Partiamo dalla zona nota come A2-A3. I nuovi lotti sono segnati in rosso. La zona si trova dall'altra parte della strada rispetto alla Residenza del Poggio, in una fascia di terreno localizzata tra la strada e il dirupo formato dal rio S. Girolamo.
Quest'area lottizzata era presente sin dal vecchio Piano di Lottizzazione. I dubbi che la riguardano adesso sono causati dalla vicinanza con il fiume.
Questi sono invece i famigerati e contestatissimi lotti dell'ex sede del Grusap (il rudere) e della pineta che lo circonda. Si trovano proprio a due passi dal lago. Sono stati probabilmente i lotti più ambiti nelle segrete trattative di assegnazione che si sono svolte prima dell'apertura del vaso di Pandora. Mi scuso con i potenziali beneficiari che hanno probabilmente visto svanire le loro aspettative, ma il panorama che questi lotti andrebbero ad intaccare è veramente unico e rappresenta il biglietto da visita di Poggio dei Pini.
Qui ci troviamo invece ai piedi del colle di Sa Birdiera e sul bordo del lago. Notiamo i 5 nuovi lotti che si trovano presso la cabina della Telecom. Pensate che alcuni sono stati addirittura interessati dalla piena, non degli impluvi secondari, ma del Rio S. Girolamo con 400 mc. secondo il 22 ottobre. Vi propongo questo estratto da Wikipedia alla voce TEVERE: Il Tevere risulta poi anche il 3° fiume italiano per volume di acque dopo Po e Ticino con quasi 240 mc/sec di portata media annua alla foce. E il Ticino? 350 mc sec!
Quel giorno il S. Girolamo ha avuto una portata superiore a quella del Tevere e del Ticino! Noi vorremmo posizionare delle case a una distanza che può essere espressa non in metri, ma in centimetri.
Alcuni altri lotti sono invece posizionati presso il parco giochi che si trova presso il rist. La Terrazza, nei cosiddetti "prati".
Questa è la zona di maggior intensità costruttiva della nuova lottizzazione proposta. Si va, in pratica, a riempire di case il colle di Sa Birdiera nella zona delle antenne. Anche in questo caso alcuni lotti mi sembrano troppo vicini al fiume ma soprattutto, cosa gravissima, una fascia va ad intaccare la già esile pineta di sa Birdiera riducendola a una sottile striscia di alberi.
Questa fascia di lotti che si trovano presso la strada 52 che porta all'Hydrocontrol presenta dei problemi idrogeologici piuttosto gravi. Si noti la vicinanza con il Rio S. Girolamo e la presenza di impluvi (linee blu) dei quali è facile constatare la portata proprio in seguito all'alluvione. Il ruscelletto che passa sulla sinistra della strada 51 si è rivelato essere un torrente impetuoso che ha fatto danni a monte e valle di questo punto dove ora si vuole costruire. Ai progettisti si consiglia la tecnica di costruzione "a palafitta". Nella fascia di lotti orizzontale è segnata sulla carta una conduttura Abbanoa che passa proprio in mezzo ai lotti.
Ci spostiamo adesso nella zona della strada 58, dove è stata inserita una lunga fila di nuovi lotti. Alcuni di questi finiscono in quel canalone di cui molti hanno notato le spropositate dimensioni dopo l'alluvione. Si tratta del canale che scende dal M. S. Barbara, ha distrutto sa Scabitzada e da Villa Devoto si butta giù nella vallecola che separa Poggio dalla Chiesetta di S. Girolamo.
Ecco la famosa doppia fascia di lotti che è stata posizionata nel bel mezzo della Pineta di Pauliara. Se n'è abbondantemente parlato.
14 commenti:
Il terreno su cui realizzare i lotti posizionati sul monte saBirdiera, nei pressi delle scuole, è di proprietà del Comune. Fa parte dei 120.000 metriquadri ceduti al comune per convenzione in fase di concessione della lottizzazione.
La cooperativa, anzi il CdA, spera di fare uno scambio fra 60.000 di questi metriquadri e non so quanti altri situati in zona masoni ollastu che sembrano meno appetibili. Ricordo che si facevano delle stime sugli eventuali costi per fare le opere di urbanizzazione, e si era valutato più conveniente trattare col comune per la cessione delle aree di cui sopra.
chiedo scusa ho dimenticato la firma.
ilpost più sopra è di Silvio Ceccarelli.
