la risposta è stata quella a cui tutti abbiamo assistito. Una porta sbattuta violentemente in faccia a qualsiasi cambiamento e l'avvelenamento dei pozzi. Una serie di allarmismi basati su timori di fallimenti, di denunce.
L'ultimo allarme farlocco cerca di fare leva su qualche eventuale vittima della "sindrome di Stoccolma": come faremo senza il "grande vecchio", chi amministrerà la Coop?
Poggio dei Pini non è un regno, ci abitano ben più di 15 persone capaci di amministrarla e ho anche l'impressione che un diverso modo di amministrare possa anche cosentire una maggiore partecipazione di chi vorrà alla vita di questa comunità.

Anonimo ha detto...

Volevo comunicare a tutti che su You Tube sono presenti alcuni degli interventi effettuati durante i due incontri formativi presso i campi da tennis. L'utente che ha inserito i video è inesplicabilepus. Gli stessi sono visibili inserendo "Poggio dei Pini" come chiave di ricerca.
Inoltre, per chi desiderasse intervenire, è di nuovo attivo il forum della cooperativa.
Grazie,

Piero Scalas

Anonimo ha detto...

In seguito all'esito del referendum come mai si vuole procedere ancora con la revoca?
il comitato organizzerà una assemblea come quella del 9 dicembre per discuterne oltre ché con i soci anche con il resto della comunità?

SIMONE MANCINI

Giorgio Plazzotta ha detto...

Simone
penso che nel blog, anche in questi ultimi post (per esempio il commento di Giacomo) siano espresse chiaramente numerose motivazioni per cui viene chiesta la revoca del CdA. Per esempio il referendum da te citato (vedi sempre articoli ed ampi commenti in proposito) viene considerato non solo inutile, ma anche, esso stesso, non previsto dal nostro Statuto.
Ho invitato comunque, chi fosse contrario alla revoca a esprimere i motivi per cui questa revoca "non s'ha da fare". Per ora ha risposto solo Luca dicendo in sintesi: "variante del 2007 approvata dai soci nel 1997 quindi tutto regolare". Ogni ulteriore commento è chiaramente bene accetto. Mi sembra di capire che tu dici: "no alla revoca perche è stato fatto il referendum del 27 gennaio", giusto?

Anonimo ha detto...

Ciao Giorgio

A me sembrano motivazioni blande, per questo ho chiesto se ci sarà un incontro pubblico!
Leggendo i precedenti post nessuno spiega la “farsa”!
Credo che se la revoca è stata chiesta, sicuramente esistono motivazioni più serie.
Chiedevo l’eventualità di un incontro come quello del 9 dicembre per capire anche chi saranno i futuri amministratori!
Io vorrei solo cercare di capire bene senza essere costretto a dire si o no!

Simone Mancini

Anonimo ha detto...

Penso che l'intervento di Simone Mancini, che non conosco di persona, sia in parte condivisibile: infatti prima del 16 febbraio il Comitato organizzerà una assemblea pubblica, aperta a tutti gli abitanti del Poggio, nella quale saranno spiegate ed argomentate le ragione poste a fondamento della revoca con giusta causa degli amministratori.
Franco Magi

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti,
riguardo il discorso del referendum concordo pienamente con Luca.
Ad avvalorare questa teoria tra l'altro si sono aggiunti anche l'ing. Cabitza, l'ing. Biggio e lo stesso ing. Pintor durante le riunioni ai campi da tennis. Infatti questa variante è la logica prosecuzione di un progetto iniziato anni fa e già sottoposto a referendum dei soci. Non mi trovo d'accordo con chi sostiene che sia uno stravolgimento e pertanto necessitasse di una nuova consultazione dei soci.

Le altre motivazioni elencate da Giacomo sono ovviamente opinabili ma non mi sembrano rappresentare una giusta causa di revoca.

La possibilità di confronto c'è stata ma secondo me il comitato non l'ha sfruttata a dovere. Era una buona occasione di confronto e mi dispiace Giacomo che anche tu non fossi presente.

Il discorso dell'accesso agli atti penso sia stato fatto rispettando la legge. Concordo con te che la legge sulla privacy limita molto i soci ma è anche vero che per ovviare a questo è impensabile che la cooperativa violi la stessa.

Il discorso sulla fiducia nei confronti degli amministratori è senz'altro un ottimo motivo per non rieleggerli ma oggettivamente non può esserlo per revocarli.

I miei discorsi si basano ovviamente sulla revoca CON giusta causa. Se parliamo di revoca e basta allora anche una semplice antipatia personale può bastare ma questo aprirebbe scenari diversi.

Invece un opinione vorrei chiederla io a voi. Se si avesse la certezza della mancata violazione dello statuto, procedereste comunque alla revoca del CdA?

In pratica: è un fatto strettamente giuridico oppure è qualcos'altro?

