Sabato 19 gennaio si è tenuta una delle due riunioni propedeutiche al referendum promosso dal CdA di cui si è ampiamente scritto in questo blog. Come di consuetudine, scrivo un resoconto per chi non c'era, ma soprattutto mi interessa commentare e sollecitare i lettori ad inserire le proprie considerazioni personali.
La partecipazione alla riunione: scarsa. Non so se nel freddo tendone dei campi sportivi ci fossero 100 persone, forse meno. Se si considerano i circa 500 partecipanti all'assemblea del 1 dicembre (compresi i non soci) e le centinaia di firme raccolte dalle iniziative del Comitato, a questa riunione hanno partecipato veramente poche persone. Perche? Sinceramente vorrei conoscere il vostro parere perchè anche io sono rimasto sorpreso.
Un accenno alla scarsa partecipazione è stato effettuato dal Giovane secondo cui "l'informazione è scarsa perchè manca la controparte" e tutti noi presenti avremmo dovuto invitare i nostri vicini.
Continuo a contrastare l'idea secondo cui gli 800 soci della cooperativa, o se vogliamo i 1800 residenti di Poggio dei Pini, si comportino come un gregge di pecore che si muove a seconda delle indicazioni del pastore. Ancora mano utile è la logica del blocchi contrapposti che traspare da alcuni comunicati e da certe affermazioni. Non mi piace pensare alle persone che hanno una visione diversa da me su una questione come a una "controparte", e questo non vale neanche per quelle persone che hanno degli interessi personali o dei legami familiari da supportare e difendere. Ad ogni modo, se si hanno argomenti e ragioni, si può fare informazione anche in presenza di un boicottaggio da parte degli "oppositori", basta guardare questo blog!
Tra i motivi più probabili per cui molte persone non si sono recate a questa riunione c'è, a mio parere, il fatto che tra il 1 dicembre e oggi ci sono state ampie possibilità di informazione. I residenti hanno avuto occasione di leggere vari documenti cartacei e hanno potuto informarsi e confrontarsi anche su internet. Spero di avere avuto un piccolo merito affinchè oggi, a quasi due mesi dall'apertura di questo blog, ci sia stato a Poggio dei Pini uno scambio di opinioni ed un confronto che non è mai esistito in precedenza e che, chi mi conosce lo sa, inseguivo e proponevo da tempo. Vanno bene le riunioni, anche perche sono momenti di socializzazione importante, ma come luogo di confronto, se organizzato seriamente, Internet offre oggi delle potenzialità enormi che sarebbe anacronistico non utilizzare.
Un altro possibile motivo della parziale disattenzione verso questa riunione potrebbe risiedere nella sfiducia che i soci hanno in questo CdA. La fiducia, come suol dirsi, va meritata. Non dimentichiamoci che questa riunione segue eventi abbastanza "traumatici". Oggi il CdA, dopo avere zittito, oscurato, boicottato, omesso e offeso indice una riunione alla quale molti soci non partecipano. E' davvero così strano?
Torniamo alla riunione e parliamo di variante. Il presidente Calvisi in mezz'ora ritorna sulla variante fornendo ulteriori precisazioni, ma soprattutto suoi punti di vista da "non tecnico" quale egli giustamente si dichiara. Ecco così che il piano di lottizzazione originario del 1970 ed i suoi principi ispiratori vengono "interpretati" dal presidente che vive tra noi da pochi anni e che come tanti non ha mai respirato l'aria di quegli anni della "fondazione". Ci viene quindi detto che le volumetrie di allora erano state "condensate" nelle famose torri delle antenne di Sa Birdiera e che già da allora i fondatori avevano in realtà intenzione non già di costruire gli assurdi palazzoni di 30 piani, bensì di "spargere" queste volumetrie per l'intera Poggio dei Pini. Pertanto a tutti i soci che hanno acquistato un lotto di terreno che confinava con le aree verdi e a cui era stato assicurato che in quei terreni non si sarebbe mai costruito in effetti sarebbe stata detta da sempre una solenne bugia. Non mi sembra una interpretazione proponibile. I progetti sono fatti di numeri e mappe, non di "intenzioni" e di interpretazioni.
