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mercoledì 30 gennaio 2008

Siluro sui sondaggi

Una triste canzone di Riccardo Cocciante targata anni 70 recitava "era già tutto previsto".
Quando ho attivato i sondaggi nel blog, utilizzando un sistema software che fornisce un controllo molto blando sulla regolarità della votazione, mi sono interrogato sull'opportunità di utilizzarli in un luogo così rissoso ed in un momento così particolare.

Era grande la tentazione di conoscere l'orientamento dei lettori su svariati temi tra i tanti di cui oggi finalmente la gente ha ripreso a discutere.

D'altronde sapevo che prima o poi qualcuno si sarebbe divertito al gioco del sabotatore. Purtroppo nel blog mancano quegli strumenti che erano presenti nel Portale del Poggio 2006: iscrizione nominativa, database, software di sondaggi che registra i voti degli iscritti. In queste condizioni esiste la possibilità, per qualche smaliziato giocherellone, di alterare il sondaggio effettuando più votazioni. L'unico modo per accorgersi di un evento simile, con gli strumenti a me disponibili, era quello di monitorare l'andamento delle votazioni, verificando che non vi fossero "picchi" sospetti.

Tutto è filato liscio in due mesi e mezzo di sondaggi. Le votazioni hanno sempre seguito un trend regolare, fornendo almeno una apparenza di regolarità.
Il "botto" si è verificato nella giornata del 28 gennaio scorso, quando in uno dei sondaggi, quello dedicato al Grusap, il numero dei voti si è impennato. Nonostante una media di 3 voti giornalieri, sono arrivati improvvisamente (nell'arco di 24 ore) circa 50 voti tutti sulla medesima opzione del sondaggio. Ho potuto verificare che il trend continuava ho deciso di annullare il sondaggio che era stato "attaccato" da quella che ritenevo essere l'azione di un singolo.
Non mi sarei aspettato invece di sapere, nella serata di ieri, che era stata messa in moto addirittura una "mobilitazione", una catena di S. Antonio per votare tutti nel sondaggio. Aiooooo, nel blog a votare!
Non mi è dato di sapere se le persone che hanno votato siano di Poggio dei Pini oppure no. Non dispongo di uno strumento di analisi del traffico di rete così sofisticato, la versione "free" di easystat mi dice che erano "europei"... a caval donato.
Certo se fossero persone di Poggio avrebbero potuto votare in quel sondaggio nei 20 giorni precedenti, come mai tutti il 28? Potevano essere tutti Poggini che non si erano mai collegati a questo blog e sono stati sensibilizzati per l'occasione. Mi sembra poco probabile ma ho già ammesso, scusandomi per il possibile errore, di non avere immaginato una eventualità di questo tipo. Non avrei annullato il sondaggio.
Qualora invece la catena di S. Antonio abbia coinvolto gli amici di Pirri, San Francisco o della Kamchakta, che poco sanno di ciò che avviene a Poggio, allora questa "mobilitazione" assume tutta l'aria di un sabotaggio e non fa certamente onore a chi l'ha organizzata.

Mi rendo conto, leggendo alcuni commenti di ieri, che qualcuno assegna a questi sondaggi un valore che non hanno (Piero Scalas parla addirittura di "vincere il sondaggio" come se fosse una gara). Prendo atto, e lo ritengo un elemento utile a leggere questa questione del sondaggio, anche dell'invito che ci rivolge Luca a non occuparci del Grusap, come se questa associazione non fosse nel cuore e non abbia visto la partecipazione attiva anche di quelli che oggi hanno qualche anno di più. Mi sembra, comunque, che del Grusap in questo blog non se ne sia parlato affatto. Come al solito ci si appropria di cose che sono di tante altre persone. Premessa questa libertà, il Presidente del Grusap o altri ragazzi dell'associazione, avrebbero potuto liberamente esprimere anche una critica sulla formulazione del quesito che intitolava il sondaggio. Non si è mossa foglia, però è partita questa inziativa della "mobilitazione" o del sabotaggio che Scalas scrive di "conoscere bene". Ne prendo atto.

Comunque, considerata la possibilità di alterare l'esito dei sondaggi utilizzando artifici tecnici o coinvolgendo persone estranee alle questioni discusse e, non ultimo, considerato il fatto che non ho nessun desiderio ne possibilità di stare dietro a questo genere di complicazioni, ne di fare il detective ho deciso di sospendere la pubblicazione di ulteriori sondaggi che potrebbero essere oggetto di nuovi sabotaggi o mobilitazioni che dir si voglia.

Immagine: ZespiraL

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Giorgio,
ritengo che alcuni chiarimenti da parte mia siano doverosi.

