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martedì 9 dicembre 2008

Sarà rimodellata la spiaggia di Frutti d'Oro

dall'Unione Sarda di ieri

Cinque “pennelli” sommersi contro le mareggiate
Cinque pennelli sommersi, sistemati obliquamente al litorale, per proteggere le case di Frutti d'Oro e della lottizzazione Picciau dalle violenti mareggiate. Ma anche una nuova spiaggia, larga ottanta metri, al posto di quella sottile striscia di terra che separa ormai le abitazioni dei due centri residenziali dal mare. Il sì al progetto voluto dal Comune di Capoterra e affidato all'ingegner Nicola Montaldo è arrivato dalla Conferenza dei servizi. Adesso il passaggio in Giunta regionale e l'affidamento dei lavori. Pronti i fondi: un milione e 300 mila euro.

11 commenti:

giacomo ha detto...

Ciao, speriamo che utilizzino granito e non quella pietra orrenda grigia che ormai stanno utilizzando un pò dappertutto che tra le altre cose scigliendosi nel tempo farà diventare le spiagge grigie, utlizzata inoltre per fare un parcheggio pubblico sopra la spiaggia di tuerredda, della serie come rovinare la Sardegna, vedi poetto e altre.

giacomo ha detto...

Dimenticavo speriamo che non li mettano anche davanti alla foce dei due fiumi.

ciao Giacomo

Anonimo ha detto...

Siamo alle solite... vedo questo annuncio, tra l'altro riguardante un'argomento di cui si parlava anche qualche anno fa, con grande sospetto e con particolare attenzione... non ho conoscenze approfondite sullo studio delle maree, nè su tutti gli altri aspetti che si dovrebbero considerare prima di progettare delle barriere come quelle in oggetto, e sopratutto prima di stendere 80 metri di materiali sabbiosi di cava per il litorale che va da picciau a frutti d'oro... ma permettetemi una cosa... se lo pianifica il comune di Capoterra incute un certo timore... ho visto che nella bozza in foto le barriere saranno oblique e orientate verso sud-est e quindi a riparare l'arenile solo ed esclusivamente dalle mareggiate generate dal libeccio (sud-ovest)... e quando tira scirocco che succederà? Sappiamo bene di cosa sono capaci le mareggiate, sopratutto riguardo al trasporto di materiali sabbiosi da una parte all'altra (un esempio non a caso potrebbe essere la scomparsa della sabbia di giorgino e il contemporaneo clamoroso aumento di arenile alla maddalena spiaggia, sopratutto dopo l'escavo del porto canale)... a questo punto la domanda nasce spontanea... avranno studiato tutto nei minimi particolari? Avranno previsto anche eventi di moto ondoso sopra la media statistica? Il mio intervento non vorrebbe apparire nel segno della completa sfiducia ma, visti i precedenti è giusto che ci mettiamo tutti questi quesiti???
Massimiliano Steri, Capoterra

giacomo ha detto...

Ciao, concordo, io sapevo che alla Regione o in Provincia in qualche archivio c'era uno studio molto dettagliato sulle correnti all'interno del golfo di Cagliari fatto da più di 10 anni, sembrerebbe che questo studio non fosse stato tenuto in considerazione neanche per il ripascimento più pazzo del mondo, infatti di sabbia non è rimasta, eppure c'erano il fior fiore dei cervelloni nostrani, quelli che sanno tutto ( i famosi deu sciu rottu , nessun tuttologo) tra tutti e mi faceva sempre ridere per non piangere vi era un professore universitario che già da anni vedeva nella rotonda del lido il principale nemico, lui infatti non era di cagliari, un pò annebbiato dall'odio verso Cagliari ( città che invece ha accolto sempre tutti, proprio perchè di mare e ha un altro tipo di pensiero), era invece uno dei tanti intelligentoni che sanno tutto e che sono venuti a distruggere questa magnifica città, sia con quella cagata abnorme del porto canale ( + di 2 mila miliardi di vecchie lire per spostare sabbia da una parte all'altra e per creare soltanto 100 posti di lavoro ) un porto sterile che non crea neanche un indotto in quanto è soltanto un deposito merci, sia appunto con quel ripascimento che a cercarla quella sabbia grigia non la si sarebbe trovata neanche sulla luna, eppure in Sardegna di belle sabbie ne abbiamo a uffa.