Una simile lettura della situazione sembra volere scaricare sui "fondatori" responsabilità che invece sono di chi oggi, rimasto senza il becco di un quattrino a causa di una gestione non oculata delle risorse, vuole stravolgere proprio quel piano originario e perdipiù lo vuole fare senza discutere con i soci. E' il famoso gioco dello scaricabarile.
Non è la prima volta che i fondatori vengono "interpetati" e strumentalizzati per coprire le magagne recenti, non mi sembra corretto.
Il problema di oggi però non è tanto la discussione su quanti soldi servano, su quanti lotti servano, su dove lottizzare e su dove no. Queste scelte sono state già fatte dal CdA quasi 1 anno fa senza discuterne con i soci e la variante, commissionata e pagata (non si sa quanto) è stata già presentata agli enti competenti in attesa di approvazione. Questa azione è contraria al nostro Statuto e questa discussione, per quanto utile, avviene in ritardo di un paio di anni. Vogliamo fare finta di niente?
E' chiaro che l'amministrazione cerchi di coprire questo grossolano errore e questo atto offensivo nei confronti dei soci a cui viene in qualche modo detto: queste cose lasciatele fare a noi che siamo esperti, voi continuate tranquilli a pagare il condominio e a passeggiare con i vostri cani nelle zone verdi. Anzi ve le riduciamo così renderemo più facile la socializzazione.
Come nella riunione precedente, anche in questa, il CdA non mette bene in evidenza le mappe. Le mappe sono sempre state mostrate frettolosamente negli incontri individuali presso la Coop. sotto forma di "lenzuoli" cartacei che vi assicuro, sono ben poco facilmente comprensibili se non gli si dedica una lettura attenta di almeno 15 minuti.
Nel 1997 le mappe colorate e con diverse zonizzazioni, erano state esposte in modo da potere essere analizzate accuratamente. Quindi niente mappe (per fortuna sono nel blog).
Però il CdA si sofferma ampiamente sui numeri astrusi delle volumetrie. 1.600.000 mc erano previsti, riduzione di 300.000 nel 97, riduzione di 400.000 nel 2007, senza contare i metri cubi di Masoni Ollastu e S. Barbara. Perchè tutto questo fiorire di numeri e niente mappe? Per confonderci. Innanzitutto queste migliaia di metri cubi ci confondono a priori, inoltre è facile prendere un metro cubo da qui e metterlo là, nel totale resta sempre 1 metro cubo anche se la realtà che ci sta dietro potrebbe essere molto differente.
In una mappa, invece, i cambiamenti, le variazioni o gli stravolgimenti, vengono messi in mostra molto più nettamente. Se prendo dei lotti e li sposto da una posizione all'altra, il totale dei metri cubi potrebbe essere lo stesso, mentre la mappa, la densità e la localizzazione delle aree abitate potrebbe risultare stravolta.
Sembrerebbe che per qualcuno un piano di lottizzazione non abbia bisogno di cartografia, che sia solo un tabellina di volumetrie che, come il Lego, possono poi essere dislocate a piacimento da chi lo realizzerà. Non credo proprio che sia così. Quando si parla di due cose identiche queste sono identiche. Noi italiani, si sa, non amiamo la precisione. Ma 100 lotti nelle aree verdi invece di 50 secondo quale unità di misura diventano la stessa cosa? In questa riunione è poi comparsa un'altra teoria fantasiosa per cercare di "difendere" questa presunta ugualianza fra le due varianti.
Sentite un pò: la variante del 97 affrontava il problema della inedificabilità dei lotti "di montagna" inserendo circa 50 lotti nelle zone interne, allora siccome anche questa variante fa lo stesso, pur inserendone ilo doppio, ecco che le due varianti sarebbero identiche. La volontà dei soci sarebbe quindi rispettata e non ci sarebbe nessuna violazione dello statuto. E' proprio vero che per taluno scienze come la matematica e la geografia sono "opinioni".
Un socio autorevole in campo ambientale ha posto l'attenzione sulla questione dei siti "identitari". Difatti in questa operazione di "spargimento" e di spostamento delle volumetrie aveva invaso anche aree che vengono considerate "identitarie" per Poggio. Ma quali sono? Sono state citate certamente le pinete, e si sapeva. Poi di è parlato dell'intera collina della ex sede del Grusap. Ve l'immaginate la cartolina di Poggio con il lago, il polmome verde intenso della pineta e un gruppo di case sulla sinistra in direzione della diga? Poi si è parlato dei prati, ma non ho ben capito quali.