So perfettamente che è possibile esprimere più preferenze dallo stesso computer e ne conosco il modo. Personalmente non l'ho mai fatto per rispetto nei tuoi confronti. Se tra quei voti c'erano anche voti multipli mi dispiace ma non ne sono a conoscenza. So che alcuni soci del Grusap hanno inviato mail per chiedere di intervenire nel sondaggio. Io avevo già votato diversi giorni fa (ho votato anche gli altri sondaggi :-))ti posso dire per certo che alcune persone che hanno votato sono di Poggio altre no, anche se tra queste ultime so che qualcuno è informato sulle vicende di Poggio.
Ho sollevato il problema perchè conoscevo i fatti e ritenevo che la tua deduzione non fosse corretta. Che tu non abbia mai utilizzato i sondaggi come Verità ne sono certo, su altri non mettere la mano sul fuoco perchè qualcuno aveva postato i risultati sul forum della cooperativa...credo sappia anche a chi mi riferisco!

Mi dispiace che abbia letto nelle mie parole un'accusa di brogli sui sondaggi e sull'accesso al tuo sito. Abbiamo avuto modo di parlare di persona e forse avrai notato che oltre a non avere "rabbia e livore" ho espresso pareri positivi sul tuo blog. Credo che tu abbia avuto un grosso merito e ritengo un successo il fatto che ancora a distanza di mesi siamo qui a scrivere. La mia era una richiesta di chiarimento sul contatore delle visite ma ripeto nessuna accusa di broglio e credo sia un successo comunque.

Ero sicuro che sabato non fossi presente perchè impegnato in altro, la mia non era una critica. Ci tenevo venissi ma ci tenevo fosse presente Giorgio Plazzotta, non l'amministratore del blog :-) perchè si è parlato anche di cose che ancora non erano chiare e pensavo sarebbe stato utile a tutti. Mi è dispiaciuto che abbia invece sollevato dubbi sulla correttezza del referendum. La "commissione" che ha tracorso 12 ore lì era costituita da soci che volontariamente hanno dato la loro disponibilità. Mi è sembrata una caduta di stile nei loro confronti più che nei confronti del cda. Inolte considera che a Poggio non esiste maggioranza e opposizione, l'accesso era libero e chi voleva partecipare lo ha fatto.

Rispondo brevemente al Sig. Ceccarelli e al Sig. Fratta.

Sig. Ceccarelli, forse dai miei interventi non si è compreso, tanto che lei in passato mi ha anche accusato di stupidità, ma testimoni potranno confermarle che io da tempo sostengo l'idea della società di servizi. Avrei bisogno di un confronto con lei per dire se siamo d'accordo su tutto ma anche per me la strada è quella. Semplicemente credo che questo non sia il momento giusto per parlare di queste cose visti gli "impegni" attuali, spero lo diverrà a breve.

Sig.Fratta mi dispiace che lei non abbia voluto partecipare alle riunioni pensando a comizi pre-impostati. Nel primo incontro il moderatore era Manfredo Atzeni e mi creda ha datto la parola a tutti e senza fare "giochi di parte" così come nel suo stile. Certo è meglio parlare su L'Unione Sarda, anche perchè non si ha contradditorio ma mi creda, a volte è utile confontare le proprie idee con gli altri. Per concludere: il "meno di un terzo degli aventi diritto" del referendum sono più della "maggioranza dei soci" che il comitato ha sventolato dopo la raccolta di firme per il referendum o per l'assemblea della revoca. Ho come l'impressione che per alcuni la matematica sia ancora un opinione.
Ringrazio tutti

Piero Scalas

Stefano Fratta ha detto...

A proposito di numeri, Sig Scalas: vogliamo considerare anche quelli, raccolti letteralmente in fretta e furia, di quanti hanno richiesto il referendum poi inopinatamente cassato a TRE giorni dal voto su UNILATERALE decisione del CdA, e poi sostituito da un quesito che è e rimane autoreferenziale?
Vogliamo considerare il precedente dell'assemblea del 1° dicembre, e la prova di democrazia offerta nlla circostanza dalla dirigenza?
Vogliamo considerare anche i numeri emersi nella stessa assemblea?
La non partecipazione è stata largamente maggioritaria, inutile negarlo.
E d'altra parte credo proprio, lo ripeto, che molti di quelli che hanno barrato il SI sarebbero d'accordo per ridurre ancora e al minimo la portata del nuovo piano di lottizzazione.
Solo che questa opzione -guarda caso- non era disponibile, ma nel frattempo c'è chi ha preferito segnalare un SI per cominciare a "blindare" le pinete.
RISULTATO OTTENUTO GRAZIE ALLA MOBILTAZIONE DEL -morente, o come ti pare meglio- COMITATO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE, CONTRO LE DECISIONI DEL CDA.
Lo sventolare un -presunto e numericamente discutibile- successo da parte dei portavoce semiufficiali del CdA mi sembra perciò molto fuori luogo.
Quanto all'Unione Sarda: un giornalista ha chiesto la mia opinione e io la ho espressa, e questa è stata ridotta a poche frasi per la necessaria inevitabile sintesi giornalistica.
Mi faccia capire ora se, per amore di confronto, avrei dovuto invece riferire la sua.
Mi atterrò scrupolosamente alle Sue indicazioni e a quelle del Ministro Della Informazione Di Poggio Dei Pini.
Stefano Fratta

