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giovedì 20 novembre 2008

Abbasso Poggio dei Pini

Nei primi giorni successivi al disastro del 22 ottobre l'intera comunità capoterrese ha saputo mostrare il meglio di se con gli innumerevoli gesti di altruismo che si sono manifestati spontaneamente e che tuttora impegnano molte persone in azioni di solidarietà tese a fornire un sostegno materiale e morale. Cito, solo per fare un esempio, i gruppi di professionisti che a Frutti d'Oro e Poggio dei Pini stanno curando gratuitamente le pratiche relative ai rimborsi per i danni subiti dalle abitazioni, che scadono tra pochi giorni. Purtroppo e come sempre, esiste l'altra faccia della medaglia, molto meno edificante. Poche persone ispirate da sentimenti di infimo livello, diffondono informazioni false e fomentano discordia e divisione nella nostra comunità. Non è un caso che non si tratti mai di tecnici esperti, che sanno realmente come stanno le cose. Anzi talvolta la loro attività di politicanti mostra chiaramente qual'è il loro vero obiettivo: distogliere l'attenzione della popolazione dai molti errori che sono stati compiuti e trovare dei colpevoli alternativi. Adesso siamo tutti molto impegnati nel tenativo di capire cosa è successo e di gettare le basi per un futuro migliore, ma i politici, già braccati da Striscia la Notizia, sappiano che verrà il momento di fare chiarezza sul loro operato, lago o non lago. Se non lo farà la Magistratura certamente ci penseranno gli elettori.

Luca Carboni ha scritto alcuni anni fa questa canzone di cui consiglio l'ascolto al sig. Pala e a tutti quelli che la pensano come lui. Il messaggio musicale è solitamente facilmente assimilabile anche dalle menti meno eccelse: http://www.youtube.com/watch?v=E5SW80wrKBI

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Potrebbe fare tenerezza il comportamento tenuto in questi giorni da un gruppo di capoterresi residenti a Poggio dei pini, se non fosse che con il loro agire, stanno mettendo a repentaglio la vita di migliaia di persone, in nome di un valore identitario che gli accomuna. La maggior parte dei residenti a Poggio dei Pini, non si riconoscono nei valori tradizionali che normalmente sono gli elementi fondanti una comunità; la Patria, la Solidarietà, la fratellanza, l'amore, loro si preoccupano delle loro anatre e dei loro cigni che per anni hanno sguazzato nel lago, abbellendo le loro case, considerandoli elementi di distinzione nei confronti del resto della
comunità capoterrese. È misero mettere in discussione la vita di migliaia di persone a fronte del mantenimento di un acquitrino impestato di zanzare. Anziché divulgare le varie perizie effettuate dai tecnici per determinare la stabilità della diga, i vari dotti avrebbero dovuto vedere nei giorni seguenti l'alluvione del 22 Ottobre, lo sguardo dei residenti le lottizzazioni di Rio S. Girolamo e Frutti d'oro 2 e guardarli negli occhi per leggere tutta la disperazione e la paura che trasmettevano, si sono chiesti i residenti di Poggio dei pini, come abbiamo vissuto i bambini delle zone colpite dall'alluvione i drammatici momenti, quando giungevano le notizie di dover evacuare le zona per paura del crollo della diga di Poggio dei pini? Capisco che questa parte della comunità capoterrese cerchi in tutti modi di distinguersi dal resto del gruppo sociale di appartenenza, cambiando il nome da capoterresi in poggini, ma assolutamente non posso accettare che sia messa a repentaglio la vita della mia famiglia e di migliaia di persone solo per mantenere in uso un bacino con quattro anatre dentro con il fine ultimo di abbellire il paesaggio circostante. Mi viene il tremendo dubbio che durante i momenti drammatici dell'alluvione qualcuno a Poggio dei Pini, si è preoccupato dell'incolumità delle anatre e non di
quella delle persone che vivono a valle della diga. Tutti pensavamo che la lezione ricevuta il 22 Ottobre fosse servita a qualcosa, che avesse fatto capire alla gente l'importanza dei valori, non ultimo quello della solidarietà. Invece no, si continua a mettere sullo stesso piatto della bilancia la vita di quattro anatre contro la vita di migliaia di persone che ancora oggi non si sentono sicure in casa loro. Quelle stesse quattro anatre che insieme al lago, sono diventate l'elemento identitario della comunità di Poggio dei Pini.