La risposta di Giorgio la conosco già perchè ne abbiamo parlato. :-)

Grazie a tutti

Piero Scalas

giacomo ha detto...

ciao a tutti, rispondo a Piero, fermo restando che la giusta causa in questo caso è soltanto una formalità, questo per vari motivi che non sto qui a scrivere, credo che ci sia ancora il tempo forse per dialogare e per capire quali siano le cose che ancora debbano essere cambiate dalla variante ( alcuni lotti ), domani formulerò una mia proposta al comitato al fine di evitare questa spaccatura che avrà degli strascichi negativi per il futuro del Poggio.

Aggiungo che nonostante questo cda abbia commesso degli errori abbastanza rilevanti nella gestione di questa crisi e nei comportamenti precedenti ad essa, forse sarebbe meglio rinnovare questo consiglio nella data naturale di scadenza del mandato ( se si dimettesse subito sarebbe la cosa più giusta ) , chiaramente soltanto se ci saranno degli accordi che evitino che si costruisca in alcune zone.

E dico questo soltanto per il rispetto di poche persone che sono nel cda attuale, il tutto sia ben chiaro, inoltre parlo a titolo personale.

Anche se però sono convintissimo che nuove elezioni farebbero molto bene alla Cooperativa al fine di mandare a casa alcune persone ( storiche e non ) che a mio modo di vedere le cose, hanno davvero e realmente danneggiato il poggio sia dal punto di vista sociale ( cosa più importante ) sia dal punto di vista economico ( vedi poggio sport ) .

Concludo dicendo che il comitato non ha mai parlato di eventuali sostituti di questo consiglio ( facilissimi da trovare ), questo è prova della mancanza di premeditazione da parte del comitato stesso.

ciao
Giacomo Cillocu

Giorgio Plazzotta ha detto...

Piero,
ero presente alla prima delle due riunioni dei campi da tennis e in quell'occasione ho ascoltato gli interventi degli ingg. Pintor, Biggio e Cabitza. Penso che tu ti riferisca agli interventi di quella serata, giusto?
Beh se è così le tue affermazioni sono assai distanti dalla realtà.
Delle tre persone citate solo l'Ing. Cabitza, ha apprezzato pienamente questa nuova variante. L'ing. Biggio ha fatto notare gravi carenze nella stessa ed, in particolare, l'assenza di tutti i servizi, mentre la critica dell'ing. Pintor è stata ancora più netta. Quest'ultimo, molto correttamente, ha concluso il suo intervento con un caldo invito a fermarsi a discutere, che è esattamente il contrario di quello che il CdA intende fare.
Ora capisco bene quali siano le tue preoccupazioni però non mi sembra corretto strumentalizzare in questo modo le parole altrui. Gli interessati potranno evidentemente intervenire.
Mi preme inoltre sottolineare che il punto centrale della discussione non riguarda tanto le caratteristiche della variante (quindi l'aspetto urbanistico) ma soprattutto il modo illegittimo con cui è stata portata avanti (l'aspetto legale).
In questo campo il parere, rispettabilissimo, di ingegneri, chirurghi, insegnanti, eroi del Grusap e analisti informatici non mi sembra particolarmente qualificato.
Sarebbe meglio quindi strumentalizzare qualche legale che abbia, possibilmente, argomentazioni più utili per tutti noi di quelle stile "celoduriste" citate recentemente.

Anonimo ha detto...

Piero,
a mio giudizio (... e non solo...) l'interpretazione della privacy che da la Cooperativa non ha molta aderenza con la realtà.
Infatti, come già fatto rilevare, il Garante della Privacy si è pronunciato in modo inequivocabile sul fatto che i dati sensibili sono quelli che attengono alla salute, alle opinioni politiche, religiose, i dati genetici etc...
In tutte le richieste dei 128 soci non esiste alcun atto che contenga "dati sensibili".
Non ci si spigherebbe infatti come i Soci non possano essere messi a conoscenza di come vengono spesi i loro soldi (la delibera di nomina del consulente, visionata da un delegato del Comitato, conteneva gli OMISSIS in luogo del compenso!!!) o, ancora, quale dato sensibile comprenda la contabilità dei lavori della strada n° 3 - strada comunale, il cui accesso è stato negato anche per la sola visione.
Comunque un legale del Comitato procederà a fare istanza al Tribunale Civile di Cagliari per l'ottenimento degli atti, e sarà quindi un giudice a pronunciarsi sul diritto o meno dei Soci di verificare come vengono spesi i loro soldi.
Quanto alla giusta causa per la revoca, il motivo non è solo la conclamata violazione dello statuto in ordine alla approvazione della variante al Piano di lottizzazione, ma ci sono una pluralità di motivi che verranno illustrati da un legale in una riunione appositamente convocata dal Comitato ed alla quale potranno partecipare tutti gli abitanti di Poggio dei Pini. Sarebbe ovviamente gradita anche la Tua presenza.
Senza soffermarmi sui vari aspetti, ti anticipo soltanto che in un caso la violazione di legge è stata riconosciuta dallo stesso Presidente della Cooperativa, che ha perl'appunto - solo a seguito dell'avvio dell'indagine del Comune - riconosciuto di avere violato la legge impegnandosi a pagare le sanzioni derivanti da tale inosservanza.
Sostenere poi che il piano del '97 è "simile" a quello del 2007 non mi sembra corretto, in quanto potrai verificare dal sito della Cooperativa stessa che sono state raddoppiate le volumetrie (si passa dalle 98.280 del 1997 (Piano Pintor)alle 180.000 del 2007.
E questi sono numeri forniti dalla Cooperativa.
Franco Magi

Anonimo ha detto...

