Intervengo ancora una volta in questo blog per illustrare una vicenda alquanto paradossale, in taluni casi finanche tristemente comica, inerente il posizionamento della poderosa antenna per la diffusione del segnale radio sulla testa dei residenti della 58° strada.
Per una migliore comprensione della vicenda è necessario che si parta con la documentazione risalente all’anno 2001, in cui è stato tenuto – ai sensi dell’articolo 58 dello Statuto sociale - un referendum con i seguenti tre quesiti:
Per una migliore comprensione della vicenda è necessario che si parta con la documentazione risalente all’anno 2001, in cui è stato tenuto – ai sensi dell’articolo 58 dello Statuto sociale - un referendum con i seguenti tre quesiti:
- Ritenete opportuno consentire che nel nostro territorio vengano installate ulteriori antenne per diffusione radio-televisiva e telefonica?
Risultati: SI 64 (19,2%) - NO 266 (79,9%) - VOTI NON ESPRESSI 3 (0,9%) - Ritenete opportuno mantenere le attuali presenze di antenne anche dopo la scadenza dei contratti in essere?
Risultati: SI 111 (33,3%) - NO 213 (63.97%) - VOTI NON ESPRESSI 9 (2,7%) - Ritenete opportuno promuovere una forte azione finalizzata allo smantellamento delle linee ad alta tensione?
Risultati: SI 273 (81,98%) - NO 53 (15,9%) - VOTI NON ESPRESSI 7 (2,1%)
Lo Statuto sociale prevede inoltre che “il Consiglio di Amministrazione non è vincolato all’esito del referendum consultivo; tuttavia l’assunzione delle deliberazioni avrà luogo sotto la sua responsabilità e dovranno essere adeguatamente indicate le ragioni che eventualmente inducano a disattendere l’esito del referendum”.
Successivamente alla proclamazione dei risultati, con formale delibera il Consiglio di Amministrazione aveva però deliberato di rispettare la volontà dei Soci, vincolandosi al rispetto dell’esito plebiscitario del referendum.
In uno degli ultimi “bollettini ufficiali”, la comunicazione di emergenza ai Soci del 26 ottobre 2008, gli attuali amministratori hanno comunicato che “la telefonia mobile TIM è garantita con l’attivazione di un ripetitore mobile”.
Considerato il precario funzionamento della rete telefonica fissa e mobile tale scelta appariva essere del tutto condivisibile. Ma inspiegabilmente, nonostante l’emergenza riguardante le comunicazioni sia stata ampiamente superata, l’antenna ha continuato e continua a funzionare.
Nei giorni scorsi, lo abbiamo appreso anche dal blog, un nutrito gruppo di abitanti ha depositato in Cooperativa una lettera nella quale lamentavano il perdurare della installazione, nel promontorio sovrastante la 58° strada (zona Santa Barbara), di tale ripetitore telefonico, ritenuto non soltanto esteticamente impattante, ma anche molto rumoroso.
Ed è sorto il dubbio che tale installazione fosse non temporanea ma definitiva, rilevato che a pochi metri di distanza nel terreno erano presenti alcuni scavi che facevano presagire all’installazione fissa dell’impianto.
E nonostante la civile forma di protesta dalla Cooperativa è giunto solo un “assordante silenzio”. O quasi.
Soltanto una persona, in maniera non propriamente elegante e con non poca spavalderia, non provando alcun imbarazzo nell’offrire rappresentazioni assolutamente soggettive della realtà col nome di verità, continua ineffabile a cercare di propinarle ai Soci, confidando nell’impossibilità degli stessi di ricostruire la verità dei fatti, posto il ben noto ricorso al diniego dell’accesso al quale il Consiglio di Amministrazione ha dimostrato di appellarsi nei momenti di difficoltà.
Magari nella convinzione che alla lunga la gente, presa per stanchezza, abbandoni i propri intenti.
Ho pertanto deciso di approfondire i fatti. Ed ancora una volta a parlare sono solo i documenti.