Giorgio Plazzotta ha detto...

Piero ti ringrazio per l'intervento che riporta la discussione su temi un po' meno aspri e favorevoli al confronto.
Come ho già scritto ad Alessandra nelle mie poche righe di commento post-referendum, non ho affermato che si sono verificati brogli, ma solo che in una innegabile situazione di contesa, un referendum che perdipiù verte sul tema principe della contesa stessa, non ha visto la partecipazione allo stesso da parte del comitato che ha promosso la mobilitazione.
Non mi sembra corretto nascondersi dietro cavilli, sappiamo bene che ci sono due "opzioni" differenti nella nostra comunità, due visioni ampiamentee diverse per il futuro di Poggio, sostenute entrambe da une numero significativo di soci.
Non è accettabile che la regolarità delle consultazioni sia attestata solo da una delle due parti che si confrontano. In questo ha ragione Franco: non esiste in democrazia.

Mi sembra che criticare questo modo di agire, da parte mia, sia del tutto legittimo.
Non ho voluto nemmeno fare riferimento a tutti i casi di voto dubbio a cui ho assistito in questi 15 anni (ivi compresa l'assemblea del 1 dicembre) e che rafforzano la mia convinzione personale della necessità di una procedura elettorale più rigorosa.
Non capisco come si possa, tra l'altro, operare una costante delegittimazione di chiunque esprima una qualsiasi critica e poi pretendere di ricevere la fiducia sulla parola "da gentiluomini". E' invece naturale che ci sia un confronto che dovrebbe essere gestito con le regole della democrazia. Se porprio vogliamo parlare di signorilità, non mi sembra che sbattere la porta in faccia agli altri o scrivere certe cose che si sono lette sia degno di Buckingham Palace.
L'autoritarismo, la storia insegna, nasconde sempre debolezza di valori e di contenuti.
E' necesario interagire con le parti anche quando non ci si è simpatici. Qui a Poggio poi basta dire "non sono d'accordo" per diventare nemici.
Mi sembra una logica che forse qualcuno ha importato da una tradizione ancestrale che genera situazioni tutt'altro che piacevoli in certe comunità della nostra isola.
E' giusto che a casa nostra invitiamo chi ci è simpatico, ma quando invece rappresentiamo interessi collettivi dobbiamo sforzarci ad interagire anche con i soci antipatici e rompiballe.

La presenza di zero commenti effettuati da alcuno dei 15 consiglieri di amministrazione in questo blog è una delle tante riprove di questa chiusura "nel pinnetto".

Venendo al sondaggio mi spiace constatare, da quello che dici, che sia stata messa in moto una vera mobilitazione che ha coinvolto persone esterne alla nostra comunità avente il solo fine di alterare il significato di quel sondaggio. Non è stata una azione corretta di cui prendo atto.

Per quanto riguarda gli accessi al sito, se tu ti colleghi più volte nel corso della stessa giornata, avrai due indirizzi IP differenti e a quel punto nessun contatore di accessi sarà in grado di sapere che sei sempre tu. Ci vorrebbe la Digos :-) Quindi se ti colleghi la sera e la mattina genererai sicuramente due "visite". E' questo il significato che si da a questo termine. E' quindi impossibile sapere quante persone si collegano a un sito in modo esatto, sempre che non esista un sistema di autenticazione nominale. Probabilmente ha anche poca utilità. Se vai nel sito del contatore che ho installato troverai probabilmente altre informazioni a proposito. Io, in modo del tutto artigianale, ho consderato che se vengono registrate 150 visite forse si sono collegate 100 persone, però potrebbero anche essere 150 oppure una sola che passa tutto il giorno a cambiare indirizzo IP e a fare salire il contatore. Se vuoi puoi pensare anche che sia così, per me non fa alcuna differenza. Non vinco nemmeno una bambolina.
Puoi, se vuoi, dire che il dato sugli accessi potrebbe essere falsato, che il dato sui sondaggi potrebbe essere falsato, che il tempo che ci metto a cancellare i messaggi anonimi ha una certa variabilità, che i miei interventi sono "di parte", che non sono il Papa e nemmeno Pertini e così via. Io potrei risponderti, scimmiottando un nostro comune amico, che sono un eroe per avere cercato da ben 11 anni di aprire uno spazio di comunicazione telematica qui a Poggio. L'ho fatto senza mai mollare, presentando progetti gratuiti a un CdA dopo l'altro e ottenendo, alla fine, sempre lo stesso risultato: il muro di gomma. Sono discorsi che non portano da nessuna parte