Ciao Giorgio,
sicuramente hai ragione tu. Gli ingg. Biggio e Pintor sono assolutamente contrari a questa variante. Ritengo che voteranno insieme al comitato la revoca del CdA.
Franco ti ringrazio per il fatto che almeno nel blog hai il coraggio di firmare con il tuo nome e non infastidisci nessuno con domande inutili e attacchi personali.
Detto questo: sul discorso delle cubature sei stato smentito in maniera imbarazzante dal presidente Calvisi e dall'ingegner Cabizza durante la seconda riunione ai campi da tennis. Trovo curioso che continui a riproporre le stesse argomentazioni.
Sulla privacy confermo quello che ho detto a Giacomo. Se un tribunale darà ragione al comitato si potrà avere un accesso completo ai dati richiesti, fino ad allora non mi sembra corretto parlare di una "mancanza" da parte della cooperativa.
Grazie

Piero Scalas

Anonimo ha detto...

Ciao Giorgio

Cosa leggo mai,tribunale! Ma stiamo forse impazzendo?non bastano gli insulti che ci vengono dai giornali?
Potrei gentilmente sapere l’artefice di tutta questa mobilitazione ed il vero motivo?
Qualcuno esagera.
Accesso a particolari atti: come potrete leggere dagli stralci della legge 196, chiunque abbia intenzione di conoscere determinati dati deve avere il consenso dell’interessato.
Ora vorrei che mi si rispondesse alla seguente domanda: si sospetta forse qualche truffa,tangente,danno grave per la società derivante dai contratti stipulati recentemente e non, dalla cooperativa?penso che nel caso tutti i soci ne debbano essere in
Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196
"Codice in materia di protezione dei dati personali

Art. 4
(Definizioni)
1. Ai fini del presente codice si intende per:
b) "dato personale", qualunque informazione relativa a persona fisica, persona giuridica, ente od associazione, identificati o identificabili, anche indirettamente, mediante riferimento a qualsiasi altra informazione, ivi compreso un numero di identificazione personale;


Art. 15
(Danni cagionati per effetto del trattamento)
1. Chiunque cagiona danno ad altri per effetto del trattamento di dati personali e' tenuto al risarcimento ai sensi dell'articolo 2050 del codice civile.
2. Il danno non patrimoniale e' risarcibile anche in caso di violazione dell'articolo 11

CAPO III
REGOLE ULTERIORI PER PRIVATI ED ENTI PUBBLICI ECONOMICI
Art. 23
(Consenso)
1. Il trattamento di dati personali da parte di privati o di enti pubblici economici e' ammesso solo con il consenso espresso dell'interessato.
2. Il consenso puo' riguardare l'intero trattamento ovvero una o piu' operazioni dello stesso.
3. Il consenso e' validamente prestato solo se e' espresso liberamente e specificamente in riferimento ad un trattamento chiaramente individuato, se e' documentato per iscritto, e se sono state rese all'interessato le informazioni di cui all'articolo 13. 4. Il consenso e' manifestato in forma scritta quando il trattamento riguarda dati sensibili.

Simone Mancini

giacomo ha detto...

Ciao a tutti , io con il mio ultimo articolo prima di questo, ho voluto lanciare un segnale molto chiaro, cioè quello di una riapertura del dialogo con questo cda, che avesse come fine quello di ritoccare ancora un pò la variante assieme al comitato che rappresenta in questo momento più di 200 soci, tuttavia dalle risposte si capisce che non è stato colto il messaggio, allora mi ripeterò ancora una volta, per le teste più dure e per i disattenti.
Sto cercando di creare un ultimo possibile spiraglio per poter ancora dialogare per cercare un'intesa che possa evitare l'oggetto dell'assemblea, questo non per arrendevolismo ma perchè ritengo che le persone intelligenti ( ci sarà qualche intelligente nel cda? ) debbano trovare con ulteriori sforzi una soluzione positiva e costruttiva mettendo da parte l'orgoglio personale.

Vedo che i consiglieri qui non hanno risposto, ritengo che le risposte qui riportate da altri non siano da prendere come valide e ufficiali, spero invece che si possa trovare una via d'uscita che ci trovi tutti d'accordo.

se invece questo cda continuerà sulla strada del non riuscire a dialogare con una parte considerevole dei soci ( vedi comitato ) la strada obbligata sarà solo quella di chiederne la revoca.

Con la revoca gli scenari futuri per il poggio non li vedo rosei, questa situazione potrebbe creare a lungo termine un clima molto negativo per il Poggio, con effetti disastrosi anche dal punto di vista gestionale, sociale ed economico.