La lottizzazione dei siti identitari testimonia come, al di la dei numeri delle cubature e delle mappe, questa variante abbia profondamente modificato la realtà urbanistica di Poggio dei Pini, sia di quelle disegnata nel 1970, che di quella del 1997 ma soprattutto di quella desiderata dai residenti. La loro reazione è stata veemente e molto chiara.
Due ingegneri che tra l'altro hanno seguito direttamente i lavori della variante del '97 hanno ricordato altre differenze tra i due interventi. Nel 1997 difatti il CdA aveva avviato la discussione sull'utilizzo delle aree destinate a servizi, situate nella zona del centro commerciale e nell'area presso le piscine. Erano anche state lasciate alcune aree per utilizzo turistico nelle zone di Masoni Ollastu e S. Barbara. Questi servizi, per i quali era stato fatto anche un concorso di idee, se fossero stati realizzati (quando c'erano i soldi per farli) avrebbero potuto far fruttare alla Coop dei soldi per consentire di mantenersi in vita senza depauperare il patrimonio ambientale. Nel nuovo piano ci sono solo lotti di abitazioni, e tante. La "vision" è quella di un villaggio dormitorio, non un luogo dove vi siano anche delle attività.
Da notare, nella replica del Presidente, la considerazione secondo la quale è sempre possibile lasciare la lottizzazione anche sui "siti identitari", tanto, poi, se le future amministrazioni non vorranno, non saranno obbligate a costruire proprio li.
In pratica si propone di fare un solenne "giurin giuretto" rendendo lottizzabili ufficialmente queste aree ed avere una perenne spada di Damocle di una promessa che potrebbe essere ritirata da una qualsiasi amministrazione futura. Basterà dire: "servono soldi".
Se è parlato molto anche delle infrastrutture, anche se con poche novità che posso riferire. Ancora si gira intorno alla convenzione con il Comune. Compare improvvisamente anche nelle arringhe del Presidente quella del 1985 ma si continua a riproporre un rifacimento pressochè totale di TUTTE le infrastrutture. Curiosa è la proposta che sul modello ritmico della "Fiera dell'est" di Branduardi suona più o meno così: siccome devo rifare la rete idrica e devo scavare, allora rifaccio anche la rete fognaria che è in PVC, poi dato che ci sono rifaccio la rete elettrica e ci metto anche i cavi in fibra ottica perchè voglio essere pronto per il futuro. I pali dell'illuminazione, non vanno bene nemmeno quelli anche se non sono sotto terra.
Per dare una dimostrazione "visiva" di tutto questo la Coop ha immediatamente provveduto ad effettuare uno scavo nella strada dei campi sportivi, mettendo in bella mostra lo scavo, i tubi, l'asfalto da rifare etc.
Non si è mai saputo perchè (ma qualcuno continua a chiederlo) la variante del 1997, dato che era "identica" a quella attuale non sia stata poi presentata al comune (o meglio sia stata ritirata) e quindi per quale motivo si sia fatto il harakiri di non cedere al Comune almeno le strade e l'illuminazione che erano state appena realizzate. Ci si dice oggi che servono soldi, ma contemporaneamente emergono degli sprechi e delle leggerezze ingiustificabili.
E' stato anche chiesto: perchè la Cooperativa non ha aperto un contenzioso con il comune? Risposta: non possiamo permetterci di fare una guerra di questo genere, non abbiamo le munizioni. Il comune non può intervenire nelle nostre opere di urbanizzazione, l'ICI non c'entra niente.
E' strano, a mio avviso, che la mancata realizzazione di parcheggi, tra l'altro posizionati in un vallone presso S. Barbara, avrebbe impedito di cedere al comune le strade solo perchè i parcheggi e strade sono citati nel medesimo art. 8 della convenzione. Vorrei conferme o smentite. E la convenzione del 1985 che dice "tutto è stato realizzato"?