Anche li la natura ha insegnato qualcosa, purtroppo c'è gente che non vuole sentire e neanche imparare, perchè pensano sempre a mangiare e basta, a guardarci bene queste persone però hanno sempre qualcosina in comune...ma lasciamo stare dai, ai più persipicaci la risposta.


Ciao Giacomo

giacomo ha detto...

era perspicaci..scusate l'errore,a parte tutti gli altri che faccio, mi ero confuso con i persicotrota o persicogrulli.

ciao Giacomo

Anonimo ha detto...

Di questo progetto si è parlato un paio di anni fa in sala consiliare del comune di Capoterra.
Se non mi sbaglio lo studio è stato relazionato da un giovane professore del Politecnico di Cagliari. Era presente una osservatrice della Regione che aveva il compito, credo, di raccogliere le eventuali obiezioni al piano.
Il problema dell'oreintamento a sud/est dei pennelli è stato sollevato da un signore che sembrava bene informato sugli andamenti delle maree,delle correnti e dei venti dominanti (forse un pescatore o forse un marittimo) al quale il professore ha spiegato che questa scelta è stata motivata dallo studio del monitoraggio più che decennale svolto da ricercatori nel golfo.
Erano presenti anche abitanti di torre degli ulivi che chiedevano con insistenza che i pennelli partissero o arrivassero fino al loro setore B. Anche questa richiesta è stata bocciata per la presenza di un vasto e importante banco di poseidonia antistante proprio questa lottizzazione ed una richiesta di questo genere avrebbe potuto far bocciare tutto il progetto.
La relazione è stata molto tecnica ed approfondita. I partecipanti al dibattito hanno avuto risposte precise e competenti, anche se non conformi alle loro aspettative.

silvio ceccarelli

Anonimo ha detto...

Sarà una mia impressione ma vedere tutte le notti la diga super illuminata da varie parti sembra proprio una cosa da film hollywoodiano.
Ricordate King Kong mentre si arrampicava sul gratacielo, quei fasci di luce ? Però, forse più che un film potrebbe sembrare una commedia, anzi una fiction.
Va bene che prevenire è meglio che curare, ma se i fari sono accesi per vedere quando “il traverso” crollerà ebbene è probabile che le lampade si consumeranno molto molto prima. Con quanto consumano chissà cosa si sarebbe potuto fare.
E tutto questo viene replicato quotidianamente, come in tutte le fiction, con soddisfazione (?) di qualche male informato e peggio informante politicante capoterrese.
Visto che le luci della ribalta sono a bell’apposta sulla diga, per non portarci a parlare di altre cose, lasciamogliele.
Ma facciamo un breve riepilogo.
Sono passati 50 giorni dall’alluvione e la diga, accidenti, non crolla, non perde e, ancora accidenti, neanche trasuda. Va solo sistemata qualche piccola ruga, come può capitare dopo un duro lavoro.
E’ così, oppure no ?
E’ ben piantata lì, al suo posto, forte e pronta a dimostrare a tutti i miopi (il termine è insoddisfacente) le sue capacità di tenuta.
Sulla storia delle paratie stiamo ancora ridendo: non ci sono mai state. Tutta fantasia politico popolare, per infogare la gente.
Tutto ciò avviene quando dall’altra parte del laghetto i lavori in corso sanno tanto di intervento irrimediabilmente distruttivo. Si dimostrerà così ? Molto probabile.
Quando mezza Poggio è ancora isolata ed al buio.
E sono passati 50 giorni.
Una volta l’ENEL (si chiamava SES, società elettrica sarda) metteva i pali e i cavi volanti. Oggi non è più così ? Nelle altre zone com'é la situazione ?
Meno male che ci è stato dato il conforto del posizionamento dei pennelli nel mare di Frutti d’Oro con uno stanziamento regionale di 1,3 milioni di €uro. Di sicuro nessuna polemica con i vicini partirà dal Poggio, che di finanziamenti per la ricostruzione ne vedrà sicuramente meno.
Quello delle mareggiate era un vecchio, preoccupante e noto problema che andava risolto. Perché ? Lasciamo perdere.
I pennelli assolvono, lo dico con bonaria ironia, ad una funzione assimilabile a quella delle dighe. Ben sapevano gli Amici che dovevano guardarsi più dall’acqua salata che da quella dolce.
Anche in questo caso il fenomeno (le mareggiate) andrebbe monitorato.
Per questo suggerirei di trasferire sul lungomare le potenti torri faro, fastidiose perché inutili.
Al limite punterei su un’altra scenografia e per controllare la nostra “pozzanghera” farei un fogaroni, vista tutta la legna disponibile, prima che sia qualche incendio a bruciarla o qualcuno se la porti via.
In cambio una richiesta molto semplice: l’illuminazione stradale.
Vuoi vedere che forse il collegamento con Pauliara verrà fatto al raggiungimento della soglia della convinzione ?
Almeno 5anni.
Accidenti a quella diga, se non interviene qualche radicalortodossointegralista sarà ancora li.