Giuseppe Pala
Capoterra
immagine: m92zh

9 commenti:

Giorgio Plazzotta ha detto...

da Giacomo Cillocu

POPULISTI ANATRE E IGNORANZA

Ciao a tutti Premetto una cosa, a Poggio dei Pini ci sono stati danni ingenti e sono morte due persone, per questo motivo siamo gia molto molto incazzati nonchè dispiaciuti.


Rispondo molto sinceramente portando soltanto dei dati reali e non dati a volte detti in momenti di angoscia che tutti noi capiamo.

Allora per prima cosa bisogna dire che a Poggio dei Pini abita gente normalissima, che si è costruita la casa anche in 10 anni, è vero qualche snob abita anche qui e anche calincunu priogus arresuscittaus, ma la realtà è che Poggio dei Pini ha delle basi ben costruite da persone molto attente ed esperte ( non è una colpa ), è una cooperativa = voce del verbo cooperare, non abbiamo mai visto dei muri che invece qualcuno che ha le pezze di salame negli occhi continua a vedere, forse animato da sentimenti e complessi di inferiorità ( affari suoi ), i dati reali sono che la prima associazione di volontariato di Capoterra e una delle prime in assoluto di nome Grusap è nata 20 anni fa a Poggio dei Pini, che in questa associazione ci sono state nei 20 anni persone di tutti i posti ( Capoterra , Frutti d'oro, etc etc. ), che noi del Poggio da piccoli ( circa 25 anni fa ) abbiamo abbattuto materialmente dei muri che frazionavano la zona, ci siamo sempre mossi senza frontiere perchè non le abbiamo mai viste e non le vediamo, Poggio dei Pini e i suoi abitanti hanno sicuramente cura verso la cultura e la civiltà che sono due pilastri fondamentali della società, inoltre non ci siamo mai tirati indietro, quello che ho detto tra le altre cose è tutto scritto e archiviato.

Invece vorrei sapere cosa fa per gli altri e nella vita il Signore che ha scritto, io sono persona ignorante che ha sempre voglia di imparare da tutti coloro che hanno qualcosa da insegnare, faccia la cortesia sig. Pala con cui forse ci conosciamo anche di vista ci dica cosa fa e cosa ha fatto per gli altri, sicuramente più di tutti noi ma lo dica, vede quello che le voglio dire è che subito dopo l'alluvione si possono capire tutte le esternazioni comprese quelle del Sig. Mallus ce avrebbe dovuto dire: ho sbagliato!! e invece ha perseverato, ma poi c'è l'analisi attenta dei fatti, questa analisi è la base per poter fare le cose nella maniera migliore e per tutti e per correggere i gravissimi sbagli fatti da qualcun'altro, alcuni esseri umani ( maggiori colpevoli )e tutti gli altri esseri viventi ( innocenti ) .

Si ricordi che in termini di solidarietà da queste parti siamo messi abbastanza bene, non siamo ne snob ne chic o altre cosettine come dicono certi scarsi personaggi che cercano consenso di tipo populistico per avere consensi di bassissima e pessima qualità e senza puntare al merito, siamo persone come tutti che ci siamo sempre fatti il mazzo anche per le cose al di fuori del proprio giardinetto, e siamo andati anche a dare una mano anche in questa occasione a chi è stato più sfortunato di noi senza contare che al Poggio ci sono stati 2 morti, questa è Poggio dei Pini da sempre, Capoterra , Sardegna, Italia, Europa, Mondo, Universo.

Siamo Poggini e Capoterresi senza distinzioni ( ma con un pò di sano campanilismo ) di nessun genere e siamo lieti quando le persone di tutto il mondo vengono qui a vedere il posto, saremmo più lieti se tutto il territorio fosse salvaguardato ( anche per la sicurezza ) allo stesso modo, per questo ci muoveremo e ci stiamo gia muovendo per dare una mano a tutti noi stessi ( abitanti di Capoterra )volontariamente anche per debellare quei padroni che amministrano male senza guardare alla sicurezza e all'ambiente di tutto il terriotorio di Capoterra, proprio perchè ambiente è uguale a sicurezza e sviluppo.

Per quanto riguarda la sicurezza ripeto anche al Sig. Pala che non vi è sicurezza con e senza diga, mi dispiace dirlo ma è la verità assoluta .

Si documenti prima di parlare e dire frasi anche distorte.