Ciao Giorgio, mi sembra una ricostruzione documentale perfetta, basata non su opinioni ma su dati di fatto.
Franco Magi
si. è corretto. Nella variante vi sono lotti presso le scuole posizionati in un'area che attualmente è di proprietà comunale.
La nostra Cooperativa ha proposto uno scambio tra questo fazzoletto di terra e un'area di terreno molto più vasta che si trova dall'altra parte dell'Osservatorio nella valle di Masoni Ollastu, evidentemente ritenendo che fosse più conveniente avere pochi metri quadri edificabili piuttosto che una vasta area non edificabile.
Questo scambio, che di per se è del tutto comprensibile, a mio avviso fa cadere però una delle assunzioni utilizzate dal CdA.
Non può essere vero che i terreni sulla montagna possano essere attualmente lottizzati, come previsto dal decaduto Piano di lottizzazione del 1970 e sostenuto dal CdA. Se così fosse il CdA non avrebbe mai ceduto quella vasta area in cambio di pochi metri quadri presso le scuole.
Questo scambio a mio avviso prova chiaramente che I TERRENI SULLA MONTAGNA NON SONO EDIFICABILI e non possono quindi essere utilizzati in alcun modo come termine di paragone per affermare che si sono ridotte le cubature. Non credo che sia possibile riversare le cubature di quei lotti sulle altre zone, come si vuole fare con questa variante, tantopiù che maldestramente molti lotti sono stati posizionati in zone a rischio ideogeologico, vincolo paesaggistico etc. Insomma un pasticciaccio.
Riporto Una frase di Giorgio e due di Luca tratte da due interventi riguardo alla posizione espressa dal WWF sul ricorso al TAR sulla variante.
"Chissà quale sarà il motivo per cui la massima associazione ambientalista mondiale critica la variante presentata dalla Cooperativa Poggio dei Pini"
"Sembrerebbe quindi che non abbiano mai visto la variante e la localizzazione dei lotti. Il testo del comunicato ne è una prova infatti quei lotti non sono stati toccati dall'esondazione del fiume."
"Penso che il WWF a poggio non abbia nulla da insegnare o criticare"
Chi non aveva visto la variante e la localizzazione dei lotti ha ora, grazie a questo illuminante lavoro fatto da Giorgio, la possibilità di farlo e farsi un'idea. Può essere che il WWF a Poggio non abbia nulla da insegnare, ma soltanto a chi non ha le fette di salame sugli occhi.
Per il resto l'esame della carte e dei relativi corsi d'acqua e impluvi comparata con ciò che è successo il 22 ottobre e che è ancora visibile da chiunque si faccia un giro per poggio è più eloquente di mille parole.
Nanni
Premetto che non abito a Poggio ma ci sono particolarmente affezionato... vi faccio una domanda candida candida... ma è proprio necessario costruire altri lotti nel vostro territorio, non è meglio che rimanga cosi'? Tra l'altro ho visto che molti di questi lotti ricadono in zone di alto pregio floro-faunistico della zona... opporsi totalmente non fa???
Cordiali saluti, Massimiliano Steri - Capoterra
Max una risposta dettagliata sarebbe lunga. Trovi comunque tutto negli interventi del blog dell'inverno scorso e puoi anche leggere il riassunto della situazione (a destra).
In poche parole ti dirò che questa edificazione viene giustificata con la necessità di far fronte a impegni presi con il Comune con la convenzione che ha dato il via alla lottizzazione negli anni 70. In pratica allora, come è giusto che fosse, si chiedeva alla Poggio dei Pini di realizzare una serie di infrastrutture (fogne, acqua, strade, addirittura scuole etc.). Sono passati 40 anni e le infrastutture ovviamente sono state realizzate ma non collaudate per vari motivi. Non si può certo dire che Poggio dei Pini abbia pesato sul comune in tutti questi anni, al contrario ha rimpinguato le casse comunali con abbondanti iniezioni di ICI e tasse varie. Come è noto si è retta sulle sue gambe. Oggi si vorrebbe ricominciare tutto daccapo, ricostruendo le infratutture sempre a spese della Cooperativa aggiungendo nuovi lotti che andrebbero a saturare le aree verdi trasformando questa "residenza-giardino" in un agglomerato urbano ad alta densità.