Poi ci sono alcune strade che sono comunali da sempre, una addirittura la "strada dei Genovesi" aveva ospitato una ferrovia che portava il materiale minerario dalla Stazioncina di S. Girolamo a Su Loi. Possibile che la manutenzione e addirittura l'illuminazione di queste arterie comunali debba essere a carico dei soci della Cooperativa?
A dire il vero il Presidente, mentre esponeva le problematiche esistenti tra la nostra cooperativa e il comune di Capoterra, sembrava parlare più come l'avvocato del Comune che come nostro rappresentante.
Non viviamo nel Far West e ci sono le leggi. Certamente ci sono anche leggi che tutelano la cooperativa non solo quelle che tutelano il Comune. La guerra al Comune non è forse opportuna, ma utilizzare solo una parte di quella decisione e di quella fantasia che abbiamo visto espressa per cercare di impedire ai soci di accedere agli atti, darebbe degli ottimi risultati nella tutela dei nostri interessi. Se non si è capaci a fare questo, si passi la mano a qualcuno più deciso o competente.
Qualcuno ha citato anche Internet, chiedendo maggiore informazione. La risposta del nostro Presidente presenta un insieme di contraddizioni ed omissioni. Si afferma che la Cooperativa non avrebbe un sito internet decente perchè "voleva fare troppo installando un proprio server" In pratica si ammette la colpa ritenendo che sia "di scarsa importanza". ci si sbaglia, è un errore grave. Sono certo che se nella nostra comunità avessimo avuto uno strumento che consentisse il "confronto" si sarebbe certamente evitato lo "scontro" e si sarebbero evitati errori che adesso si cerca di aggirare perdendo tempo, denari e creando dissapori nella nostra comunità.
Omissione: la cooperativa ha realizzato e presentato ai soci un portale nell'estate 2006, ma lo ha chiuso dopo qualche mese. Qundi il sito lo ha fatto proprio questo CdA, ma lo ha anche abbandonato inspiegabilmente (apparentemente).
Realizzare un sito internet oggi ha dei costi infrastrutturali che partono da ZERO e per la maggior parte dei siti si fermano a 35 euro all'anno.
Il blog che leggete sarà forse brutto ma costa zero ed è stato realizzato da una persona in 1 giorno. Lo sforzo maggiore nella realizzazione di una iniziativa telematica è quello tecnico-organizzativo. La cooperativa ha avuto la possibilità di avvalersi di collaborazioni gratuite ed è quindi ingiustificato il mancato intervento in questo campo. Anzi testimonia la mancanza di partecipazione con i soci o i residenti che non fanno parte della stretta cerchia dei "los amigos" o "los parentes", ma non è certo questo lo spirito cooperativistico.
Quindi la Coop non realizza un sito internet a costo zero perchè "ha grandi progetti" in questo settore: il famoso server (ullallà) e la fibra ottica. Della serie: vorrei andare a Cagliari ma vorrei andardci in Ferrari. Questa Golf che mi è stata regalata non va bene e me ne resto a casa.
Mi permetto anche di aggiungere una cosa. Attenzione con gli investimenti in ambito tecnologico. Si sa che le tecnologie hanno un rischio di obsolescenza elevatissima. Per muoversi in questo settore bisogna essere grossi e preparati. Il rischio di trovarsi con un pugno di mosche in mano è elevato e considerando l'esperienza Poggio Sport.... Oggi c'è il cavo in fibra ottica, da qualche anno molte soluzioni di connettività vengono servite dalle tecnologie wireless. Domani chissà. Io spero che la Cooperativa, se dovesse investire, lo faccia in modo oculato.
Il Presidente mostra quindi la faccia dell'innovatore tecnologico parlando di server e di fibra ottica, ma poi conclude cercando di sminuire il deficit informativo della sua amministrazione, dicendo che lui preferisce l'informazione cartacea, quelle 2 pagine recapitate manualmente con cadenza plurimensile. Ma come? e i server, e le fibre ottiche?
La carta dei notiziari della coop, effettivamente qualche vantaggio ce l'hanno: gli altri non ci possono scrivere.