In data 02 settembre 2005, il Presidente pro tempore della Cooperativa Giovanni Calvisi, violando lo Statuto, disattendendo la volontà plebiscitaria dei Soci e la stessa deliberazione del Consiglio di Amministrazione che si conformava all’esito referendario, ma soprattutto senza sentire nemmeno la necessità di informare i soci, firma un contratto di locazione di immobile (scarica 119 kb) con la TIM Italia Spa, al fine di installare sopra le teste degli abitanti della 58° strada un poderoso “impianto per telecomunicazioni, comprensivo di strutture, antenne, parabole, apparecchiature radio ed apparati accessori” per la diffusione del segnale radio.
Assai pittoresca ed inspiegabile appare la lettura dell’articolo 12 del predetto contratto - rubricato “riservatezza” - nel quale astutamente il Presidente Calvisi si impegna ed impegna la TIM a “non fornire a terzi notizie oggetto del presente contratto”. Ancor di più incomprensibile (ed inutile) alla luce del fatto che, poche righe dopo, lo stesso Presidente – dimentico di ciò che aveva firmato – chiarisce che si tratta di un documento pubblico a terzi per disposizione di legge!
In data 25-01-2006 la Telecom Italia Spa presenta una istanza tesa a conseguire il rilascio dell’autorizzazione edilizia per la “la realizzazione definitiva di una stazione base per telefonia mobile consistente nel posizionamento di una palina zincata al serbatoio esistente, di un armadio porta apparati e recinzione dell’area con pali e rete a maglia sciolta, sul terreno distinto in catasto al Foglio 29 mappale 837, zona Santa Barbara”, e data 18-07-2008, visto il parere favorevole della ASL e dell’Ufficio Tutela del Paesaggio, viene rilasciata la relativa autorizzazione edilizia, recante il numero 217/08 (scarica 54 kb).
Ma a seguito dell’evento alluvionale del 22 ottobre 2008, il dirigente del settore urbanistica – “accertata la necessità di ripristinare la copertura cellulare nel territorio comunale colpito dagli eventi alluvionali del 22 ottobre 2008 e nelle more dell’espletamento dell’iter autorizzativo per l’installazione degli impianti definitivi” – autorizza l’anticipata installazione temporanea di una antenna (scarica 28 kb ).
Appare pertanto chiaro che al termine dell’iter autorizzativo sarà quindi edificata una nuova antenna ancora più grande, dell’altezza di ben 20 metri (scarica 16 kb).
Ancora una volta quindi il Presidente Calvisi ed il Suo Consiglio di Amministrazione dimostrano una quantomeno scarsa attenzione all’opinione dei Soci ed al tema della tutela ambientale.
Perseverano nell’atteggiamento supponente di chi ritiene di essere depositario dell’unica verità.
Tutto ciò si ripete una volta con la urbanizzazione delle pinete storiche, oggi con il posizionamento della antenna sulla testa dei residenti della 58° strada, con il significato che il problema è davvero di tutti i Soci, perché prima o poi la stravaganza di questi amministratori potrebbe raggiungere chiunque.
L’unica soluzione per chi deve difendersi è essere solidali.
Questa è pertanto la pura e semplice verità dei fatti.
Ma in conclusione deve sottolinearsi un fatto dai contorni fortemente preoccupanti.
Può essere che le stesse persone a distanza di pochi anni mutino totalmente il proprio pensiero?
Certo, la peggiore politica nazionale ci ha abituato a tutto questo, ma mai avremmo creduto che ciò si verificasse nella nostra Cooperativa, dove l’unico riferimento è l’interesse dei Soci.
Invece siamo purtroppo smentiti dai fatti.
Il 24 luglio 2000, con protocollo 737 un gruppo di Consiglieri di Amministrazione richiedevano al Presidente ed al Collegio Sindacale la immediata indizione di un referendum consultivo sulle antenne e sull’inquinamento elettromagnetico.
In questa sorta di “appello” pubblico, peraltro indirizzato anche a tutti i Soci, sostenevano che “sarebbe opportuno evitare ogni rischio ancorché potenziale derivante dall’inquinamento elettromagnetico”, ponevano l’accento sul “particolare pregio paesaggistico” del Poggio, ma soprattutto ritenevano “che una decisione di tale delicatezza non possa prescindere dal giudizio degli abitanti di Poggio per un fattivo rapporto di compartecipazione dei Soci”.
Tra i proponenti di questo “appello” (scarica 53 kb) ho fortunosamente ritrovato i nomi di Giovanni Calvisi e di Antonello Garau.