Come amminstratore del blog avrei voluto essere presente alla riunione di sabato e ancor più alle operazioni di voto, per la mia curiosità di sentire le altre persone e, soprattutto, per il mio desiderio di sollecitare il confronto su nuovi temi e nuovi spunti.
Il socio Giorgio Plazzotta ha da tempo invece compreso perfettamente come stanno le cose e ha una chiara idea di come dovrebbe essere il luogo in cui vorrebbe vivere in futuro e di come vorrebbe che fosse amministrata la cooperativa, quindi lui non aveva bisogno, come forse tanti altri, di acquisire ulteriori informazioni.
L'uomo o se vuoi l'amico Giorgio Plazzotta non era presente perchè, aveva chiaramente altre cose da fare. Mi dispiace proprio non avere sentito il commento "alla Calderoli" di quell'amministratore perche apprezzo molto sia le spigolature divertenti che una dialettica diretta e non banale. Pero' vedi, me l'hai raccontata tu, regalandomi un sorriso di cui ti ringrazio.

Anonimo ha detto...

In tutta questa vicenda le possibilità di un confronto sono state date. Purtroppo non sono state accolte.
Tutti hanno delle responsabilità che, però non si sono potute discutere civilmente.

Nessuno ha ancora spiegato perché il referendum è stato definito una farsa.

Il problema è che per fortuna quando qualcuno ha qualcosa da fare, le luci della cooperativa sono sempre accese.
Forse è anche per questo che poggio dei pini continua ad esistere da 40 anni


Luca Madeddu

Stefano Fratta ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Stefano Fratta ha detto...

Stefano ha detto...
Rivendico il diritto di avere altro da fare il sabato pomeriggio, che tra l'altro per me è orario di lavoro, piuttosto che presenziare alla esposizione delle magnifiche e progressive sorti della Coop sotto la Guida Illuminata dei lottizzatori delle pinete.
Gentile Luca Madeddu, registro come un progresso la tua affermazione in merito alle responsabilità di tutti, ma insisti a considerare come sole occasioni di civile confronto quelle scelte e decise in solitudine dal CdA.
Non capisco poi: cosa vuoi dire con espressioni tipo "Le luci sono sempre accese", anche quando gli "altri" fanno -giustamente e legittimamente a mio parere- altro?
Mi ricordo e mi ricordi altri tempi quando, per specifica disposizione, durante un controverso periodo della vita nazionale si scriveva sugli abbecedari delle scuole elementari che le luci della finestra che dava su un balcone in Piazza Venezia, a Roma, erano sempre accese.
Quando il polpolo dormiva LUI, il trebbiatore, il bonificatore, il primo in tutti i mestieri, lavorava e vegliava sui Destini Gloriosi d'Italia.
Prego il volenteroso MinCulPop cooperativo di voler usare altri argomenti di propaganda, questo è già stato sfruttato abbastanza, troppo.
Stefano Fratta

Anonimo ha detto...

da Silvio Ceccarelli
Mi rivolgo a Piero Scalas per scusarmi nuovamente, l'avevo già fatto al condizionale in chiusura del mio post nell'eventualità avessi ferito il suo amorproprio.
Mi dispiace che abbia capito che le avrei dato dello stupido, non mi sarei permesso e non lo meriterebbe. L'espressione era anche gli stupidi sanno fare dell'ironia. Avrei potuto scrivere chiunque sa fare dell'ironia, forse era più elegante e non avrebbe dato adito a fraintendimenti. Mi creda il tono del mio post era e voleva essere provocatorio ma unicamente per stimolare il dibattito. Purtroppo il suo lungo silenzio ci ha privato del suo punto di vista su molti argomenti che sono affiorati nei diversi interventi. Non dica comunque che a scrivere su questo blog sono sempre le stesse tre persone, mi sembra ingiusto nei confronti di chi, espressa la propria opinione, non ritiene di insistere nel ripeterla.

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