Sempre nell'ambito delle polemiche ci si lamenta da parte del CdA e sostenitori, della mancanza di una proposta alternativa al Piano di lottizzazione. Immagino, anzi a questo punto lo riterrei obbligatorio, che qualora dovessero esserci delle nuove elezioni, i candidati si esprimano in modo molto dettagliato su quali iniziative vogliano portare avanti a questo proposito.
In realtà mi sembra che questo momento non sia ancora arrivato. C'è stata una sollevazione popolare come reazione alla approvazione di un piano di lottizzazione che sconvolgeva il territorio. Ne è stato chiesto il ritiro innanzitutto per rispettare quanto dettato dallo Statuto. In seguito alla esposizione del piano questo ha subito varie critiche, molte delle qualo propositive (ebbene si, criticare si può) tanto che è stato parzialmente modificato dal CdA. Resta comunque un piano probabilmente illegittimo di cui si discute dopo e non prima della sua approvazione. Ci troviamo di fronte a un grottesco inutile referendum "confermativo" in cui si chiede il nostro parere per qualcosa che è stato già deciso.
Poi le critiche hanno riguardato anche altri aspetti della gestione presente e di quelle passate e sono emerse tante problematiche. Non è facile recuperare in qualche settimana un deficit di informazione, collaborazione e confronto durato almeno 15 anni. Possiamo continuare a parlare, meglio tardi che mai, però un provvedimento illegittimo non può andare avanti.
In questo senso vanno anche alcuni interventi "costruttivi" effettuati nella riunione del 19. Si chiede di fermarsi, discutere sulle necessità, sul dove vogliamo andare, per poi proseguire.
PS: è stato chiuso il sondaggio sull'anonimato nel blog. Risultati: 100 voti, 91% contrari. Vedi pagina sondaggi.
7 commenti:
da Silvio Ceccarelli
Caro Giorgio, ti scrivo personalmente per lasciarti libero di pubblicare o meno queste righe. Ho notato un certo rallentamento negli interventi a commento dei tuoi scritti chissà se siamo in un momento di riflessione o di stanca.
Sono stato all'assemblea di sabato, sotto i palloni del tennis. Devo complimentarmi per l'organizzazione. Seggiole in abbondanza, stufe per intiepidire l'ambiente e impianto di amplificazione eccellente. Purtroppo sono rimasto deluso per le manifestazioni di consenso, per fortuna di solo una parte del pubblico, alla retorica del loro presidente. Se fosse stato un congresso di progettisti edili o comunque imprenditori legati all'edilizia l'avrfei capita di più. Si trattava invece, immagino per la maggioranza, di persone affatto legate al settore edile. Persone quindi che da un incremento così consistente di insediamenti abitativi, non avrà che svantaggi. Sono più o meno stati tutti analizzati in questo blog, ma ricordiamone alcuni - Aumento del traffico veicolare con conseguente rumorosità, probabilità di incidenti, consumo del manto stradale e quant'altro - Aumento del consumo di acqua con conseguente aumento della richiesta delle stessa e possibile razionamento dei tempi e delle quantità erogate - Facile immaginare fogne che scoppiano per le sempre crescenti quantità di residui organici immessi - Possibile indisponibilità di posti nelle scuole dell'obbligo presenti sul nostro territorio, con conseguente richiesta di spostamento dei ragazzi in altre strutture scolastiche e disagi connessi (un socio, in altro contesto, faceva notare la difficoltà che aveva dovuto superare per far ammettere le proprie figlie all'asilo, per inciso costruito dalla Cooperativa ma frequentato anche da bimbi provenienti da altre lottizzazioni) - Aumento della immondizia nelle cunette, nei prati e megli spazi pubblici. Nessuno già ora si preoccupa primo di non sporcare, secondo di tenere pulito almeno vicino a casa propria. A proposito la TARSU, tassa sulla raccolta dei rifiuti solidi urbani, si paga in base ai metri quadri delle abitazioni. Le nostre abitazioni sono notoriamente di grande dimednsione. Nel centro storico il gestore del servizio provvede, penso su richiesta del Comune, alla pulizia delle strade e nelle altre lottizzazioni periodicamente