Pubblico, ancora sgomento, l'articolo apparso sull'Unione di oggi. Mi sembra di capire che vi siano anche delle imprecisioni perchè il ricorso di cui si parla punta ad ottenere l'edificabilità dell'intera variante che comprendeva oltre 30 lotti all'interno delle pinete, non solo 4. Ricorderete che la Cooperativa si era impegnata pubblicamente a rinunciare a gran parte del lotti nella pineta.
Questo ricorso spiega il silenzio della Cooperativa e la sua poca attenzione ai problemi della ricostruzione di Poggio dei Pini.
Il Poggio alla guerra contro la Regione
Ricorso al Tar contro lo stop alla variante per i nuovi lotti
Dopo aver ricevuto uno stop da parte della Regione alla variante urbanistica, la cooperativa Poggio dei Pini torna alla carica: a un mese e mezzo dal terribile disastro del 22 ottobre, presenta un ricorso al Tar contro la Regione, che aveva sospeso il suo progetto di costruzione di duecento lotti. Riguarda centinaia di case e villette in zone di alto pregio naturalistico, sul bosco di Paliara e nella parte bassa della collina di Birdiera. Alcune sorgerebbero in prossimità del lago e del Rio San Girolamo, dov’è passata la valanga di acqua del fiume in piena.
LE CIFRE. Un milione 391 mila metri cubi su una superficie di 244 mila e 786 metri quadri,
3.200 nuovi abitanti: un centro residenziale, a detta della Regione, incompatibile con il Piano paesaggistico. L’area è troppo vicina ai corsi d’acqua, e per di più in zona di alto pregio. Il ricorso è stato depositato il 12 dicembre e sarà discusso mercoledì prossimo.
Il Poggio alla guerra contro la Regione
Ricorso al Tar contro lo stop alla variante per i nuovi lotti
Dopo aver ricevuto uno stop da parte della Regione alla variante urbanistica, la cooperativa Poggio dei Pini torna alla carica: a un mese e mezzo dal terribile disastro del 22 ottobre, presenta un ricorso al Tar contro la Regione, che aveva sospeso il suo progetto di costruzione di duecento lotti. Riguarda centinaia di case e villette in zone di alto pregio naturalistico, sul bosco di Paliara e nella parte bassa della collina di Birdiera. Alcune sorgerebbero in prossimità del lago e del Rio San Girolamo, dov’è passata la valanga di acqua del fiume in piena.
LE CIFRE. Un milione 391 mila metri cubi su una superficie di 244 mila e 786 metri quadri,
3.200 nuovi abitanti: un centro residenziale, a detta della Regione, incompatibile con il Piano paesaggistico. L’area è troppo vicina ai corsi d’acqua, e per di più in zona di alto pregio. Il ricorso è stato depositato il 12 dicembre e sarà discusso mercoledì prossimo.
I CONTRARI. La variante aveva già provocato vigorose proteste da parte dei residenti a Poggio dei Pini. «Anziché presentare un nuovo piano di lottizzazione», sottolinea Stefano Fratta, del Comitato per lo sviluppo sostenibile, «si appellano al Tar per tentare di ottenere il via libera. Si vuole cioè continuare a costruire in zone a rischio idrogeologico, come se da queste parti l’alluvione non fosse mai passata. Sarebbe stata l’occasione giusta, invece, per formulare nuovi
progetti edilizi e mantenere la promessa di eliminare le villette in mezzo alla pineta». I più contestati sono proprio i quattro lotti nella storica pineta di Pauliara vicino al lago e i cinque ai piedi della collina di Sa Birdiera, a pochi metri dal rio San Girolamo.
IL COMUNE. «Noi non abbiamo approvato la variante alla lottizzazione di Poggio dei Pini», spiega il sindaco di Capoterra, Giorgio Marongiu, «invece, utilizzando la procedura d’intesa, abbiamo posto agli uffici urbanistici regionali un quesito sulla fattibilità di quella variante: la Regione ha poi detto la sua». Ora la parola passa al Tar.
progetti edilizi e mantenere la promessa di eliminare le villette in mezzo alla pineta». I più contestati sono proprio i quattro lotti nella storica pineta di Pauliara vicino al lago e i cinque ai piedi della collina di Sa Birdiera, a pochi metri dal rio San Girolamo.