Ricordiamoci tutti che se la Poggio dei pini dovesse trovarsi nei pasticci economici nel futuro si passerebbe probabilmente ad essere gestiti e governati dal comune, a questo proposito pensiamo come sarebbe andato a finire un referenfendum ( esteso a tutto il territorio comunale )su eventuali nuove varianti , avremmo perso tutti quanti e magari si sarebbe costruito anche dentro il lago.

Quindi ricordo a tutti che sto cercando personalmente di trovare un ultimo possibile incontro che ha come fine quello di metterci d'accordo su aspetti molto importanti, cercando di fare tutti quanti un passo indietro.

Ricordo anche per non essere frainteso che il mio giudizio personale su questo cda è sostanzialmente negativo e che in ogni caso sarebbe meglio andare a nuove elezioni che possano rinnovare lo stesso, premiando magari qualche persona che attualmente governa e non rivotando invece alcune persone che sono storicamente la causa di tutto questo casino e sopratutto non rivotando più quelle persone che sono state la causa del più grande disastro economico e sociale del poggio, parlo dell'affare gruppo sportivo/poggio sport, questo non per antipatia personale, ma perchè non meritevoli di governare la cooperativa ( dicesi meritocrazia ).

cordiali saluti
Giacomo Cillocu

Anonimo ha detto...

Ciao Giacomo,
ma tu appartieni alle teste dure o ai disattenti?

Continui a proporre questo incontro, a parte che io non posso aiutarti, ma non si capisce quali dovrebbero essere le modalità. Sono stati organizzati due incontri ai campi da tennis? Sbaglio? Erano assemblee dei soci? No, erano aperte a tutti.
Qual'era il tema? Era quello della variante.
Quante persone sono intervenute del comitato? Poche al primo incontro e quasi nessuna al secondo.

Ma allora come ci si incontra, dove? Facciamo andare tutto il cda a casa di ognuno di questi ipotetici 200 membri del comitato?

Ci conosciamo da anni ma credimi io molte volte non riesco a seguirti.

Il discorso dell'eventuale successione di questo cda è un tema interessante. Tu sei così sicuro che sia facile trovare persone disposte a candidarsi? In tanti hanno ridotto così la coop però io vedo come nucleo centrale del comitato tanti ex amministratori. Non saranno mica loro le alternative?

P.S Franco Magi con la sua solita eleganza ha preso un mio intervento, tra l'altro indirizzato a Giorgio, e l'ha inserito nel forum della cooperativa. Nello stesso forum con lo pseudonimo di paolop continua ad effettuare attacchi personali al sottoscritto e alla mia famiglia.
Questa è la stessa persona che in questo blog parla di moderazione e tradizione.
Ritengo che il comitato dimostrerebbe serietà liberandosi di certi personaggi.
Grazie

Piero Scalas

giacomo ha detto...

Ciao Piero, ritengo che ci siano diverse persone pronte a sacrificarsi per la cooperativa, ne sono certissimo e sono altrettanto certo che governeranno molto meglio, e mi riferisco a volti nuovi.

Per quanto riguarda un eventuale incontro vedrò di proporlo sia al comitato sia al cda, non a te infatti e comunque grazie lo stesso, è chiaro che in fase di assemblea non si può certo discuterlo, farò sapere a te e renderemo pubblico quanto eventualmente si proporrà in estremis, infine mi dispiace che tu non riesci a seguirmi, ma è comprensibile perchè magari hai un'età più giovane e di conseguenza sei più per lo scontro inteso come tale che però non porta a progressi per evitare certe situazioni, invece è preoccupante quando a tenere certi comportamenti sono persone anche più adulte che dovrebbero essere diciamo più coscienti e aperte al dialogo continuo, io inoltre penso che anche questa ultima offerta verrà respinta da questo cda( spero di essere smentito ) se cio accadrà sarà la prova che non esiste da parte dello stesso la capacità del buon governo, ripeto ancora una volta, il passo indietro lo si dovrà fare assieme ( comitato e cda ).


Concludo dicendo che io alle assemblee non sono potuto venire in quanto ero fuori per lavoro per più di una settimana e comunque non sono ne il luogo ne il momento per vedere in dettaglio alcune cose o modifiche riguardanti la variante, all'assemblea eventualmente si dovrebbe dire a tutti i soci la buona riuscita e i frutti dell'eventuale accordo.

cordiali saluti
Giacomo Cillocu

Anonimo ha detto...