invia il camion attrezzato per la pulizia delle strade. A Poggio dei Pini, se non stiamo attenti, vengono a portarci l'immondizia. Questi sono solo spunti, ciascuno di noi, se esamina dentro di se, sicuramente trova altri disagi dovuti ad un aumento della densità abitativa. Fatte queste premesse mi domando come è possibile che delle persone di cultura elevata, come mi sembra si possano considerare gli abitanti del nostro comprensorio, non riescano a capire che fino a quando la Cooperativa avrà soldi da spendere, I NUOVI LOTTI SONO SOLDI, il Comune non spenderà un centesimo per il nostro territorio? Faccio tre esempi concreti, ma sicuramente se ne possono trovare altri. I nostri vicini di residenza del poggio avevano l'impianto di illuminazione pubblica guasto, il Comune ha provveduto non già a ripararlo ma lo ha addirittura rifatto interamente senza nulla chiedere agli abitanti (mi risulta che abbiano anche in programma di rifare l'impianto fognario). Altro esempio la lottizazione cosiddetta Picciau, era priva di impianti sia idrico che fognario, poichè il lottizzante era inadempiente, il Comune si è messo in moto e ha risolto il problema di quella popolazione che ora dispone degli impianti. Analogamente nella lottizzazione Santa Rosa, dopo l'alluvione del 1999 che aveva divelto l'impianto idrico insieme alle strade, il Comune è riuscito a reperire i fondi per realizzare non solo l'impianto idrico, ma ha anche provveduto ad asfaltare le strade e a dotarle di impianto di illuminazione pubblica. Con la Cooperativa Poggio dei Pini il Comune di Capoterra fa il duro. Sfrutta tutte le debolezze nostre e dei nostri amministratori che penso siano affetti anche dalla malattia del mattone. In un precedente post ho ricordato quale apporto in denaro la nostra piccola comunità, attraverso la tassazione ordinaria, contribuisce ai bilanci di Capoterra. Come ci risponde il Comune di Capoterra alla nostra legittima domanda di servizi? VENDETEVI IL TERRITORIO E PAGATEVELI ! ! ! Grazie Sig. Sindaco. Grazie presidente Calvisi. Grazie Consiglio di Amministrazione della Cooperativa Poggio dei Pini. Grazie infine a tutti quei soci che voteranno "si" al referendum del 27.01 prossimo.
Silvio Ceccarelli
Silvio ho ricevuto la tua mail mentre scrivevo il report sulla riunione del 19. Sui possibili motivi della defezione alla riunione ho gia scritto. Penso che tu l'abbia visto come un abbandono ma non credo che la gente si sia già riaddormentata. Tutto può essere.
Per il blog dobbiamo sempre considerare che esiste il boicottaggio del CdA e dei suoi pochi sostenitori. In mancanza di contraddittorio vi è un minore interesse, è normale.
Se mi è permessa la battuta, mancando poi le uscite di Luca Madeddu si perde molto :-) Lui l'ha capito ed è scappato.
Ad ogni modo il blog ha sempre un elevato numero di lettori, non scrivono ma leggono.
Per me è importante che un luogo telematico esista anche perche nel mio progetto il confronto sulle questioni amministrative era solo una parte della "piazza telematica" che volevo creare. Spero che questa esperienza ci porti in quella direzione. Finchè ce ne sarà bisogno terrò aperto questo sito. Poi può darsi che un giorno diventi "archeologia" come Linea Poggio o quello del Grusap e magari diremo "ti ricordi il blog della variante"?
Caro Giorgio,
vorrei dare anche io alcuni spunti di riflessione sulla "riunione informativa" del 19 gennaio, che, come da Te opportunamente fatto notare, era scarsamente partecipata.
E non vi è alcun dubbio che il motivo di questa scarsa partecipazione è da ricercarsi nella autentica sfiducia della gente nei confronti dei metodi e dei contenuti di un Consiglio di Amministrazione che, per citare un esempio, convoca furbescamente un referendum consultivo strumentale, irrazionale e che si fonda su falsi presupposti.
Senza poi considerare che è più che tardivo, posto che non di tratta di "proposte di deliberazione" ma bensì di delibere già assunte e fatte approvare dagli Organi competenti.
Che senso ha chiedere un parere ai Soci quando hanno già approvato e deliberato il tutto?