Penso che il Sig. Pala sia il benvenuto anche su questo blog, e penso che tutti quanti coloro che scrivono ( di tutti i posti ) qui siano pronti a dare qualsiasi tipo di aiuto e consiglio a coloro che sono stati più sfortunati.

Ma poi mi chiedevo ma non è che lei è o scrive per un politico ? lo scopriremo e se sarà così lo saprete tutti.

ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

Buon giorno.
Mi chiamo Alessandro Caria ed abito a Residenza del Poggio.
Mi permetto di occupare un minuto del suo tempo,in quanto è risaputo
come a Lei stia a cuore la comunità di Poggio.
Comunità che (ho letto ieri notte) nel sito capoterra.net, in un post
del 19/11/2008, viene definita "comunità delle anatre".
E' un articolo che la esorto a leggere, scritto da un certo Giuseppe Pala, in maniera rozzamente denigratoria, soprattutto nella parte finale, in cui lo "scrittore" sembra esacerbare il suo disprezzo verso gli abitanti di Poggio.
Sono nato a Cagliari e lì sono cresciuto.Lavoro a Cagliari.
Praticamente tutti i miei amici risiedono lì o nelle vicinanze.
Ma quando mi sono trasferito a Residenza del Poggio, 20 anni fa, la cosa non mi pesava. Da amante della pace, della natura e del
verde, Poggio mi sembrava il posto ideale.
In questi 20 anni però le cose sono cambiate solo in peggio: il
traffico è diventato insostenibile, l'inquinamento e gli odori pestilenziali ci circondano a 360 gradi e, come Lei avrà notato, da quando è stata
attivata la raccolta differenziata, non si vede l'ombra di uno spazzino.
Le campagne sono disseminate di profilattici e quintali di bottiglie di birra(le avranno messe gli abitanti di capoterra o i poggini???).
Scusi lo sfogo, dovuto al fatto che è pessimo sentirsi "cornuti e
mazziati".
Il sig. Pala potrebbe a questo punto consigliarmi di ritornare a
Cagliari ( o forse, per emulare il ns Sindaco zaccare stradone verso Cagliari), e infatti il pensiero mi alletta alquanto. Magari dalle parti di Monte Urpinu, vicino alle anatre....

La saluto ringraziandola per l'attenzione

Anonimo ha detto...

Caro Signor Pala,

togliamolo questo lago,poi vada ad abitare sul Rio S.Girolamo (in via Europa, vicino alla Scuola Materna) ed aspettiamo. Caso mai (speriamo proprio mai) dovesse riaccadere l'evento del 22 di Ottobre (380 mm in tre ore) crede che quelle case non saranno di nuovo investite dalla furia dell'acqua ? Io credo proprio che accadrebbe il disastro già verificato, anche se il lago non sarà più presente. Veda di comprendere: le case sull'alveo dei fiumi non si debbono costruire, le strettoie (ponti) debbono avere le giuste dimensioni, le curve obbligate ai fiumi non si possono imporre. Le spiego ancora un'altra cosa che Lei potrà riscontrare con certezza. Nel 1999 c'è stata un'altra alluvione ed a Capoterra centro ha combinato guai seri (incluso il decesso di una Signora). Il Comune, all'epoca, aveva il deposito delle proprie autovetture nell'alveo del fiume in Piazza Liori, una distruzione, inclusa la demolizione del ponte. Ora, nel 2008, nello stesso punto il Comune ha avuto nuovamente quei danni di allora perchè ha proseguito a mantenere il proprio deposito di automezzi in un posto pericoloso (forse non aveva altri spazi) e questo perchè quello è alveo del fiume che pure è più modesto del Rio S.Girolamo. Vede quindi che le cose sono leggermente diverse ?
Quanto alle anatre e volatili simili riconosco che se ne potrebbe anche fare a meno ma allora si potrebbe fare a meno anche di tante altre buone cose che la natura ci offre: le patate, la frutta, la carne bovina, e via elencando e però queste sono tutte cose occorrenti alla nostra sopravvivenza e gli specchi d'acqua (laghi) servono anche per produrre questi beni essenziali per la vita dell'uomo salvo che, prima o poi, non si riesca ad inventare le fabbriche dove si producano artificialmente tutte quelle cose che ho elencato (ma anche la bottarga) esattamente come si fa per le automonbili, le scarpe (di plastica e non di cuoio perchè per queste servono i bovini e quindi l'acqua per abbeverarli e farli crescere).
Per fortuna la diga è stata costruita bene da persone serie che hanno applicato con attenzione tutte le regole tecniche note al punto che proprio di crollare non ne aveva intenzione e neppure la possibilità e questo per motivi legati alla scienza ingegneristica.
Anche se qualcuno aveva sparso questa strana profezia non si sa bene per quale ragione e con l'assistenza di quale competenza tecnica. La diga non è crollata è ancora al suo posto e coloro che hanno competenze ne decreteranno il futuro.