Oltra alla diminuzione del valore ambientale dell'area si registrerebbe anche una diminuzione del valore di tutte le case attualmente già costruite.
Autolesionismo quindi? Sembrerebbe di si. Adesso comprendi la necessità di lasciare i soci nell'ignoranza di ciò che accade. Hai certamente un'idea di cosa significhi, in mancanza di trasparenza, avere il potere si gestire la costruzione di 200 nuove unità immobliari con le relative assegnazioni, appalti, progetti.
... alcune sono state collaudate due volte, come ad esempio l'illuminazione pubblica, e mai cedute!!!
Franco Magi
E' prorio necessario costruire ancora a Poggio? E' quello che ci chiediamo in tanti da un anno e mezzo a questa parte. Da quando cioè la Variante al piano regolatore del '66 è stata svelata -ed è la parola giusta perchè fino a quel punto questo nuovo piano era tenuto "riservato"-. La grandissima maggioranza dei soci di Poggio si è espressa contro alcune pecche vistosissime e in favore di una ridiscussione, tanto è che il CdA dava per realizzata una modifica al nuovo piano che acccogliendo le critiche almeno in parte levava i lotti dalle pinete (ma non del tutto, come si vede)E SU QUESTA BASE AVEVA ANULLATO UN REFERENDUM GIA' PROGRAMMATO, SOSTENENDO CHE TALE DECISIONE FACEVA CESSARE L'OGGETTO DEL CONTENDERE.
Sta di fatto che tale modifica, L'ELIMINAZIONE DAL PIANO DEI LOTTI IN PINETA, NON FIGURA IN NESSUN MODO NEL PIANO PRESENTATO ALL'INTESA, BOCCIATO IN PRIMA ISTANZA E ORA ALL'ESAME DEL TAR.
Questo in estrema sintesi. Qualche lotto -previa attentissima verifica di costi e benefici, compatibilità paesaggistica e ambientale etc.- credo che si possa fare, ma se non si verificano queste vincolanti e strettissime condizioni per me è meglio non toccare nulla.
Stefano Fratta
il tar ha già esaminato, ha detto alla regione di rivedere con la dovuta attenzione la variante.
Luca Madeddu
non è proprio così, ma tra poco pubblico tutto.
Mi pare che le carte siano molto chiare e parlino da sole a chi le sappia leggere ed interpretare.
Basta, infatti, guardare il posizionamento dei lotti rispetto alle linee di impluvio, che sono rappresentate dalle linee azzurre con le freccine. Le linee di impluvio rappresentano le zone in cui passa l’acqua quando piove, sia in condizioni eccezionali come quelle dell’alluvione del 22 ottobre, sia in condizioni normali, come la pioggia di questi giorni. Nelle carte in bianco e nero che avevamo visionato l’anno scorso sulle fotocopie del Nuovo Piano di lottizzazione non erano riportate le linee di impluvio, mentre adesso si possono fare molte considerazioni più precise.
Innanzitutto si capisce che i progettisti hanno il più delle volte ignorato la presenza di tali elementi naturali del paesaggio, che invece i poggini conoscono bene, visto che sono costretti a conviverci continuamente. Sono tanti, infatti, i lotti in cui in tali impluvi scorrono piccoli ruscelli più o meno temporanei, in parecchi di essi esistono tubature che servono a far defluire le acque da monte verso valle, in alcuni casi tali tubi passano addirittura sotto le fondamenta delle case e sono diversi i soci che convivono con tali condizioni, che talvolta portano anche a spiacevoli conseguenze (acqua che filtra dai pavimenti o dai battiscopa, giardini allagati, forse per errori di progettazione?).
La presenza di tanta acqua è una conseguenza della particolare conformazione geologica del territorio, formato da graniti molto alterati e fratturati e attraversati da molteplici linee di diaclasi che favoriscono la circolazione idrica sotterranea, con la presenza di numerose linee di flusso idrico sotterranee a debole profondità che, in occasione delle piogge, vengono in superficie con sorgenti anche intense. Questo fa sì che si riattivino linee di flusso ad ogni acquazzone, lungo ogni piccolo impluvio anche il più insignificante, con le spiacevoli conseguenze di ritrovarsi i giardini allagati se non si è provveduto a lasciare defluire liberamente le acque.