Ma la cosa che mi ha lasciato più sgomento è stata un'altra: mai avrei potuto immaginare che un Presidente potesse affermare - messo all'angolo dall'evidenza dei numeri - di aver mentito in Assemblea dei Soci del primo dicembre allorquando affermava che, nel caso di mancata approvazione della variante, ogni socio avrebbe dovuto apportare 30.000 euro!
Soprattutto nel momento in cui tale previsione di spesa veniva agitata e brandita per preoccupare ed intimorire soprattutto i pensionati e le famiglie monoreddito!
Ed infatti il Presidente Calvisi ha dovuto ammettere che i 30.000 euro erano solo una "provocazione"!!!
Una autentica caduta di stile, che dovrebbe far riflettere tutti.
Se il Presidente dovesse leggere questo blog, soprattutto Egli stesso.
Franco Magi
Ciao Giorgio. La storia dei 30 mila €uro era una delle provocazioni, di quelle che ci toccano le tasche e il cuore. Argomento al quale siamo, ovviamente sensibili. Meno male, c'é stata un gran paura!?! Anche quella della liquidazione della Coop. ci ha preoccupato, magari un pò meno. Troppo grossolana. Chi ne ha parlato il 1° dicembre, lo ricordi ?
Dei residenti hanno riferito d'aver ricevuto insistenti telefonate nel corso delle quali é stato loro paventato anche il rischio di doversi vendere la casa per risarcire non so chi, ne che cosa. Sarebbe importante sentire questi fatti dai diretti interessati nelle riunioni, alle quali c'é ancora poca partecipazione (v. 19 corr.).
Ma, sicuramente, anche queste erano provocazioni.
Mentre non ho più sentito parlare degli speculatori, dei politicanti e degli agitatori di professione. Tu invece ? Forse il clima sta perdendo, almeno in parte, il veleno in eccedenza, per ritornare quello freddo ed umido del periodo, tipico di questo "piccolo paradiso". Che gli eventi si comincino ad evolvere ?
Pacatamente, come hanno fatto Monni e Pintor nei loro interventi e l'ottimo Atzeni. Il fatto, poi, che nessuno si sia alzato minacciando di deferilo all'ordine dei barracelli o miliziani di S. Efisio é un segnale positivo, che fa ben sperare.
Il suggerimento di avviare un contenzioso col Comune é, a mio avviso, da accogliere totalmente, forse non ci risolverà tutti i problemi, ma può essere che quella parte di impianti a cui specificatamente si riferiscono le delibere comunali del 1985 possa essere retrocessa. E, comunque, questo lasciamolo dire al Comune. E' vero, il CdA presieduto da Secchi, fin da allora, ipotizzava di ricorrere al commissario ad acta. Non abbiamo ne armi ne munizioni, la risposta data. E perché 10 anni fa quel CdA, tra l'altro composto da Consiglieri ancora in carica, ipotizzava con convinzione di ricorrere a questa strada ?
Neanche l'ICI ci viene in soccorso: é una tassa di ....
Chi se ne frega, a questo punto é un "pizzo".
E poi, aprendo e subito chiudendo un occhiello politico, abbiamo il voto.
Sul tema della PDL, il 27 gennaio non voterò per il referendum del CdA, e non perché sono moroso nel pagamento delle quote condominiali, ma per il semplice fatto che i "sensi" dello statuto richiamati nella circolare del giorno 9 gennaio dovrebbero valere quanto quelli della consultazione precedente, sollecitata dal Comitato e prevista dal CdA per il 9.12.2007, viceversa annullata e che, quindi, non si terrà. Senza voler dare al "leso diritto di socio" enfasi eccessiva spiego anche il perché: non riesco a prevedere a cosa potrebbe portare il quesito del CdA col SI, o al contrario, col NO.
Pazienza.
Ti saluto e a risentirci.