Fatto salvo il caso di omonimie, ogni ulteriore commento mi sembra superfluo.
Franco Magi
36 commenti:
Machiavellico, tutto un piano per perseguire non si sa bene cosa, prestigio? Potere? Gloria? Tutto imperniato sulla spudorata menzogna che in alcuni passi è ammantata anche di ridicolo. Stento a crederci anche ora che ho letto. E dire che proprio l’altra sera ho ricevuto la telefonata di un consigliere che intendeva rassicurarmi sulla precarietà del “mostro” che si erge sulla collina, qui non si tratta di credere a tizio anziché a caio, qui, cari signori, carta canta. Quando comunicherò questi documenti alla settantina di soci vicini che hanno firmato la petizione, dovrò trattenerli da un tentativo di linciaggio che già hanno manifestato di voler fare. Ora mi spiego la noncuranza con cui hanno accolto l’avvertimento di volere coinvolgere gli organi di controllo, si sentivano in una “botte di ferro”. Cos’ e’ maccus!!!
Cari residenti di Poggio, questa questione non può essere relegata solo come "affare di quelli della 58° strada", questa storia riguarda tutti, perchè con questi presupposti qualsiasi altra nefandezza potrebbe essere stata programmata sulle vostre teste senza che voi lo sappiate, un mese fa neppure noi ne sapevamo nulla. Non sto parlando solo di antenne ma di qualsiasi altra iniziativa che possa utilizzare il territorio in prossimità delle vostre case come una servitu' altamente invadente se non dannosa. Pensateci!!
A parte la -legittima e condivisibile- contrarietà ad impianti ad alto impatto elettromagnetico e paesaggistico, mi pare che uno dei dati che emergono con chiarezza sia la tendenza del nostro CdA -pro tempore, vorrei ricordare- a mettere i soci davanti al fatto compiuto. Siamo in una situazione davvero paradossale, si invoca la riservatezza e la privacy per operare -riservatamente- in nostro nome e con i nostri soldi, come per la Variante -il nuovo piano di lottizzazione-. E abbiamo visto i risultati, e credo che ne dovremo vedere altri. Però chi dice no o vuole chiarire e chiede di conoscere documenti e fatti "odia", "è contro Poggio" e altre amenità. Cos'e maccus dearerus!
Stefano Fratta
Concordo con i commenti precedenti. Aggiungo solo che a questo punto non me la sento più di credere a cio' che diranno nel presente e nel futuro questi signori. E poi tutto qusto schifo per due lire di affitto ! Bo', viene spontaneo choedersi , ma che c'è dietro tutto ciò
Per Luca Madeddu
allora le cose che mi hai detto al telefono venerdì pomeriggio(19/122008) erano PALLE, mi hai detto che l'antenna era messa per la situazione di emergenza e che sarebbe stata tolta.
E poi vieni a dirmi di non ascoltare altre persone perchè dicono cose non vere?
Luca, in cooperativa con te a chiedere dei chiarimenti non verro mai.
Mi hai preso in giro, ti ricordo che stai parlando con una persona adulta e non un bambinetto dell'asilo.
Aveva ragione chi mi diceva di non perdere tempo.
Sei un degno consiglierei di questo consiglio.
Non ti chiamo perché sarebbero buttati anche quei pochi centesimi che mi costerebbe la telefonata e poi per cosa, per sentire nuove bugie o prese per i fondelli...
ciao
Piergiorgio
Anche se le prove documentali sembrano molto chiare ritengo che debba essere data la possibilità agli interessati di dire la loro.
Sandro non credere che 70 persone possano scollare cadreghe così ben assestate e motivate. In febbraio ci hanno provato inutilmente in 250.
La famiglia Fainelli è solidale con gli abitanti della strada 58 e, pur non avendo firmato ancora la petizione, si dichiara disponibile a collaborare a qualunque azione lecita e democratica tesa alla salvaguardia dell'ambiente ed al rispetto dei Soci.
Famiglia Fainelli, strada 54 n° 14
A Piergiorgio e Sandro, voglio dire che confrontino le date di quelle carte con le date degli eventi dell'alluvione e della posa della antenna. Ogni ulteriore considerazione mi sembra superflua.
Luca Madeddu
??????????????????????????????????
Claudio Magi
Vorrei dire solo due cosette.