Piero,
Ti confermo innanzitutto che non sono paolop: Ti invito pertanto a verificare la provenienza del nickname paolop, e - per quanto di mia competenza - autorizzo esplicitamente ed acconsento al trattamento dei miei dati al fine di verificare se le Tue accuse sono fondate.
Se ricevi attacchi gratuiti, e ciò mi dispiace, puoi adire le vie legali, come ho dovuto fare mio malgrado contro l'anonimo MARIAN, che mi aveva ingiustamente accusato di utilizzare la fotocopiatrice del Comune per i notiziari (invero stampati alla Duplex di Cagliari).
Comunque, ancora una volta Ti invito ad evitare di scendere nel personale, anche perché definire "personaggio" il sottoscritto non è certamente elegante.
Questo forum si è caratterizzato fino ad oggi per correttezza e serietà, si è discusso di contenuti e non di illazioni.
E si è distinto dal forum della Cooperativa, dove mi risultano eccessi da ambedue le parti.
Quanto ai riferimenti di Simone Mancini, premesso che nessuno di noi è depositario della verità, ci risulterebbe che il Garante della Privacy abbia sentenziato che "Le disposizioni civilistiche sulla documentazione dell'attività societaria non sono state modificate dalla legge n. 675/1996 e sono compatibili con la disciplina in materia di trattamento dei dati personali (artt. 9, 20 e 43 legge cit.). Quest'ultima non preclude in alcun modo l'esercizio dei diritti dei soci, che può implicare (in conformità a quanto previsto da leggi, regolamenti o normative comunitarie in materia societaria) la necessità di acquisire dati, notizie e documenti inerenti all'attività sociale.
Allorché, ai sensi di tale disciplina, il socio chieda di accedere a dati e documenti, la comunicazione dei dati personali riportati nei libri può avvenire senza il consenso delle persone cui si riferiscono i dati, dovendo la società adempiere ad un obbligo normativo (art. 20, comma 1, lett. c), legge n. 675).
Tale comunicazione può avvenire senza il consenso dei soci non solo quando riguardi i dati indicati nella normativa di riferimento dallalegge (es. cognome e nome dei titolari di azioni nominative: art. 2421 cod. civ.), ma anche quando riguardi dati relativi allo svolgimento di attività economiche o provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque (art. 20, comma 1, lett. b) ed e), legge n. 675/1996."
Comunque, come ho già detto, sarà un giudice a decidere secondo diritto.
Franco Magi

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

QUESTA RISPOSTA DEL GARANTE E' PIU' RECENTE, MA DELLO STESSO TENORE.

Franco Magi

PRIVACY, SOCIETA' E COOPERATIVE

Quesito: l'accesso dei soci ai dati personali contenuti nei libri sociali obbligatori (soci, adunanze, deliberazioni etc.), disciplinati, in particolare, dall'art.2421 del codice civile, contrasta con la sopravvenuta normativa sulla privacy?

Risposta: le società possono comunicare ai soci i dati contenuti nei libri sociali senza necessità di acquisire il consenso degli interessati, ma...

I SOCI CONSERVANO DUNQUE IL DIRITTO DI ACCEDERE AI LIBRI SOCIALI

Lo ha precisato il Garante nel parere fornito in risposta ai vari quesiti pervenuti all'Autorità, i quali chiedevano se l'accesso dei soci ai dati personali contenuti nei libri sociali obbligatori (soci, adunanze, deliberazioni etc.), contrastasse o meno con la sopravvenuta normativa sulla privacy.

L'Autorità ha innanzitutto osservato che le disposizioni del codice civile, riguardo alla documentazione ed alla trasparenza dell'attività societaria, che sanciscono il diritto dei soci di esaminare i libri (es. art.2422, codice civile) sono compatibili con la disciplina sul trattamento dei dati personali.

La legge sulla protezione dei dati consente, infatti, la comunicazione dei dati senza il consenso quando la società deve adempiere ad un obbligo di legge, come è in questo caso.

Se il socio ha necessità di acquisire dati, notizie e documenti relativi all'attività sociale può, quindi, accedere a dati e documenti senza il consenso delle persone cui i dati si riferiscono.

La comunicazione di questi dati da parte della società può avvenire senza il consenso dei soci non solo quando riguardi i dati che il codice civile prescrive di inserire nei diversi libri ( es. nome, cognome dei titolari delle azioni, numero delle azioni etc.), ma anche quando riguardi dati relativi allo svolgimento di attività economiche. Sono conoscibili anche i dati provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque.

Nel caso in cui, invece, vengano richiesti altri dati, che non siano oggetto di necessaria pubblicità in base alle norme del codice civile, come può avvenire per l'indirizzo degli azionisti, le società possono valutare se chiedere una tantum il consenso degli interessati. La richiesta di consenso deve essere preceduta da un'adeguata informativa che può essere fornita anche nell'ambito della più generale informativa che la società è tenuta a dare ai soci in base alla legge sulla privacy.

Rimane fermo, ovviamente, l'obbligo per i soci che si documentano sull'attività aziendale di utilizzare i dati acquisiti per le finalità di trasparenza per le quali è prevista la loro comunicazione da parte della società.

Anonimo ha detto...