Saluti.

Maurizio Cadone

Anonimo ha detto...

Dopo l'alluvione del 1999 con il crollo del pontesottostante la diga, ricordo che Pauliara restò isolata e per raggiungere il resto del poggio ed i servizi, o viceversa per ragiungere la zona sportiva, si passava per la stradina bianca dall'ex azienda agricola alla vicinale (attuale rotonda di tanca irde).

L'isolamento durò tre o quattro mesi fintanto che il genio civile ha costruito il ponte sotto la diga che ha resistito al passaggio di questa piena.

Anche allora ci furono molte lamentele ma furono rintuzzate con i tempi tecnici necessari per la progettazione, appalto ed esecuzione del manufatto.

Se qualcuno ci dicesse a chi compete la realizzazione dell'opera e a che punto sono la progettazione e l'appalto penso che, anche nel disagio, si potrebbe guardare con più ottimismo al futuro.

Silvio Ceccarelli

giacomo ha detto...

Ciao mi sembra che il ponte sotto la diga non lo rifaranno più.

Mi sembra anche ma non ricordo bene che quel ponte non crollò nel 1999, e neanche adesso, si danneggiò lateralmente , questa volta è crollata la strada, non crollò neanche il ponticello della zona sportiva che oggi è invece stato spazzato via, di conseguenza la situazione è leggermente diversa, con i fatti che sono successi si può pensare che i tempi saranno molto lunghi in quanto si vuole realizzare un ponte molto più grande a valle della diga piccola.



Ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

anche io prevedo tempi piu lunghi perche ritengo che qualsiasi infrastruttura venga realizzata dovà essere compatibile con i 380 mc/sec registrati il 22 ottobre. Pertanto ogni attraversamento dovrà essere più ampio, costerà di più e ci vorrà piu tempo. Quello che dovrebbe essere fatto subito è un attraversamento provvisorio. Per quanto riguarda la sicurezza, dato che l'allerta meteo viene regolarmente segnalato al Comune, vorrà dire che in quelle occasioni qualcuno si preoccuperà di transennare il passaggio. CI VUOLE COSI' TANTO?

Anonimo ha detto...

Ci vorrebbe solo un pochino di buona volontà, unita ad una piccola dose di buon senso. Invece pare che queste risorse manchino del tutto. Che peccato pero! La bellezza dei posti in mano a tanta insipienza umana. Non me ne vogliano gli amici di Poggio. Però è anche doveroso dire che c'è tanta energia e voglia di riemergere. Quello che hanno fatto nell'impianto sportivo Gloria Giancarlo e tanti altri volontari, senza mezzi, ha del miracoloso. Queste iniziative sono un bellissimo esempio per TUTTI.


Gianleonardo Corda

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