Penso che indipendentemente dalle carte, dai timbri e dalle date emerga una cosa chiarissima e sconcertante: le antenne, non volute dai soci della Coop, e le onde elettromagnetiche che questi impianti di trasmissione producono, sono oggetto di approfondite ricerche scientifiche a carattere mondiale, sulle quali si è aperto un dibattito con opinioni divergenti. Sulla loro innocuità però pochi sono disposti a certificare, mentre si moltiplicano i sospetti di elevata pericolosità. Anche se pare superfluo ricordo che il territorio di Poggio ospita già numerosi apparati, alcuni a ridosso della scuole materne e medie, dove studiano i nostri figli. Orbene, il solo sospetto di tossicità e quindi di conseguenti di danni a carico dei nostri piccoli, avrebbe dovuto indurre le persone di buon senso a invitare le società proprietarie degli impianti a smontare e portare via tutto. Il Comune di Oristano ha aperto una battaglia con le compagnie telefoniche, a Poggio si fa il contrario.
La natura non può essere nelle mani degli amministratoti di Poggio, tantomeno può esserlo la salute dei cittadini.
Scusate l'intromissione.
Gianleonardo Corda
Scusa Luca io non ci arrivo e quindi potresti anche esternare le considerazioni che ritieni superflue.
luca ,
sinceramente sono allibito.
anche a me hai detto che si trattava di una antenna provvisoria, riguardo alla quale si sarebbe visto in seguito cosa fare.
ora, dai documenti pubblicati da franco,scopro che un'antenna telefonica in quella zona era prevista fin dal 2005!
mi pare quindi che si fosse già deciso cosa fare in proposito, e da anni!
se poi l'iter per la realizzazione dell'antenna è stato accelerato dai problemi causati dall'alluvione, ciò non toglie che comunque si fosse già deciso, da tre anni!, di impiantarne una in quella zona!
mi pare a questo punto che le possibili ipotesi siano tre:
1) o i documenti pubblicati sono dei falsi, e allora ti prego di dirlo chiaramente;
2) o c'è una spiegazione che fa coesistere logicamente la tua affermazione che il futuro dell'antenna telefonica a Santa Barbara è tutto da decidere, con il
contratto di locazione a Telecom di un'area a Santa Barbara già nel 2005 , e allora ti prego di farla sapere;
3) o quello che mi hai detto non era vero.
matteo
Gianleonardo il tuo commento è perfettamente condivisibile, ma purtroppo le nuove tecnologie funzionano attraverso questi tipi di apparecchi radiotrasmittenti.
Anche la macchina con la quale effettuiamo i nostri spostamenti inquina, altrettanto le telecamere ad infrarossi per la prevenzione degli incendi funzionano ad onde radio.
Anche i nuovi lotti a ben vedere inquinano perché intaccano la natura.
Sono tutte considerazioni perfettamente condivisibili ma che lasciano un profondo interrogativo: che cosa bisogna fare allora?
firmate i commenti per cortesia
Liucca,
è tuo il commento anonimo?
Claudio Magi
si Giorgio scusa, era mio quello rivolto a Gianleonardo
Luca Madeddu
Secondo me bisognerebbe imparare a rispettare la natura. Mi rendo conto che l'affermazione può sembrare banale. Io penso che alcune cose si debbano fare quasi obbligatoriamente, per esempio se ho una malattia mi devo curare perchè me lo consiglia il dottore, mentre altre non siano affatto necessarie o indispensabili. Installare antenne a pochi passi dalle abitazioni o dalle scuole, non è cosa che ci ordina il dottore, anzi. Poi che vuol dire che anche le auto e le telecamere a infrarossi inquinano? Se vogliamo, estremizzando, anche noi come persone inquiniamo: respiriamo e produciamo anidride carbonica che aumenta l'effetto serra, mangiamo e produciamo una quantità di scarti che prima di finire in mare devono essere adeguatamente depurati.
Ho detto infatti che basta solo un po di buon senso. Se non possiamo fare a meno dei telefonini, e quindi delle antenne, facciamo in modo che almeno queste sia ubicate in "su corru é sa furca" come direbbero i vecchi, forse più ignoranti ma sicuramente più saggi di noi.
Non so se chi mi ha risposto abbia dei figli in quelle scuole, io si, e so che non è salubre che le stesse siano a due passi dalle antenne.