Giorgio Plazzotta ha detto...

per cortesia firmate i commenti

Anonimo ha detto...

Sig. Pala, lei non sa di cosa parla. Le sfugge il fatto che, la mattina del 22 oyyobre, è precipitata dalla montagna una valanga d'acqua, si parla di 4 milioni di metri cubi. Le sfugge che prima di colpire le zone abitate alla foce del Rio San Girolamo, edificate in modo criminale da politici e costruttori senza scrupoli, l'acqua ha travolto strade, ponti danneggiato case anche a Poggio. Non abito a Poggio dei Pini, ciononostante ho voluto vedere con i miei occhi la strada percorsa dall'acqua. Lo faccia anche lei e scoprirà che i primi danni sono stati fatti nella zona dell'Idrocontrol e a quote ancora più alte, scoprirà che la zona sportiva di Poggio non esiste più, cancellata da 2 metri di fango, di massi e detriti. Quello che è accaduto è la semplice conseguenza della follia umana, della sua avidità. La diga ha rallentato la furia dell'acqua. Si è chiesto cosa sarebbe accaduto se questa non ci fosse stata? Aggungo che, ed è triste ricordarlo in questa circostanza, molti abitanti di Poggio assieme ai militari e tantissimi volontari, nelle ore immediatamente successive al disastro, si preoccupavano esclusivamente della ricerca dei due poveri sventurati dispersi, altro che anatre! Nessuno di noi avrebbe certo immaginato che, con il defluire delle acque e dopo la faticosa rimozione del fango, ne sarebbe arrivato altro, quello che lei ora sparge a piene mani offendendo tutta la comunità.

Gianleonardo Corda
Cittadino di Capoterra

Anonimo ha detto...

Scusate, intervengo in questa stucchevole discussione per ribadire che non credo esistano cittadini di serie A e cittadini di serie B. Abito a Capoterra da 30 anni, a Frutti d'oro, e da sempre ho avuto ottimi rapporti con gli abitanti di Poggio e con quelli del centro storico. Mi sento realmente parte di una comunita', e questo spirito mi sembrava di cogliere anche nelle centinaia di volontari che si sono subito messi a disposizione dei piu' bisognosi nei giorni seguenti l'alluvione.

Poi cosa e' successo?

Perche' siamo entrati in questa spirale pericolosa nella quale si e' tutti contro tutti o fazione contro fazione?

Possibile che non si riesca, pur nel normale confronto dialettico, a cercare di capire quelle che sono le cose che dovrebbero unirci?

Parliamo per esempio della diga; io credo che sia indispensabile fare di tutto perche' venga ripristinata, (non e' un contenitore di anatre ma una immensa risorsa per tutta la comunita',) ma questo non e' in contraddizione con la richiesta che l'invaso sia messo in sicurezza. E questo, molto pacatamente e' venuto fuori anche nel vostro blog dall'ottima Rita Lai in risposta al post "Il lago espiatorio".

"Inoltre ha suggerito di eseguire subito le operazioni di MESSA IN SICUREZZA DEL PIEDE DEL PARAMENTO DI VALLE, tenendo la diga il più possibile sotto controllo ed il lago semivuoto, finchè il ripristino non fosse concluso. Ha anche detto che nessun ingegnere idraulico si sarebbe mai assunto la responsabilità di dire che la diga poteva continuare a stare in piedi e che il lago poteva essere nuovamente riempito, infatti in tutti i manuali sulle dighe in terra (che non possono essere tracimate) si trova scritto che una diga come quella, una volta erosa dall’acqua, deve essere IMMEDIATAMENTE ABBATTUTA. Questo intervento è stato CALDAMENTE sollecitato anche dal Prof. Pecorini: un sardo con un cognome non sardo, che conosce ogni angolo e ogni roccia della Sardegna come le sue tasche, nonché MASSIMO ESPERTO DI DIGHE IN SARDEGNA."