Dottor. Magi

Quel parere, al quale ho contribuito personalmente, risale al 2000 e tale fattispecie non è in alcun modo assimilabile al caso concreto che riguarda la coop. P.d.P non già per la sopravvenuta abrogazione della legge, quanto, avendo avuto riguardo ai contenuti di richiesta degli atti da esaminare.
Deve ritenersi che dall’esecuzione dell’accesso agli atti non discende né la formazione né l'approvazione tacita dei soggetti legittimati ad esprimere preventivamente un consenso esplicito salvo chiedere il risarcimento del danno se dall’uso ne derivasse un qualsiasi pregiudizio.
Detto in altre parole , nel caso di specie, l'atto esaminato avrebbe dovuto essere un “progetto preliminare di un'opera attuativa non già realizzata ma in progetto. Significando quindi che
non sussistono ragioni di diritto, oggi, in grado di accogliere un accesso agli atti illimitato senza adeguata giustificazione.

La inviterei ad una certa cautela nell’esprimere consulenze legali senza una adeguata professionalità e preparazione.

Cordialmente

Simone Mancini

Giorgio Plazzotta ha detto...

A Piero dico che questi giochetti con i nicknames, presunti o reali che siano, non fanno altro che confermare la correttezza della scelta di vietare l'anonimato.
Ti vedo molto impegnato nell'attività di accusare Franco Magi di qualsiasi misfatto. Spero che non si scopra che è lui il mostro della Magliana.
Tra le varie insinuazioni lanciate da te ed altre persone ho purtroppo dovuto registrare quelle che mi riguardano personalmente: opportuno filtraggio di commenti con cancellazione di quelli scomodi, alterazione delle votazioni dei sondaggi, alterazione degli accessi al blog.
Di contro eri a conoscenza, per tua stessa ammissione, o forse hai anche partecipato ad una azione di sabotaggio di un sondaggio di questo blog. Scusa ma non mi sembri credibile come accusatore, ti invito ad accettare, come io ho fatto da tempo, il ruolo di "fazioso", non è così male.

In realtà oltre alla comprensibile propaganda e alla serie crescente di insinuazioni che continuo a sentire mi sembra che le argomentazioni pro CdA siano sempre le seguenti. Aiutatemi ad ampiarle.
Le ribadisco:
1 - la variante è uguale a quella del 97 quindi regolare
2 - l'informazione sulla variante è stata data tramite i notiziari
3 - gli atti non si possono vedere perche si violerebbe la privacy
4 - il primo referendum è stato annullato legittimamente perche con lo stalcio di alcuni lotti è venuto meno il motivo di tenerlo
5 - il secondo referedum è previsto dallo statuto perche ... (non lo so)


Vorrei sentire altre argomentazioni sull'argomento: perche revocare, perche non revocare questo CdA che è poi l'oggetto della prossima assemblea.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Ringrazio Franco Magi e Simone Mancini per i loro ultimi interventi che hanno aiutato me (e spero anche altri lettori lettori) a capire qualcosa in più sulla questione della "privacy" anche se sinceramente non sono arrivato alla "luce".
Non ho una formazione legale, come forse il 95% dei residenti di Poggio e quindi diciamo che se avrò compreso io forse le cose saranno più chiare per la moltitudine degli interessati.
A Simone chiedo pazienza e la considerazione che in un luogo di discussione come questo (il blog) sia possibile anche esprimere dubbi e lo si può fare legittimamente senza essere "bacchettati" qualora si dicessero inesattezze. Queste possono essere garbatamente corrette fornendo valide argomentazioni come d'altronde da te fatto.
Ammetto che mi riesce difficile pensare che io non possa conoscere quanto ha speso la Cooperativa di cui sono socio per effettuare un certo lavoro ed è per questo che non mi bastano i copia e incolla della norma.
Ti chiederei, per cortesia, di approfondire il contenuto del tuo ultimo commento possibilmente applicandolo, come esempio, al caso della consulenza sulla variante.
Provo a dirvi quello che ho capito.
La Coop non può mostrarmi l'atto senza il consenso di una persona citata nello stesso (es. il progettista) perchè questa conoscenza potrebbe in qualche modo danneggiare l'interessato. E' così?
Do per scontato che queste informazioni non sono quelle indicate come "sensibili" ma semplici prestazioni professionali come nel caso in questione.
Ovviamente chiunque può inserirsi in questa interessante discussione.
Vi ringrazio per la vostra partecipazione.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Ricordo la regola, ormai scritta a caratteri cubitali sotto il titolo del blog. Di firmare i commenti con nome e cognome. Se si è trattato di una dimenticanza reinserirò il commento "sospeso".

Anonimo ha detto...