Detto ciò è ovvio che tutta l'attività umana genera inquinamento, purtroppo. Infatti i grandi Stati stanno tentando, con poco successo, di trovare accordi per limitare le emissioni inquinanti. In questo blog però non si sta discutendo del protocollo di Kyòto, quanto della opportunità e correttezza di una decisione che, mi par di capire, pochi soci condividono.
Gianleonardo Corda.
Sarebbe molto importante sentire cosa ne pensano in massa i Lettori del blog.
Un breve scritto da parte di Tutti.
Ai diversi interventi già presenti aggiungo il mio:
sono sconcertato e molto preoccupato al punto da dire che veramente non ci capisco più nulla.
Speriamo che almeno in questa occasione il dovere di fare chiarezza venga sentito da coloro che quei documenti hanno firmato.
Maurizio Cadone.
In questa vicenda io vedo due aspetti differenti.
Di certo il rispetto verso l'ambiente che rappresenta per tutti un valore da difendere ma aggiungerei ancora di più per Poggio dei Pini, considerato la sua posizione geografica e le caratteristiche del territorio in cui si trova.
C'è poi l'aspetto del rispetto verso i soci che hanno espresso, nei modi e tempi dovuti, la loro volontà. Essere presi in giro in modo così arrogante non è accettabile.
Il fatto che questo insulto sia l'ultimo di una lunga serie acuisce ulteriormente la gravità della situazione.
"A Piergiorgio e Sandro, voglio dire che confrontino le date di quelle carte con le date degli eventi dell'alluvione e della posa della antenna. Ogni ulteriore considerazione mi sembra superflua"
Per forza non puoi più dire nulla, le date aggravano ulteriormente la situazione:
si è approfittato di una situazione di emergenza per attuare un piano già elaborato anni prima e per di più coscienti della volontà degli abitanti di poggio.
Al mio paese si chiama sciacallaggio, approfittare di situazioni critiche per "affari personali".
Molto diabolico, quali altre sorprese ci aspettano ??
Piergiorgio non penso che si possa parlare di affari personali.
E' semmai un modo personalistico di amministrare il bene comune.
Questo sistema, più volte censurato, è scorretto sia dal punto di vista del rispetto delle persone e dell'armonia sociale, che dal rispetto delle norme, primo fra tutti lo Statuto e del mandato, evidentemente frainteso, che questi amministatori hanno avuto.
E' un vero peccato che, anche in presenza di numerosi segnali che testimoniavano il desiderio di un cambiamento nelle aspetattive dei soci e nonostante le occasioni che questo CdA ha avuto a disposizione per avviare questo cambiamento in modo da non creare una rottura nella comunità, nonostante questo ci si è incaponiti a proseguire con metodi divenuti sempre più inaccettabili.
E' questa la più grave colpa di questo CdA, non avere saputo cogliere questo desiderio di cambiamento.
Giorgio hai ragione.
Con "personali", non intendevo riferirmi ad una persona, cerco di spiegarmi meglio:
il cda, come dice anche Luca, gestisce gli affari della cooperativa nell'interesse dei soci.
Siccome questo non sembra avvenire come dimostrano alcuni fatti, il mio personale e da leggere
"a mio piacimento".
Mi scuso se ho offeso qualcuno.
Bene, adesso da un'antenna "provvisoria" stiamo rivoltando la frittata, si tratta di una provvisorietà indispensabile in quanto tecnologia di cui non si può fare a meno, tra poco arriveremo ad asserire che il fine giustifica i mezzi, il male di pochi permette a molti di ciacciarrare al telefonino. Da comunità civile si passa alla prevaricazione per interesse e da qui alla "guerra" il passo è breve. Ma guardatevi intorno, siamo pieni di alture distanti dalle abitazioni, non c'erano proprio altri siti?Pensierino: Non fare ad altri quello che non vorresti fosse fatto a te stesso. Sapete tutti chi l'ha detto e mi sembra il periodo giusto per rammentarlo.
Bastono poche parole per descrivere il comportamento di questi "signori"del cda Falsi e sciacalli,ma cosa aspetiamo ad andare in coperativa tutti insieme e farli capire che poggio e di tutti e non solo di loro!!!!!!Corrado
Non condivido il termine sciacalli e sinceramente invito a una maggiore calma.