Vedo con piacere che voci di Sopci si interrogano su diverse questioni sentite anche il giorno 19. Io credo che una abbia un particolare e concreto significato ed esattamente quella che, proposta dal moderatore, metteva un interrogativo sulla eventuale nullità delle condizioni previste dalla convenzione del 1970 a seguito dell'entrata in esercizio della cosidetta LEGGE BUCCALOSSI. Il Presidente Calvisi ha risposto: "mica posso fare contro il Comune la guerra dei trent'anni". Io credo di poter suggerire: niente guerra ma quanto meno apriamo una trattativa col Comune per rivedere quelle assurde imposizioni incluse nel 1970. Chi scrive ha avuto l'opportunità di esaminare moltissime convenzioni di lottizzazione stipulate in Sardegna. Come questa nostra ne ho incontrato solo un'altra e riguardava una lottizzazione, importante, in Costa Smeralda. Lì però anzichè una Cooperativa, operava un Consorzio, e questo, come si sa, ottiene anche fondi pubblici per i costi di gestione, tra l'altro essendo ricompreso anche il Comune.
Allora con la Buccalossi sono stati introdotti i famigerati COSTI DI COSTRUZIONE finalizzati a coprire le amministrazioni Comunali proprio per quei costi il cui onere è, qui da noi posto a nostro carico. Dopo è anche arrivata l'ICI, altra mazzata. Tributo che noi versiamo (senza evasioni) al Comune di Capoterra. A che pro ? Forse per realizzare impianti di illuminazione "artistici" del centro urbano o per rendere ben scorrevoli strade comunali urbane o anche dell'agro. Qui niente, neppure una segnaletica stradale nella via più storica "dei Genovesi" aperta forse alla fine del 1800 ma ancora di "nostra competenza" come abbiamo sentito dire il 19/1. E' mancata, poi, risposta al quesito sulle ragioni che hanno indotto l'attuale CdA a non attuare la lottizzazione nelle aree A2 e A3. Era tutto pronto, solo ritirare la convenzione ma nulla è stato fatto né detto. Perché ? Ciao Giampaolo Lai
Da Silvio Ceccarelli.
Mi è capitato fra le mani casualmente il giornalino di Capoterra 2000 del Novembre scorso.
In prima pagina alla voce cronaca la signorina Carmen Salis sintetizza un'intervista fatta al Vice Sindaco del comune di Capoterra il sig.Francesco Dessì circa le lamentele dei cittadini della Residenza del Sole, Coop.Mille,Coop.Cento,Coop.Nucleo Urbano e Assicasa ri8guardanti la pulizia delle strade e l'instabilità nell'erogazione dell'acqua dopo il passaggio dalla soc.Mariposa alle competenze del Comune degli impianti idrici.
La risposta del Vicesindaco è molto comprensiva ma quello che mi colpisce è la seguente frase che riporto integralmente "l'Amministrazione comunale è costantemente presente e le lottizzazioni sono nate nell'arco di pochi anni dando vita a un altro paese nel paese. Il Comune si è subito preposto ad offrire quei servizi di primaria necessità come la luce, la toponomastica, la segnaletica orizzontale e verticale e, per ultima, la nuova scuola elementare che è costata quasi un milione di euro". Per quanto riguarda l'erogazione dell'acqua leggiamo "E' successo in passato, perchè c'era un sistema che non funzionava, ma siamo intervenuti e il problema mi pare che non si sia più presentato".
Cosa deduco leggendo questa intervista. Primo che il comune ha ricevuto dalla soc.Mariposa un impianto che presentava dei guasti o comunque era malfunzionante ed ha provveduto a renderlo funzionante. Secondo che considera i servizi di primaria importanza: illuminazione, cartelli stradali (toponomastica e segnaletica verticale) e si attiva per offrirli alla popolazione insieme alla nuova scuola elementare. Terzo per quanto concerne la pulizia delle strade, che già viene fatta, prolette di potenziarla.
A me nasce spontanea la domanda. Perchè a noi no? Siamo forse più stupidi? Oppure siamo male rappresentati?. Mio padre, che era di origine contadina, soleva dire "scopa nuova scopa bene" .
Cosa aspettiamo a cambiare scopa?
Silvio, io più che cambiare la scopa cambierei il metodo, ma probabilmente anche tu sarai d'accordo.
Cambiare solo le persone non basta, anzi la possibilità di cadere dalla padella nella brace sarebbe molto elevata. Ci sono una serie di cose da fare nell'ambito delle "regole" di governo della Cooperativa che devono far si che certi errori non si ripetano. Mi riferisco soprattutto alla trasparenza e alla condivisione. Se si faranno degli errori almeno saremo in tanti a farli e non solo in 3.
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