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lunedì 10 novembre 2008

Se 1200 vi sembran troppi

Un lettore del blog (da me identificato) ci scrive:


Ho un vecchio frigo nella cantina. Se volessi, potrei presentare la domanda in comune e farmi risarcire sebbene quel frigo sia rotto da tempo e per fortuna questa volta di acqua a casa mia non ne sia entrata!
Il frigo rientra tra quei beni essenziali per i quali la regione ha previsto un rimborso forfettario a fondo perduto.
Tra questi beni rientra anche la macchina.
Prendete il caso di una famiglia che ha acquistato una macchina non meno di un anno fa, a rate, e che sia stata portata via dall'alluvione; la macchina vale quanto il frigo sebbene a conti fatti è un bene di investimento in quanto permette di recarsi a lavoro e quindi di percepire uno stipendio.
Purtroppo lo stanziamento previsto non copre neanche l'acquisto di una macchina, ancora peggio è la situazione di chi si trova a pagare le rate di un bene ormai inesistente e si deve sobbarcare di un nuovo mutuo per la macchina nuova e quella vecchia oltreché ricostruire la propria casa.
Che centra il mio frigo con le macchine? Centra quanto tutti gli altri beni mobili!
Al comune di Capoterra sono state presentate circa 1200 domande per il risarcimento dei beni mobili! ciò vuol dire che 1200 abitazioni si sono trovate con l'acqua dentro casa oppure che tra queste 1200 domande qualcuno cerca di rosicchiare qualcosa sfruttando una tragedia collettiva.
Non voglio dilungarmi troppo su considerazioni ovvie che tutti noi siamo in grado di fare.
Quello che chiedo è un impegno collettivo affinché gli sciacalli sociali almeno questa volta si facciano da parte. Con le buone o le cattive.
Di certo noi cittadini non possiamo fare molto se non sollecitare le istituzioni affinché quel' “almeno 15% di campione” che riceverà dei controlli per appurare che i danni subiti siano conseguenza dell'alluvione, aumenti e sia indirizzato sopratutto nelle zone in cui difficilmente l'alluvione ha fatto danni perché lontani dai corsi d'acqua o, perché è stato appurato che i canali di derivazione hanno contenuto la mole d'acqua caduta in quelle poche ore.
Inoltre ritengo che il comune deve pubblicare l'elenco dei beneficiari e la zona di abitazione in modo che tutti possano eventualmente segnalare qualche situazione “curiosa”.
La tutela dei dati personali non vale in questo caso perché trattasi di finanziamenti pubblici e cosi' come sono stati pubblicati nome e cognome dei beneficiari dei contributi per il fotovoltaico sul sito della regione, altrettanto si faccia per l'alluvione.
Spero che se l'ammontare delle richieste non dovesse superare il totale dello stanziamento, ci sia un ristorno a favore di coloro che hanno subito dei danni superiori alla cifra forfettaria.
La torta è una, più aumentano le fette e chi ha veramente bisogno resterà a bocca asciutta.


lettera firmata
immagine: AnnAbulf

1 commento:

Rita ha detto...

Grazie Giorgio per aver pubblicato subito le due Ordinanze e tutto il materiale che hai messo a disposizione che è molto utile per capire cosa sia realmente accaduto (vedi relazione Protezione Civile e dati pluviometrici).
A proposito dell'elenco dei nomi posso fare una considerazione: tra i residenti a Poggio dei Pini compaiono solo una quindicina di nominativi.
Per quanto ho potuto vedere in questi giorni girando per fare un esame delle situazioni più critiche, strada per strada, e parlando con gli abitanti credo che il numero di coloro i quali hanno subito danni effettivi ai beni ed alle automobili, comprese quelle finite nel fiume, siano ben maggiori di 15.
Forse molte persone non hanno avuto modo o il tempo di compilare così velocemente i famosi moduli, altri avendo un'assicurazione sulla casa hanno preferito rifarsi su quella per avere dei risarcimenti.
Per il resto mi pare che la stragande maggioranza siano residenti a frutti d'Oro o in case sparse lungo l'alveo del Rio S. Gerolamo.
Probabilmente gli "sciacalli" ci saranno pure ma in numero esiguo.
A presto Rita

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