Ma l’esame della carte evidenzia alcuni aspetti su cui sarà bene riflettere.
Innanzitutto i 12 lotti a valle della strada n. 52 che porta all’Hydrocontrol sono ubicati ad un distanza veramente irrisoria dal fiume e comunque a meno di 150 m, quindi in pieno vincolo paesaggistico. Inoltre alcuni sono immediatamente a valle del ponte che in occasione dell’alluvione è strato travolto da una massa di acqua, sabbia e massi enormi che hanno distrutto il tratto di rilevato affianco al ponte e che ancora oggi è transennato.
Gli altri lotti lungo la strada 26 poco prima del ponte delle piscine, affianco alla cabina Telecom, sono effettivamente in una zona alquanto infelice visto che durante la piena sono stati invasi dall’acqua. Mentre quelli sopra la pizzeria, nella strada 18 sono tagliati a metà da una linea di deflusso idrico.
Per quanto riguarda quelli lungo la strada 51, prima dell’incrocio con la strada 55, sono ubicati in corrispondenza di un acquitrino naturale praticamente semiperenne in autunno, nel quale confluisce un ruscello alimentato da una sorgente sopra la strada 55, tanto è vero cha alcuni lotti della strada 55 hanno avuto anche di recente diversi problemi.
Per quanto riguarda i lotti lungo la strada 58 e quelli più in altro verso S. Barbara sono lambiti da due canaloni piuttosto ripidi, uno dei quali è associato a quello che giunge da S. Barbara, ma soprattutto mi pare che siano localizzati in una zona a forte pendenza. A tale proposito, come anche per quelli sopra la collina di sa Birdiera sul lato verso l’Hydrocontrol, bisognerebbe verificare che la pendenza non sia superiore al 40% perché anche in questo caso qualsiasi trasformazione potenzialmente potrebbe comportare un rischio idrogeologico e geomorfologico, tanto è vero che nel PPR per queste aree, se non contigue a centri abitati, è stato istituito il vincolo di inedificabilità (art. 31 e 32 – Aree a forte acclività).
Infine per quanto concerne i lotti della pineta di Pauliara si può osservare che almeno 3-4 lotti sono stati posizionati entro due linee di impluvio che già attualmente stanno causando grossi problemi ai residenti della strada n. 21, ed in particolare al lotto nel quale confluiscono entrambe le linee.
Ciò che appare strano di questo esame è che nonostante quanto successo durante l’alluvione del 1999 e conoscendo quali siano i problemi cronici e ripetuti del deflusso idrico nella nostra lottizzazione, manifestatosi nel pieno delle sue sfaccettature già durante quell’alluvione (ponti intasati e di sezione insufficiente, cunette ostruite dalla sabbia), i progettisti sembra quasi che non se ne siano curati affatto. Non erano stati informati o non hanno studiato in maniera adeguata il territorio su cui dovevano progettare? Come mai non hanno consultato anche delle altre figure professionali, visto che fino a poco tempo fa la nostra lottizzazione era gravata da un vincolo idrogeologico, che misteriosamente qualche anno fa è stato fatto sparire tramite un decreto assessoriale?
Ciò che appare strano è che nessuno li abbia informati di tali problemi in fase di redazione del progetto di variante, eppure era un elemento di cui tener conto per le scelte progettuali.
Ancora di più, tale esame di dettaglio andava fatto dopo gli ultimi avvenimenti, sarebbe bastato fare un giretto di mezza giornata nella lottizzazione per decidere quali lotti eliminare e quali lasciare.
A presto Rita
Ho osservato meglio le mappe da Giorgio riportate sull'articolo... peccato non si possa fare uno zoom adeguato ma, mi sembra di capire che se i progettisti ignorano le condizioni di maggior parte dei lotti previsti, è il caso di dire che siamo arrivati alla frutta... l'alluvione del 22 ottobre non ha insegnato proprio niente evidentemente... addirittura delle case abbarbicate nel costone ovest de sa birdiera... ma dai sembra più che altro una barzelletta... a questo punto è opportuno che nessuno acquisti la casa in quelle nuove lottizzazioni, se proprio l'impresa dovesse ottenere il via libera a costruire... una bella gallery fotografica dei momenti dell'alluvione appiccicata ai cartelli di comunicazione dati dell'impresa, data inizio lavori ecc.... boicottateli!!!!
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