Si organizzi una delegazione che vada in Cooperativa a costringa il CdA a rispettare gli impegni presi con i SOCI.
Mi auguro in una pronta retromarcia per evitare azioni legali dannose per tutti.
Sono d'accordo Corrado ANDIAMO IN COOPERATIVA a chiedere spiegazioni.
Claudio Magi
Ancora un altro anonimo " stile " forum betola della Cooperativa.
Ciao Liucca.
Claudio Magi
Si, w il Natale, perchè quello che fanno passare a noi è migliore? Non solo la presenza dell'antenna ma venite a trovarci la sera e vi delizierete anche voi con il rumore del gruppo elettrogeno. Mia madre 83 enne mi dice che "ci intrara in su ciorbeddu" tutto il santo giorno e poi il silenzio della notte lo amplifica di più. Proprio un bel Natale.
Il problema ANTENNE riapre una questione morale. Morale, non giudiziaria, attenzione. Non voglio neppure pensare che il contratto di locazione sia stato fatto con qualche illegittimità formale o sostanziale. Ma è moralmente corretto che chi ha ricevuto un mandato da parte dei soci per operare in loro favore contraddica le indicazioni su cui ha chiesto e ricevuto consenso?
E per inciso: non si può dire che le indicazioni dei soci siano contraddette platealmente, ma piuttosto il contrario, il fatto si svolge non in vista pubblica, in platea, ma in riservata sede.
Non mi si dica che sono costi della vita moderna: non c'entra assolutamente nulla, è un argomento da polemica spicciola che vorrebbe sviare il discorso. Il ragionamento, per così dire, è che se sei contro le antenne sopra casa tua sei nemico delle auto e magari delle ambulanze, che inquinano e vanno a motore. Argomento capzioso e fasullo, quindi: c'è qualche altro dato da valutare o dobbiamo davvero concludere che alla guida della Coop c'è chi evidentemente presume di conoscere il nostro bene meglio di noi, tanto che si sente autorizzato a fare il contrario di ciò che vuole la gente?
Ma ancora, se tanto mi dà tanto: non è che la DICHIARATA -MA NON FORMALIZZATA UFFICIALMENTE- VOLONTA' DI ESCLUDERE I LOTTI DALLE PINETE SUBIRA' LA STESSA SORTE E SARA' DISATTESA NEI FATTI ANCORA PEGGIO?
Alla luce di quanto succede cosa può dire il Consigliere Cooptato e non socio, il Sig. Madeddu? Cosa voleva dire con la dichiarazione che -cito a memoria- "il CdA non vuole legare le mani agli amministratori che seguiranno"?
Che magari per il nostro bene, magari solo qualche picccolo LOTTO.. magari... per esigenze... VERRA' ALLA FINE MESSO IN PINETA?
Stefano Fratta
Caro "Liucca",
spero non stia pensando alla pubblicazione di un articolo sulle potenzialità dannose o meno dell'inquinamento elettromagnetico, ricavato magari da un superficiale copia e incolla da wikipedia.
Infatti non è questo oggetto del nostro dibattere, ed assumerebbe pertanto solo il fine di distogliere l'attenzione dai reali problemi esistenti.
Il dibattito sulla eventuale nocività (su cui peraltro concordava anche Giovanni Calvisi in versione "consigliere anni 2000"), si è già tenuto nel 2000, ed i Poggini hanno votato in misura plebiscitaria per non avere più antenne.
Qualora volessi intervenire, fallo nel merito dei problemi.
Ciao
Franco
... dimenticavo: ecco quello che non volevo rivelare a "Liucca" prima della pubblicazione di questo articolo: quale fiducia posso avere sull'impegno deliberato dal Consiglio di Amministrazione di rinunciare ai lotti nelle pinete (impegno solo simulato, come abbiamo visto) se l'attuale amministrazione - violando lo statuto - non sente alcun "imbarazzo" nel disattendere la volontà plebiscitaria dei Soci?
Franco Magi
Ciao Luca,
ieri ben 299 computer hanno "visitato" il blog, i cui utenti hanno avuto modo di valutare quanto in esso era scritto e documentato.
Claudio Magi
Ciao Giorgio ai ragione scusa,se puoi corregere il termine sciacalli con un termine meno offensivo ti sarei grato ciaooo
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