Quindi, io che non sono un esperto, chiedo che il lago sia ripristinato, ma solo dopo che sia data ampia garanzia a tutta la popolazione circa la tenuta della diga.

Altra questione, le case costruite sui letti dei fiumi.
Premesso che i tanti che hanno acquistato con enormi sacrifici il loro pezzetto di terreno e ci hanno costruito la loro casa lo hanno fatto perche' qualcuno lo ha lasciato fare, e parlo non solo di politici, ma di ingegneri ed altri funzionari che hanno rilasciato, all'epoca, tutte le autorizzazioni.
Parlare quindi di superficialita' o di abusivismo, per gli sventurati che hanno perso tutto, mi sembra eccessivo.
Anche a loro pero', potrebbe essere richiesto un prezzo da pagare, quello di dover rinunciare per sempre a quelle abitazioni.
Perche' se la natura ci ha indicato che quello e' lo spazio che il fiume vuole, a intervalli di tempo piu' o meno lunghi, quello spazio deve restare a disposizione del fiume.
Sia ben chiaro pero' che tutti quelli che hanno la casa in questa situazione, dovranno essere posti nelle condizioni di avere una casa simile alla loro in altra zona piu' sicura.

Spero vivamente che da subito si riesca a riprendere lo spirito abbandonato subito dopo i giorni del fango e che tutti insieme si riesca a far rinascere la nostra comunita'.

A presto
Paolo Coccodi

Giorgio Plazzotta ha detto...

Sig. Coccodi,
condivido i contenuti e l'impostazione del suo intervento.

Ci tengo però a precisare alcune cose:

- in questo blog non ricordo di avere mai letto, negli articoli cosi come nei commenti dei lettori, alcuna invettiva nei confronti di residenti delle zone litoranee. Quindi non parlarei di "spirale pericolosa nella quale si e' tutti contro tutti o fazione contro fazione" ma solo di alcuni personaggi che hanno alimentato un clima di divisione. Nonostante le evidenti provocazioni mi sembra di potere affermare che la reazione della comunità di Poggio dei Pini sia stata esemplare per pacatezza e civiltà. Il supporto di persone come lei ed altri residenti di Capoterra e delle altre frazioni ha testimoniato come i valori della solidarietà e il livello culturale dell'intera comunità siano molto elevati e questo è forse il primo frutto positivo del dopo alluvione, speriamo che ve ne siano altri.

- non ricordo di avere scritto o letto, nei 160 articoli presenti nel blog, alcuna accusa di abusivismo nei confronti delle abitazioni situate molto vicino all'alveo del fiume. Sappiamo bene che sono state costruite con regolare concessione edilizia e che semmai le eventuali irregolarità non sono state certo commesse dagli sfortunati proprietari.

- nonostante il dispiacere per le sorti del lago, il desiderio di essere informati su quanto stava avvenendo intorno ad esso e la speranza che non fosse presa, nei riguardi del lago, una decisione frettolosa come purtroppo spesso accade nel nostro Belpaese), non ho mai sentito qualcuno, ne qui a Poggio ne altrove, che proponesse di lasciare il lago pieno sino al colmo senza effettuare un intervento di messa in sicurezza sulla diga.

Anonimo ha detto...

Vorrei precisare che le mie affermazioni sul clima un po' teso e su voci di abusivismo non si riferivano solo al suo blog, ma anche agli altri blog del territorio, quindi al clima generale che si respira.

Fatta questa dovuta precisazione, ritengo giusto ripartire tutti con uno spirito piu' collaborativo, e unire le nostre voci per chiedere che vengano trovati e puniti i veri responsabili di quello che e' accaduto.

A presto
Paolo Coccodi

Giorgio Plazzotta ha detto...

gli operatori dell'informazione hanno una grande responsabilità perche permettono alle informazioni di diffondersi.
Ho visto solo di recente il primo servizio trasmesso da Striscia la Notizia che mostrava la diga Medda-Obinu sul Masoni Ollastu (12.000 mc), crollata senza specificare la sua posizione. Il servizio attribuiva a quel crollo non meglio precisati effetti sul disastro. Mi sono chiesto se quelle immagini possono avere contribuito ad alimentare la falsa informazione che si stava diffondendo sul crollo della diga di Poggio dei Pini.

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