IL COMUNE. «Noi non abbiamo approvato la variante alla lottizzazione di Poggio dei Pini», spiega il sindaco di Capoterra, Giorgio Marongiu, «invece, utilizzando la procedura d’intesa, abbiamo posto agli uffici urbanistici regionali un quesito sulla fattibilità di quella variante: la Regione ha poi detto la sua». Ora la parola passa al Tar.
L’OPPOSIZIONE. È mediana la posizione di Franco Bayre, consigliere di minoranza: «Concordo con quanto ha detto Soru subito dopo l’alluvione: se non sono messi a repentaglio l’equilibrio ambientale e soprattutto l’incolumità degli esseri umani, tutto è fattibile. In caso contrario, se anche un solo essere umano corresse qualche rischio, abbiamo il dovere di impedire qualsiasi iniziativa".
LA COOPERATIVA
Sono convinti che il ricorso presentato al Tar contro la Regione sia giusto. I soci della cooperativa Poggio dei Pini hanno deciso di rivolgersi ai giudici amministrativi sulla base di una semplice convinzione: ritengono che il loro piano di lottizzazione sia improntato al massimo rispetto dell’ambiente. «Intanto, con la variante poi bloccata dalla Regione si riduce la volumetria di quattrocentomila metri cubi e si costruisce in zone a basso pregio paesaggistico», spiega Andrea Pubusa, legale della cooperativa presieduta da Giovanni Calvisi. «Rispetto al vecchio piano di lottizzazione del 1970», aggiunge, «la variante prevede l’utilizzo di meno cemento, in un’ottica e in uno spirito ecologista che caratterizza da sempre tutta la lottizzazione di Poggio dei Pini». Secondo il legale della cooperativa, la posizione della Regione, che ha sospeso l’esame della variante, non è formalmente corretta perché in viale Trento non è stata decisa una data entro la quale discuterla. «Devono dire sì o no, per questo abbiamo fatto ricorso al Tar», conclude Pubusa, «e siamo convinti di avere ragione: tenendo conto della consistente riduzione delle volumetrie, riteniamo che la Regione debba esprimersi a favore della variante». Durante l’udienza di mercoledì, la cooperativa chiederà al Tar di costringere la Regione a esprimersi in modo chiaro e definitivo.
Mariagrazia Marilotti
6 commenti:
A questo punto, chi più dell'autrice dell'articolo sull'Unione sarda deve essere portata a conoscenza di come stanno veramente le cose e del vero volere dei soci della cooperativa. Se si riesce a pubblicare entro mercoledi'una nota informativa redatta seguendo le direttive stabilite nella riunione dei soci, è possibile che ciò possa influenzare la decisione del TAR
Posso purtroppo confermarTi, assolutamente sconcertato, che nel ricorso TAR 951/08 (del quale ho acquisito copia) si chiede l'autorizzazione alla variante PINETE COMPRESE, non quindi dei 4 lotti ma di tutti i lotti!
Proprio tutti i lotti sotto la Pineta di Pauliara e la totalità degli altri sotto Sa Birdiera, in zona boscata sottoposta ad un duplice vincolo paesaggistico.
Ma anche sotto il profilo del rischio idrogeologico, soprattutto a seguito dell’ultima alluvione, il progetto di variante risulta assolutamente improponibile.
Infatti numerosi altri lotti sono stati previsti in prossimità dei corsi d’acqua (ad esempio Idrocontrol) e del lago (adiacenti cabina telecom, a soli 10 metri dal fiume e dal lago!!!), in zone profondamente colpite dalla piena del 22 ottobre che – qualora fossero state edificate – avrebbero determinato autentici disastri.
