- i meccanismi amministrativi siano complicati e la trasparenza scarsa;
- chi è amministrato sia il più possibile distante dalla vita amministrativa;
- l'informazione sia scarsa e possibilmente controllata;
- la possibilità di cambiamento del gruppo dirigente sia modesta.
Queste sono tutte caratteristiche ampiamente presenti nel sistema amministrativo italiano. I risultati, non solo nella società, ma anche nella economia del nostro paese sono davanti agli occhi di tutti noi e incombono sul futuro nostro ed in particolare su quello dei giovani.
Non vedo, per il Paese, una possibilità di invertire la corrente diversa da quella di cambiare i metodi che hanno portato a questi risultati così scadenti.
Ovviamente possiamo aspettarci che le cose cadano dall'alto, che "gli altri facciano", possiamo incrociare le dita e sperare. Forse però possiamo fare qualcosa anche noi. Se è vero che il manovratore può decidere dove portare l'autobus è anche vero che il manovratore lo scegliamo noi. Inoltre potremmo anche cercare di non rivolgerci a Picone quando vogliamo ottenere qualcosa che ci spetta di diritto.
Perche questo discorso nel blog di Poggio dei Pini? Cosa c'entrano queste divagazioni sull'Italia, sulla Svizzera.
Beh .... anche qui l'amministrazione ha fatto qualche buco, il "tesoretto" costituito da 900 lotti venduti è stato utilizzato per costuire questo meraviglioso centro residenziale ma, come sappiamo ... la rete idrica è da rifare, le strade, l'illuminazione, la fognatura, i parcheggi idem. Poteva essere raggiunto quell'obiettivo? SI! Non dovremmo oggi venderci i boschi e le pinete.
Che dire poi della trasparenza inesistente, dell'informazione poca e controllata, dello scarso ricambio degli amministratori e della mancata partecipazione dei soci alla vita amministrativa. Vogliamo parlarne? Non so se, come qualcuno ha riferito, anche qui da noi ci sia Picone che distribuisce lotti a persone che sicuramente potrebbero acquistarli senza alcuna "raccomandazione". Di certo ci sono tutte le condizioni per una amministrazione poco trasparente ed efficiente. Sabato prossimo possiamo decidere se vogliamo cambiare oppure no.
Immagine: Mymovies.it
1 commento:
Caro Giorgio, penso come te che sia assolutamente necessario cambiare, e cominciare da quanto è più vicino a casa nostra.
C'è un argomento che credo sia molto forte a favore delo cambiamento: per quello che sappiamo all'interno del CdA, non ci sono voci critiche.
Voglio dire che con tutto quello che è successo e nonostante il -comunque- rilevante malcontento che la questione variante e referendum annullato etc. etc., non una sola voce all'interno del CdA si è levata per differenziarsi pubblicamente dalla "linea dura".
E' evidente quindi che una rilevantissima -come minimo- parte dei poggini e delle opinioni dei poggini non hanno attualmente rappresentanza, eventualmente minoritaria, nel CdA.
E questo NON è normale, e visto che il CdA ha tratto a suo modo le conseguenze dell'opposizione ALLA CEMENTIFICAZIONE DELLE PINETE, non si vede perchè non abbia nello stesso modo constatato l'assenza al proprio interno di una rappresentanza di questo sentire, maggioritario a Poggio per stessa evidente ammissione del CdA.
In altre parole: se il CdA si è accorto di avere sbagliato proponendo i lotti nelle pinete, come è possibile che non si sia accorto che nessuno dei propri componenti aveva avvertito la larga ostilità a quanto deciso?
La conseguenza logica, vista l'importanza dell'argomento, che è in ultima analisi il fututro di Poggio, sarebbe stata offrire le dimissioni del CdA per favorire l'ingresso di una rappresentanza di questa opinione, riconosciuta come maggioritaria dallo stesso CdA quando ha deciso di eliminare i lotti nelle pinete.
Concludo chiedendo di nuovo informazioni su COME e QUANDO la decisione del CdA in merito ai Lotti (la delibera del 4 dic. che ha "giustificato" l'annullamento del referendum voluto dal Comitato per lo Sviluppo Sostenibile) è stata portata agli uffici regionali che stanno esaminando la variante. Che procedura sta seguendo questa "rettifica della variante"?
Stefano Fratta
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