Gentile Dr. simone Mancini,
la ringrazio per avermi "onorato" del titolo di dottore, ma essendomi dedicato alla attività politico amministrativa, ho trascurato la mia carriera universitaria: dopo 7 anni ho comunque ripreso a sostenere gli esami del mio corso di studi, e spero di poter conseguire la laurea il più presto possibile.
Non possiedo ovviamente la Sua preparazione in materia di privacy, ma - posto che ha scritto di aver contribuito personalmente alla elaborazione di quel parere - sarebbe utile conoscere a quale titolo ed in quale veste.
Ho già premesso altre volte di non avere (e di non pretendere di avere) il monopolio della verità, ma rimango comunque colpito dalla Sua ultima comunicazione, della quale non sono riuscito a coglierne il significato.
Ma riconosco, può essere un mio limite.
E pertanto, come già detto, sarà un giudice a decidere secondo diritto se 128 Soci hanno il "diritto" di conoscere le deliberazioni assunte dal Consiglio di Amministrazione, senza ovviamente gli OMISSIS.
Ho contattato l'ufficio del garante della Privacy, in Roma, e mi ha confermato che i dati sensibili (la cui divulgazione è vietata" sono solo quelli attinenti alla salute, alla fede religiosa, idonei a rivelare l'origine etnica, inerenti la vita sessuale etc...
Scrivo questo senza alcuna vena polemica perché, come già detto, una persona terza giudicherà secondo legge.
Franco Magi

Anonimo ha detto...

La prima cosa da fare è individuare la legge di riferimento, nel nostro caso(ma anche questo è motivo di revoca?perchè si parla di privacy?) la legge è quella del 2003.
Facciamo finta che Giorgio, professionista in ambito informatico, venga contattato dalla cooperativa per sviluppare un progetto. Poniamo caso che Giorgio decida di percepire un semplice rimborso spese che, però, preferisce non far conoscere a tutti in quanto ritiene che se tale basso rimborso fosse conosciuto,ciò potrebbe inflazionare il prezzo della sua offerta (esempio:a loro hai fatto pagare 10 e a me vuoi far spendere 15 per il medesimo lavoro, vado da un altro…..)
Facciamo finta che Franco sia un socio e voglia sapere a quanto ammonta il costo del lavoro di Giorgio.
Scenario 1)la coop. Rivela a franco l’ammontare e lo va a dire in giro.
a)Giorgio chiede i danni a franco perché in seguito alla diffusione della sua parcella ha avuto difficoltà a tenere i suoi vecchi prezzi.
b)Giorgio chiede i danni alla coop. Perché non è riuscito a sapere chi ha diffuso i suoi dati

scenario 2) la coop nega l’accesso a quei dati
a)nessuna conseguenza
b)nessuna conseguenza

qual è la morale della favola?nessuna, salvo chiedersi per quale motivo un politico di professione insieme a qualche ex amministratore, con motivazioni blande e inconsistenti cercano a tutti i costi di revocare un consiglio di amministrazione……qui gatta ci cova……

P.S. o franchino a che ti serve roma se ci sono qua io :-)

Ciao a tutti tranne ad uno…
.......Luca Madeddu....

Giorgio Plazzotta ha detto...

Luca,
con il tuo esempio hai sicuramente evidenziato la presenza di un legittimo interesse a non far conoscere una determinata informazione, in questo caso quello del professionsita. Io in precedenza avevo rivendicato il mio diritto di socio di conoscere la medesima informazione.
Non mi sembra l'unico caso, in giurisprudenza come nella vita quotidiana, in cui esistono due interessi o diritti contrastanti. Sono certo che uno dei due prevalga sull'altro.
Sono anche certo che saremo in grado di stabilire quale sia il diritto prevalente, possibilmente non buttandola a casaccio o millantando verità a propsio uso e consumo.
Trovo curioso che quando gli interessi dei soci della Cooperativa o della cooperativa stessa sono in conflitto con gli interessi di terze parti il nostro CdA si cala le brache e tende sempre a far prevalere gli interessi altui. Ma non si era parlato di eroi?
Il comune di Capoterra vuole trattare la Cooperativa come una elitaria società di benestanti da cui mungere le tasse senza fornire i servizi offerti agli altri cittadini? Si accomomodino. Veramente eroico.

Il tuo ultimo commento (effettivamente molto Giovanile) offende alcune centinaia di persone che non sono ne politici e neppure ex amministratori ma soltanto soci che pagano la quota sociale e sono stanchi di questo modo di gestire la cooperativa.
La gatta che per te cova in questo tentativo di cambiamento a mio avviso cova invece nell'ostinazione con cui un CdA delegittimato e umiliato nell'assemblea del 1 dicembre si ostina a tenersi ben stretto queste poltrone che dovrebbero essere, come tutti dicono, di natura "volotaristica", senza interesse alcuno ma solo spirito di servizio. C'è qualcuno che ci crede ancora?

Anonimo ha detto...