Franco Magi
Evidentemente non mi sono spiegato bene, la contrarietà che ho sempre pubblicamente espresso riguardava tutto l'impianto della variante, tutti i lotti in pineta e ANCHE i 4 lotti di Pauliara e i 5 a rischio ai piedi di Sa birdiera che a differenza dei lotti in pineta non erano stati -neppure per finta- rimossi. Emerge però chiaramente che il consiglio di Amm.ne NON HA CANCELLATO I LOTTI IN PINETA COME AVEVA DETTO DI AVERE FATTO AL MOMENTO DELLA CANCELLAZIONE DEL REFERENDUM DI NOVEMBRE, PROPOSTO DAL COMITATO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE. Questo è chiarissimo: Una sottrazione indebita del diritto di scelta da parte dei soci. Coloro che in buona fede hanno votato per il referendum indetto a febbraio dal Consiglio di Amm.ne credendo che davvero i lotti in pineta fossero stati tagliati dalla intesa ora sanno la verità.
Stefano Fratta
P.S. di che si impicciano persone assolutamente estranee?
Ciao da martedì e in qualche posto anche da domani, ci sarà una raccolta di firme per realizzare l'attraversamento sul rio all'altezza degli impianti sportivi, è l'unica soluzione attualmente disponbile per abbreviare il tragitto di circa 6 kme per unire di nuovo Pauliara con il resto del Poggio.
Si prega di firmare, qualora fosse fatto si prega di avere massima prudenza, di percorrere la strada a bassa velocità sopratutto nelle curve, di non passare nel guado se le condizioni del fiume destassero sospetti.
L'opera sarà ben fatta e ben segnalata e transennata in caso di allarme meteo o condizioni avverse, per cui massima attenzione a tutti in quanto le eventuali responsabilità saranno in ogni caso a carico di chi ci passa e così sarà segnalato o con un cartello di divieto fittizio o con un cartello appunto che lo spiegherà.
Sempre se il tutto si realizzerà
ciao Giacomo
Ecco perchè la cooperativa taceva e no ci comunicava nulla sui lavori di ripristino in seguito al 22.
Stava lavorando per ripresentare la variante, sicuramente non stava lavorando per NOI SOCI ma per loro aministratori.
Quali interessi si nascondono dietro questa ostinazione...
Sopratutto non mi va che vengano usati i mie, nostri soldi per portare avanti progetti "personali".
Siamo in una fase critica, della vita della nostra comunità il territorio è stato stravolto, così anche i servizi e le strade sono andati parzialmente distrutti: i nostri amministratori si preoccupano della variante NON voluta dalla maggior parte dei soci.
Non farebbero meglio a risolvere i problemi reali, ad in formarci su chi sarà a gestire acqua e fogne, che riparerà le strade e i ponti, chi ripristinerà l'illuminazione pubblica.
Stanno veramente facendo gli interessi dei soci???????????
Se non ricordo male una volta c'era la Consulta. Tempo fa ho proposto la costituzione di un Comitato di Saggi ai quali demandare l'incarico di ricomporre tutte le vertenze interne alla Cooperativa ed esterne. Azzeriamo la situazione, possibilmente per non ripristinarla più, e pensiamo a ripartire, visto che cose da fare ce ne sono. Anziché preparare memorie per avvocati limitiamoci a dare informazioni alla Comunità, anche sul blog, senza particolari formalismi, in merito al progredire della situazione del centro (ripristino della normalità). Se é giustificabile il concetto che per certi versi dobbiamo necessariamente parlare di rifondazione del Poggio perché non ci muoviamo in questa direzione CONDIVIDENDO ATTIVAMENTE, Tutti, Amministratori e Soci, i programmi di lavoro ? Diversamente é forte il rischio che ne venga fuori un gran casotto.
Oggi più di ieri non possiamo sbagliare, ne vanno di mezzo la qualità della nostra vita e i pesanti investimenti fatti nelle nostre case, che sparse ancora non sono.
Saluti.
Maurizio Cadone
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