Gentile Luca, le motivazioni per la revoca sono blande o inconsistenti?
Perchè non è assolutamente la stessa cosa: se sono blande (è un tuo parere)comunque CI SONO, se sono inconsistenti NON ci sono. Quale delle due?
Quanto al (ai)referendum vorrei ricordare una circostanza e chieder chiarimenti su un punto oscuro.
Il referendum richiesto dai soci è stato annullato, a tre giorni dal voto, sulla base di una "rettifica" della variante che, allo stato in cui si era in quel momento, era solo una dichiarazione di intenti proclamata dal CdA.
Non ho capito COME e QUANDO tale variazione è stata comunicata agli organismi regionali che gestiscono la pratica di approvazione e non ho chiaro in quale modo si è resa cogente (irrefutabile, efficace e chiara) questa modifica.
Questo perchè la motivazione alla base dello "scippo" del referendum operato dal CdA era la sopravvenuta modifica.
Non vorrei dover scoprire che quella modifica non è operante sul procedimento di approvazione della variante così com'è stata presentata (con tutti i lotti nelle pinete), che prosegue quindi pacificamente nel suo iter, e che la modifica è affidata alla buona volontà degli organismi preposti e in seguito al CdA di turno.
Oltre al problema in sè dela variante -che resterebbe quella con i lotti in pineta "salvo rettifiche ex post"- rimane chiaro che qualora le modifiche non fossero state presentate tempestivamente e in maniera cogente agli uffici competenti ci si troverebbe davanti ad una clamorosa presa in giro.
Un referendum richiesto dai soci è stato impedito a tre giorni dal voto sulla base -ripeto- di una dichiarazione di intenti, che non scalfiva la sostanza del problema, dato che in approvazione presso la Regione c'era (c'è?) TUTTA la variante, con i lotti in pineta.
Come stanno ora le cose? Sul sito della Coop è possibile pubblicare gli estremi -date, idirizzi- e i contenuti della corrispondenza inviata agli uffici tecnici della Regione?
Non vorrei svegliarmi un giorno e sentire che "ormai la variante è approvata tutta, e tanto vale...." e via di nuovo con i lotti nelle pinete.
Stefano Fratta

Giorgio Plazzotta ha detto...

Stefano,
ho paura che la risposta alla tua domanda sia già stata data e debba essere letta tra le righe. Come al solito manca la chiarezza e la determinazione dei documenti.
Innanzitutto tu dovresti fidarti della parola di gentiluomini, quindi puoi dormire sonni tranquilli.
Inoltre, come detto da Calvisi ai campi da tennis, cosa importa dove sono e quanti sono i lotti. Quelli sono un serbatoio a cui le future amministrazioni potranno attingere se e quando vorranno. Sicuramente nessuno vorrà costruire nelle pinete, quindi tranquillizzati. O no?

Stefano Fratta ha detto...

Caro Giorgio, non mi sento per niente tranquillo. Potrei esserlo solo quando saranno definitivamente e certamente BLINDATE le pinete e le aree verdi. Senza riserve di nessun tipo, neanche mentali, senza cassetti segreti e senza cappelli a cilindro da cui far uscire qualche nuovo coniglio. Per questo, come dice il proverbio: carta canta e villan dorme. Non ipotizzo nulla, sia chiaro, e fermo restando che vorrei una ulteriore e netta riduzione dell'impatto edilizio di qualsiasi variante, con lottizzata solo la parte a valle "fronte residenza", voglio solo sapere COME e QUANDO si è proceduto a modificare la variante nel corso della approvazione.
In altre parole: quali comunicazioni sono state inviate agli uffici regionali in merito alla modifica (il taglio dei lotti nelle pinete in virtù del quale si è eliminato il referendum del 9 dic.)?
QUANDO sono state inviate?
Io mi fido, certo, come potrei non fidarmi? Ma preferirei vedere le carte, magari pubblicate integralmente sul sito della Coop. Così, solo per tranquillità di tutti.
Stefano Fratta

Anonimo ha detto...

stefano prendi una camomilla


hahahahahahahahahhahahahahahahahahahahhahahahahahahahahahahahahhahahahhahahahahahahahahahahahahahahhahahahahahahahahahhahahahahahhahahahahahahhahahahahahahhahhahhahahhahahhahahhaahhahahhahahahhahhahahhahhahahhahahhahahhahahhahahhahahhahahahahhahahhahhahahhahahahhahahhahhahahahhahhahahahahhahahahahhahahhahahahahhahahahhahahahahhahahhahahahhahahahha

Maurizio Cadone

Anonimo ha detto...

Chi sei, povero "anonimo" imbecille, ad non avere il coraggio di usare i Tuoi di nome e cognome ?
Stai attento perché questi giochini, che Ti qualificano, sono molto pericolosi e possono procurare spiacevoli fastidi.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Prendo atto del fatto che da quando si è aperta la discussione a metà novembre, tutti i messaggi anonimi contenenti insulti o illazioni, il sabotaggio dei sondaggi e adesso anche questo messaggio inviato utilizzando una falsa identità siano sempre state attuate dalla medesima "fazione" dei contendenti.
Incomincio seriamente a pensare, considerando la bassezza e l'immaturità di questi metodi, che anche i messaggi anonimi che vengono attribuiti a Franco Magi siano invece scritti da qualcuno che vuole gettare discredito sugli "avversari" e, in generale vuole sabotare il confronto.

Anonimo ha detto...

Certi interventi, che vorrebbero essere divertenti, non sono neppure goliardici. Sono solo stupidi. E riflettono la leggerezza mentale di chi li produce. Quanto alla falsa identità saremmo anche al reato, ma non forse è meglio non sprecare denunce, per "quaglioncelli" che non meritano la fatica di mezza pernacchia.
Stefano Fratta

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